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Bio Crime, lotta transfrontaliera al traffico illegale di animali

Convegno internazionale a Palazzo Widmann. Risultati e strategie del progetto Interreg Italia-Austria Bio Crime contro il traffico illegale di animali.

Marie-Christin Rossmann, responsabile per il servizio veterinario del Land Carinzia e il vice direttore del Servizio veterinario Stifter. Foto: USP/mac

Linee d'intervento e strategie comuni tra forze dell'ordine italiane e austriache a cavallo dei valichi del Brennero e di Tarvisio, per meglio riconoscere e contrastare il traffico illegale di animali domestici destinati al mercato. Le hanno  programmate e implementate i partecipanti al progetto europeo Bio Crime, finanziato con fondi del programma Interreg Italia-Austria e frutto di una collaborazione fra i territori dell’Alto Adige, della Carinzia e del Friuli-Venezia Giulia. Oggi (5 dicembre) gli esperti del settore e i partecipanti al progetto hanno fatto il punto della situazione nell’ambito del seminario di presentazione delle pratiche adottate nelle singole regioni coinvolte.

I rischi del traffico illegale

Contrastare il traffico illegale di animali significa proteggere cani, gatti, uccelli esotici, rettili, pesci da acquario che spesso vengono fatti oggetto di trasporti illegali anche se affetti da problemi di salute e privi di protezione vaccinale. Oltre a danneggiare la salute degli animali, il traffico illegale crea un danno economico anche agli allevatori regolari. Il consumatore viene fatto spesso oggetto di truffe, nella misura in cui gli vengono fornite informazioni fuorvianti sull’animale che egli si appresta ad acquistare in relazione alla provenienza, all’età, alla salute e allo stato di vaccinazione. In altri casi i cuccioli vengono dichiarati come provenienti da allevamenti regolari quando in realtà sono catturati illegalmente in natura. Si tratta di sistemi di traffico animale che preludono alla diffusione di zoonosi – malattie animali dannose per l’uomo come la rabbia o l’influenza – o malattie animali provocate da agenti infettivi. Il convegno di oggi, spiegano i direttori del Servizio veterinario provinciale Paolo Zambotto e il suo vice Ernst Stifter, ha registrato la partecipazione di 130 persone fra cui molti veterinari del servizio pubblico e privato, biologi, tecnici della prevenzione, carabinieri, personale della giustizia, del servizio forestale e della polizia, fra cui anche la dirigente della polizia stradale di Bolzano Annalisa Mongiorgi, ed esponenti del servizio veterinario di Innsbruck, Salisburgo, della Carinzia, del Friuli, di Trento e del Veneto.

Networking necessario

Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha ringraziato in apertura di convegno tutti i partecipanti ai progetti finalizzati a una sempre maggiore tutela degli animali: come provincia di confine per l’Alto Adige è particolarmente importante instaurare connessioni con le realtà che operano in questo settore. Anche l’assessore provinciale Arnold Schuler ha sottolineato l’importanza dello scambio continuo e transfrontaliero di informazioni e dell’ampliamento del lavoro di networking fra le regioni di confine interessate al traffico illecito di animali. Eva Maria Zamora Escribano, referente della Commissione europea per la tematica della salute e del benessere degli animali, ha analizzato le prospettive e le strategie future dell’Unione Europea nel settore della tutela animale. Il professor Jean-Loup Rault dell’Istituto di Medicina veterinaria di Vienna, ha analizzato i risultati delle nuove scoperte riguardo ai comportamenti animali. La rettrice della facoltà di Medicina veterinaria dell’università di Vienna ha riferito sui nuovi modelli di formazione dei veterinari nella capitale austriaca. Christian Piffer, direttore del servizio Sanità animale, igiene dell'allevamento e delle produzioni animali dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, e il responsabile del canile sanitario della Sill a Bolzano Giovanni Lorenzi hanno illustrato ai colleghi come si opera quando si accolgono animali oggetto di sequestro, ritrovati abbandonati o consegnati spontaneamente alla struttura pubblica. Il direttore della polizia postale del Friuli-Venezia Giulia Giuseppe Panarello ha riferito sul sempre maggiore ruolo che nel traffico illegale di animali sta assumendo la tecnologia Tor (The Onion Router), sistema di comunicazione anonima per internet che rende molto più difficile tracciare l’attività dell’utente, e le Darknet, reti virtuali private cui si connettono solo utenti legati da un rapporto di fiducia reciproca.

Obiettivi e strategie comuni

La Provincia di Bolzano attraverso il proprio Servizio veterinario è partner del progetto Interreg Italia-Austria denominato Bio Crime. Promosso dai partner fondatori della Regione Friuli-Venezia Giulia e del Land austriaco della Carinzia, il progetto ha come obiettivo il miglioramento dei controlli transfrontalieri fra Italia e Austria in materia di traffico illegale di animali. Si tratta di regioni che hanno un ruolo strategico nel traffico illegale di animali in quanto si tratta di zone di forte traffico di transito. Il progetto ha organizzato corsi di formazione per veterinari, guardie forestali e agenti di pubblica sicurezza finalizzati a una sempre migliore gestione delle tematiche legate al traffico illegale di animali. Incrementare i controlli sulle vie principali di transito transfrontaliero e la collaborazione fra le autorità dei diversi Stati a cavallo dell’arco alpino è la strategia messa in cantiere nell’ambito del progetto.

Info: www.biocrime.org.

Video convegno

Video canile Sill, Bolzano

Intervista Kompatscher

Intervista Schuler

Intervista Stifter

Intervista Lorenzi

Intervista Corbetta

Audio Kompatscher, Schuler, Stifter, Lorenzi

USP

Galleria fotografica

Contrasto al commercio illegale di animali: la Provincia di Bolzano in prima linea