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Glorenza, rafforzato il vincolo di tutela per la cinta muraria

La cinta muraria della città di Glorenza viene tutelata con un vincolo di tutela storico-artistica rafforzato. Lo ha deciso la Giunta provinciale.

La cinta muraria della città di Glorenza (Foto CC BY-SA 3.0/Hansueli Krapf)

È vietata la realizzazione di qualsiasi costruzione accessoria come strutture in cemento, piloni, teli, reti, e impianti di irrigazione su tutte le particelle fondiarie ed edificabili nel raggio di 100 metri dalla cinta muraria della città di Glorenza. Questo il contenuto della delibera approvata oggi (19 febbraio) dalla Giunta provinciale che istituisce un nuovo vincolo indiretto di tutela storico-artistica su uno dei luoghi simbolo dell'Alto Adige. "I vincoli di tutela e le aree di rispetto sono disposti per tutelare monumenti o insiemi di particolare rilievo storico-artistico, affinché interventi edilizi successivi nell’area d’interesse non ne compromettano la visualizzazione", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher ricordando che "in Alto Adige sono attualmente 144 le aree di rispetto di questo tipo. In generale, però, vige la libertà di coltivazione anche se entro certi limiti". La disposizione si rende necessaria perché le misure di tutela stabilite nel 2014 si sono rivelate carenti al fine di salvaguardare un monumento di straordinario interesse come le mura della città di Glorenza. Nel 2016 la delibera era stata corretta perché alcune delle numerose particelle confinanti erano state erroneamente indicate quali particelle fondiarie.

La cinta muraria di Glorenza, di cui si ha citazione attorno al 1304, è l’unica fortificazione cittadina del Tirolo conservata nella sua interezza e costituisce una testimonianza storica unica dal rilevante valore culturale e anche turistico. Per tale ragione deve essere mantenuta assolutamente intatta la visuale spettacolare sulla cinta muraria cittadina del centro venostano. Sono 156 i proprietari delle particelle interessate dalla fascia di rispetto. Si tratta anche in questo caso di una testimonianza della tradizione storica della suddivisione della proprietà immobiliare in Alta Val Venosta. Secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio non sono previsti risarcimenti di alcun tipo ai proprietari. Il Comune di Glorenza provvederà ora alla pubblica affissione all’albo comunale per la durata di 30 giorni.

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