L'orso bruno in Alto Adige

L'orso bruno in Alto Adige
Orso ripreso con una fototrappola su un grattatoio

Sono maturi i tempi per un ritorno dell'orso nei nostri boschi?

La ricomparsa dell'orso sul territorio provinciale ha destato forti emozioni tra la popolazione e un particolare interesse mediatico.

Gli ultimi abbattimenti di orso in Alto Adige risalgono solo ad alcuni decenni or sono. Muovendo dall'ultimo nucleo residuo di orsi delle Alpi nel Gruppo del Brenta, alcuni individui hanno infatti segnato la loro presenza anche in Val d'Ultimo fino agli anni '70. Da allora, si è assistito alla progressiva estinzione della specie dalle Alpi centrali.

Che vuoto ha lasciato la scomparsa di questo misterioso plantigrado dalle nostre montagne?
L'orso è parte del nostro patrimonio culturale. Diversi nomi di località testimoniano la sua presenza storica, in molte fiabe, leggende e antichi racconti questo animale occupa un ruolo di rilievo e in ogni famiglia l'orsacchiotto di peluche è un compagno di gioghi dei bambini. L'orso è anche raffigurato sullo stemma di alcuni comuni dell'Alto Adige, un indubbio riconoscimento alla fierezza di tale animale.

Sarà forse una certa somiglianza con l'uomo che ha sempre reso affascinante questo nostro antagonista. Gli orsi si mostrano da un lato quali imperscrutabili, incorreggibili esseri solitari e, al tempo stesso, mamma orsa mostra un tale affetto ed impegno nell'allevamento dei cuccioli, come ben poche altre specie del regno animale.

Anche in Alto Adige, siamo stati, negli ultimi anni, confrontati con i primi segnali del possibile ritorno dell'orso nei nostri boschi.
La sua attività predatoria nei confronti del patrimonio ovino e caprino crea un evidente malcontento tra gli allevatori. Tuttavia, il ritorno di questo plantigrado rappresenta, al tempo stesso, un particolare arricchimento del nostro patrimonio faunistico e un sigillo di qualità ambientale per le nostre montagne e la loro biodiversità.

È nostro compito ricercare le soluzioni idonee e il necessario grado di tolleranza per favorire la convivenza con questo maestoso animale di elevato valore ecologico, riconoscendogli il diritto a far parte dell'ambiente naturale, che noi tutti ci impegniamo a difendere.