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Amministrazione di sostegno: introdotta un'equa indennità

La Giunta ha deliberato, nel corso della sua recente seduta, l’introduzione di un contributo per l'equa indennità in favore di coloro che svolgono il ruolo di amministratore di sostegno.

La Giunta ha deliberato, nel corso della sua recente seduta, l’introduzione di un indennizzo per coloro che svolgono il ruolo di amministratore di sostegno (Foto: pixabay)

È stata approvata dalla Giunta provinciale, nel corso della seduta di martedì (19 novembre), sulla base di una delibera proposta dall’assessora Waltraud Deeg, il regolamento che dà attuazione all’introduzione del "Contributo per l’equa indennità per l’amministrazione di sostegno".

Il Giudice tutelare può infatti assegnare, all’amministratore di sostegno, ai sensi dell’art. 379 del Codice civile, un’equa indennità, (a copertura delle spese vive e, in alcuni casi, come indennizzo per la complessità dell’amministrazione di sostegno). Fino ad oggi non poteva però assegnarla ad amministratori di sostegno di persone con un basso reddito, in quanto queste ultime non avevano i mezzi economici per liquidarla. Con l’introduzione di questa prestazione, finalmente ciò sarà possibile: persone con un basso reddito, sottoposte ad amministrazione di sostegno, potranno infatti ricevere un contributo per liquidare al proprio amministratore di sostegno l’equa indennitá ad esso assegnata dal Giudice tutelare.

Il contributo viene riconosciuto se l’amministratore di sostegno del richiedente è iscritto all’elenco provinciale degli amministratori di sostegno volontari, non appartiene al nucleo familiare del beneficiario e non è un professionista. Il tetto massimo del contributo, che sarà erogato alle persone stesse sottoposte ad amministrazione di sostegno  a partire dal 1° gennaio 2020,  ammonta a 1200 euro annui e sarà introdotto come nuova prestazione sociale di carattere economico del distretto sociale. "L’ufficio dell’amministrazione di sostegno è gratuito. L’equa indennità assegnata dal Giudice Tutelare rappresenta soprattutto un rimborso per le spese sostenute dall’amministratore di sostegno, ma può comprendere anche una parte di indennizzo per l’impegno profuso, a fronte della complessità della specifica amministrazione di sostegno. Questo contributo non va inteso come il pagamento del servizio svolto dall’amministratore di sostegno, in quanto la prestazione dell’amministratore di sostegno volontario va comunque ben oltre l’importo previsto dall’indennità ed è, in quanto tale, insostituibile", sottolinea l’assessora Deeg.

L'amministrazione di sostegno, una forma di tutela giuridica per le persone prive in tutto o in parte dell'autonomia, è stata introdotta in Italia nel 2004. Prima dell'introduzione di questo istituto esisteva per queste persone solo la possibilità di richiedere l'interdizione o l'inabilitazione.

L'amministratore di sostegno viene nominato dal Giudice tutelare del tribunale di competenza territoriale, per persone, che per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica (es. persone con disabilità, con malattie psichiche, con dipendenza patologica, persone colpite dal morbo di Alzheimer, ecc.), si trovano nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Esso offre supporto esclusivamente per le funzioni che la persona non può compiere autonomamente. Il sostegno non si limita al solo ambito patrimoniale ma può estendersi anche alla sfera personale. Nel decreto di nomina il Giudice Tutelare elenca i poteri e i compiti dell’amministratore di sostegno in riferimento alla singola amministrazione di sostegno. La Ripartizione Politiche sociali eroga un contributo all’"Associazione per l’amministrazione di sostegno" affinché offra a tutti i cittadini e ai Servizi sociali e sanitari una prima consulenza gratuita sul tema.

Dal 2009 la Provincia ha istituito l'elenco provinciale degli amministratori di sostegno volontari. Si tratta di un registro di volontari che si rendono disponibili a diventare amministratori di sostegno per persone estranee al proprio nucleo famigliare. L’elenco viene inviato al Tribunale, per agevolare i Giudici tutelari nel lavoro di reperimento di Amministratori di sostegno da nominare, qualora essi non possano essere individuati all'interno del nucleo familiare.

Sinora 133 persone sono iscritte nell'elenco provinciale degli amministratori di sostegno volontari e si occupano di persone che a causa di malattia o di altre limitazioni non sono più, o solo in parte, in grado di occuparsi autonomamente dei propri interessi. L’elenco viene inviato al Tribunale, per agevolare i Giudici tutelari nel lavoro di reperimento di Amministratori di sostegno da nominare, qualora essi non possano essere individuati all'interno del nucleo familiare. Sinora vi sono iscritte 133 persone. Ogni anno la Ripartizione Politiche sociali finanzia inoltre corsi di formazione ed aggiornamento gratuiti sull'amministrazione di sostegno.

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