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Edizione 2012

Giulietta degli spiriti

19.12.12 ore 18.00 Copertina Respiro

GIULIETTA DEGLI SPIRITI 1965, IT-FR, 131 min.
Di Federico Fellini Con: Giulietta Masina, Sandra Milo, Mario Pisu, Valentina Cortese, Sylva Koscina, José Luis de Villalonga, Valeska Gert, Luisa Della Noce, Milena Vukotic

Giulietta, una benestante signora dell’alta borghesia romana, trascorre l’estate nella sua villa di Fregene. Quando sospetta il tradimento del marito Giorgio, brillante public-relation man, entra in una profonda crisi. Susy, una disinibita vicina di casa, cerca di aiutarla a lasciarsi andare e a vivere superando i condizionamenti imposti dalla sua formazione cattolica, ma l’animo di Giulietta è ancora combattuto tra una visione della vita più libera e spensierata e i sensi di colpa che continuano a perseguitarla. Solo alla fine di un lungo travaglio troverà una nuova e più serena dimensione esistenziale. Primo lungometraggio a colori di Fellini. 4 Nastri d'argento: Sandra Milo, fotografia: Gianni Di Venanzo, scene e costumi: Piero Gherardi. 1 David di Donatello a Giulietta Masina. 1 Golden Globe miglior film straniero.

Federico Fellini Rimini, 20 gennaio 1920 - Roma, 31 ottobre 1993
Considerato universalmente uno dei più grandi ed influenti cineasti della storia del cinema mondiale. Già vincitore di quattro premi Oscar al miglior film straniero, per la sua attività da cineasta gli è stato conferito nel 1993 l'Oscar alla carriera. Vincitore due volte del Festival di Mosca (1963 e 1987), ha inoltre ricevuto la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d'oro alla carriera all Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. Nell'arco di quasi quarant'anni, ha lasciato opere indimenticabili, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. I titoli dei suoi più celebri film - La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, e Amarcord - sono citati, in lingua originale, in tutto il mondo (da Wikipedia). L’incontro con l’attrice e poi moglie Giulietta Masina risale al 1942, anno in cui Fellini lavora come autore radiofonico presso l’EIAR. L’inseparabile Giulietta, sposata nel 1943, reciterà per lui nel suo debutto alla regia con Alberto Lattuada Luci del varietà del 1950, e successivamente in altri sei film diretti dal marito.


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Respiro

28.11.12 ore 18.00 Copertina Respiro

RESPIRO 2002, IT-FR, 100 min.
Di Emanuele Crialese Con: Valeria Golino, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Veronica D'Agostino, Avy Marciano, Elio Germano

Grazia, moglie di un pescatore che l'ama e madre di tre figli che l'adorano, è un po' mattocchia, non in regola con gli usi e i riti di Lampedusa. Quando decidono di espellerla (a Milano per farsi curare), con la complicità del primogenito si nasconde in una grotta. Tra interpreti non professionisti Valeria Golino è intensa e credibile, ma questo originale 2° film di Crialese non è un veicolo per la protagonista. Il suo ritratto è in funzione di un'isola, del mare, del sapore di sale, di una piccola comunità incapace di accettare la diversità. Lo sostiene un talento visionario e sensuale, che trascende le componenti sociologiche e antropologiche, anche nelle suggestive riprese subacquee, metafora di un sogno di libertà. Fotografia: Fabio Zamarion. (da Il Morandini)

Emanuele Crialese Roma, 25 luglio 1965
Regista e sceneggiatore, studia alla New York University, dove si laurea nel 1995. Dopo aver girato diversi corti, esordisce con un lungometraggio nel 1997, Once We Were Strangers, una coproduzione italo-americana finanziata da un produttore che aveva notato Crialese durante il suo periodo di apprendistato negli Stati Uniti. Nel Dizionario del Cinema Morandini, infatti, la voce relativa alla produzione titola "Usa-It". Seguono i lungometraggi Respiro e Nuovomondo, entrambi ambientati in Sicilia, film che riscuotono notevole successo di critica e di pubblico, in particolare all'estero, specialmente in Francia. Nuovomondo viene presentato in concorso ufficiale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nel settembre 2006, riscuotendo un buon successo di pubblico che gli valse uno speciale e non previsto Leone d'Argento e la candidatura italiana per il miglior film straniero dell'Academy Award (Premio Oscar) oltre a tre David di Donatello. Il suo quarto lungometraggio, Terraferma, la cui trama tratta dell'immigrazione clandestina dall'Africa in Italia, è stato presentato al Festival di Venezia 2011 in cui è stato accolto con una standing ovation. Il film è uscito nelle sale italiane il 7 settembre 2011. Nel 2012 ha vinto il Premio Mario Monicelli per la miglior regia al Bif&st di Bari per il film Terraferma. (da Wikipedia)


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Harry a pezzi

31.10.12 ore 18.00 Copertina Harry a pezzi

HARRY A PEZZI 1997, USA, 92 min.
Di Woody Allen Con: Woody Allen, Judy Davies, Mariel Hemingway, Billy Crystal, Kirstie Alley, Amy Irving, Bob Balaban, Caroline Aaron, Richard Benjamin, Hazelle Goodman, Julie Kavner, Tobey Maguire, Demi Moore, Elisabeth Shue, Stanley Tucci, Robin Williams

Harry Block, uno scrittore in crisi, cinico e ossessionato dal sesso, ha scritto un romanzo per raccontare avventure erotiche e fallimenti coniugali. E i suoi migliori amici stanno per diventare i suoi peggiori nemici… Un film decostruito, senza una vera trama, frantumato in ritorni all'indietro, invenzioni surreali, variazioni sul tema del doppio, omaggi ai suoi idoli (Kafka, Proust, Bergman, Fellini) e almeno due prestiti. È anche molto divertente, non soltanto per il fuoco di fila delle battute, ma per le invenzioni di regia tra cui quella geniale di Williams “fuori fuoco”. Onore anche a Carlo Di Palma che forse ha messo lo zampino nella discesa agli inferi, ispirata a Maciste all'inferno (1926), film muto italiano. E onore alla Davis, la migliore dei 19 attori del cast: il dialogo con la sorella è da antologia. (da Il Morandini)

Woody Allen (Allan Stewart Königsberg) New York City, 1 dicembre 1935
Appartiene ad una famiglia medio borghese ebrea, di origini ungheresi, che sogna per lui una vita "normale",  ma si rivela un vero disastro negli studi. A diciassette anni viene assunto dalla NBC per inventare gag. Invitato a lavorare a Hollywood ne approfitta per imparare i trucchi dello spettacolo, ma torna a New York perchè la California è troppo calda per i suoi gusti. Si sposa con la sedicenne Harlene Rose da cui divorzierà otto anni dopo e comincia anche la terapia psicoanalitica, fonte di una miriade di battute travolgenti. Diventa solista di cabaret. Negli anni '60 il produttore Charles K. Feldman gli chiede di scrivere la sceneggiatura di "Ciao Pussycat", interpretato da Peter Sellers. L'esordio dietro la macchina da presa avviene con "Prendi i soldi e scappa", dando il via ad un cammino artistico lunghissimo e pieno di riconoscimenti e successi. Nel 1978 "Io e Annie", girato con Diane Keaton, raccoglie ben 4 Oscar: miglior fotografia, miglior sceneggiatura, miglior regia e migliore attrice protagonista. Realizza numerosi film e ottiene altre 18 candidature all'Oscar, prima con lavori spiccatamente umoristici, un miscuglio di commedia farsesca dei fratelli Marx e i drammi filosofici bergmaniani, poi con film di satira corrosiva alla società di massa, alla psicanalisi e al sesso legandosi a  temi che si intrecciano spesso con la sua burrascosa vita privata. (da www.windoweb.it)


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I diabolici

26.09.12 ore 18.00 Copertina I diabolici

I DIABOLICI 1954, F, 110 min.
Di Henri-Georges Clouzot Con: Simone Signoret, Véra Clouzot, Charles Vanel, Paul Meurisse, Michel Serrault

La moglie e l’amante di un direttore di collegio per ragazzi si mettono d'accordo per uccidere l’uomo, dispotico, arrogante, veramente detestabile. Cercano di affogarlo nella vasca da bagno, ma il cadavere scompare misteriosamente. Con una suspense ininterrotta, una fotografia splendida basata su chiaroscuri che riflette i sentimenti dei protagonisti, questo noir è avvincente dalla prima sequenza fino all’inaspettato colpo di scena finale. Bravissime le protagoniste. La moglie completamente distrutta da un matrimonio sbagliato (Véra Clouzot) e l'insegnante (Simone Signoret), molto sbrigativa nei modi e fortissima di carattere. Due temperamenti opposti che inspiegabilmente si attraggono. Il regista, Clouzot, ha voluto darci una lezione sulla parte più oscura dell'animo umano: fino a che punto possono arrivare l'astuzia e la malvagità?

Henri-Georges Clouzot Niort (Poitou-Charentes), 20 novembre 1907 - Parigi, 12 gennaio 1977
Dopo gli studi di diritto e scienze politiche e la professione di giornalista, si dedicò al cinema specializzandosi in polizieschi e noir di cui fu anche sceneggiatore. Il successo arrivò fin dal primo film, L'assassino abita al 21 (1942), ma a causa del Corvo (1943), oggetto di numerose accuse perché finanziato dalla casa cinematografica tedesca Continental Films, fu costretto ad allontanarsi per alcuni anni dall'industria cinematografica francese. Il film mostrava una provincia francese cupa e sconvolta dagli intrighi di un misterioso ricattatore negli anni dell’occupazione nazista. Tornò a dirigere nel 1947 con Legittima difesa, un grande successo di pubblico e di critica. Nel 1949 con Manon vinse il Leone d’oro a Venezia. Dopo alcuni film di minor successo e importanza, girò Vite vendute (1953) e I diabolici (1954), thriller che, oltre ad alcuni premi in patria e all’estero,  gli fece guadagnare il soprannome di “Hitchcock francese”. Con il documentario a colori Il mistero Picasso (1956), singolare omaggio al grande artista, Clouzot espresse il suo gusto per la ricerca cromatica e plastica.


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Mon oncle d'Amérique

29.08.12 ore 18.00 Copertina Mon Oncle Amerique

MON ONCLE D'AMÉRIQUE 1980, F, 121 min.
Di Alain Resnais Con: Gérard Depardieu, Nicole Garcia, Roger Pierre, Marie Dubois, Pierre Arditi

Nel film s’intrecciano le vicende di tre protagonisti. Jean Le Gall (50 anni) proviene da una famiglia borghese, è sposato, ha due figli, è dirigente alla televisione francese di Stato; Janine Garnier (30 anni) viene da una famiglia operaia e comunista, fugge di casa per fare l’attrice, poi passa a fare la stilista in una fabbrica tessile. Renè Ragueneau (40 anni) cattolico praticante come la famiglia di contadini da cui proviene, sposato, due figli anche lui, lascia i campi e diviene dirigente in un’industria tessile. Per quanto si agitino e si sforzino di capire, i tre non riescono a darsi conto dei propri comportamenti: sono infatti dei personaggi-cavie… Complesso, ma non astruso. 8° film di Resnais, e il 1° divertente, il più sanguigno, fisico e concreto. Una commedia filosofica.

Alain Resnais Vannes (Bretagna), 3 giugno 1922
Uno dei più importanti registi francesi contemporanei, ispiratori della Nouvelle Vague. Figlio unico di una famiglia della borghesia francese, fin da piccolo soffre di problemi di salute, in particolare di attacchi d’asma. La madre lo spinge a interessarsi di cultura, specie musica e fotografia, e a 14 anni Alain gira il suo primo cortometraggio. Nel 1941 si trasferisce a Parigi, dove spariscono le sue crisi d’asma e recita una piccola parte in una pellicola di Marcel Carné. Nel 1943 viene fondata la scuola francese di cinema IDHEC e vi si iscrive, ma ben presto l’abbandona, deluso e insoddisfatto. Si dedica poi a numerosi lungometraggi documentaristici, per arrivare nel 1959 con Hiroshima mon amour (da una sceneggiatura di Marguerite Duras) al primo lungometraggio di fiction che riscuote il successo della critica e del pubblico. La sua filmografia (quasi) completa è disponibile per il prestito in mediateca.


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Ed Wood

25.07.12 ore 18.00 Copertina Ed Wood

ED WOOD 1994, USA, 127 min.
Di Tim Burton Con: Johnny Depp, Martin Landau, Patricia Arquette, Sarah Jessica Parker, Juliet Landau

Hollywood, anni ’50. Il giovane Ed Wood, che ama i golfini d’angora e travestirsi da donna, vuole farsi strada nel mondo del cinema e diventare regista a tutti i costi. Conosce Bela Lugosi, star dell’horror ormai in declino e ne fa il protagonista dei suoi film, anche dopo morto. Visione idealizzata e romantica della vita di Ed Wood, il “peggior regista del mondo”, visto qui come simbolo della forza di volontà che supera ogni difficoltà, è un inno alla realizzazione dei propri sogni senza curarsi delle proprie (in)capacità. (mymovies)

Tim Burton Burbank, 25 agosto 1958
Timido, introverso, eccentrico, appassionato di cartoni animati e di vecchi film horror, all’età di sedici anni va a vivere da solo, insofferente ai genitori. Dotato per il disegno, a 18 anni vince una borsa di studio della Disney e nel 1979 è già uno dei loro animatori. Non soddisfatto del lavoro, perché fatica a disegnare cose lontane dal suo gusto, inizia quasi per gioco a realizzare cortometraggi (a cominciare dall’autobiografico e gotico Vincent, 1982) che piacciono poco alla Disney ma sono invece graditi dalla critica, e che gli fanno anche vincere qualche premio.  Rotti i rapporti con la Disney, viene chiamato alla Warner a dirigere la commedia Pee-wee's Big Adventure con un budget decisamente ridotto. La pellicola piace anche al pubblico, e lo stile visionario e gotico di Burton caratterizzerà i numerosi successi degli anni successivi.  Tante le nomination agli Oscar e ai Golden Globe, e nel 2007 alla Mostra del Cinema di Venezia arriva anche il Leone d’Oro alla carriera. È il più giovane regista della storia ad aver conseguito tale riconoscimento.


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Moon

27.06.12 ore 18.00 Copertina La dolce ala della giovinezza

MOON 2009, GB, 97 min.
Di Duncan Jones Con: Sam Rockwell, Kevin Spacey, Dominique McElligott, Kaya Scodelario, Matt Berry

L’energia sulla terra non è più un problema, la Lunar ha trovato il modo di generarne in maniera pulita e non dannosa sfruttando il materiale di cui sono composte le rocce presenti sul lato oscuro della Luna. A sorvegliare il lavoro dei macchinari è stata posta una base sul satellite naturale della Terra abitata unicamente da un computer tuttofare dalla voce umana e da un uomo, solo, quasi arrivato al termine dei suoi tre lunghissimi anni di contratto e sempre più vittima degli scherzi che stanchezza e solitudine gli procurano. Sarà un incidente quasi mortale a scardinare il meccanismo di inganni che si cela dietro il suo lavoro mettendolo a contatto inaspettatamente con un altro se stesso. (Gabriele Niola, da Il Morandini)

Duncan Jones Beckenham, 30 maggio 1971
Figlio del celebre cantante David Bowie e cresciuto tra Berlino, Londra e Vevey in Svizzera, dove ha studiato presso la Commonwealth American School. Dopo la laurea in filosofia, conseguita nel 1995, frequenta la London Film School e si laurea in regia. Dirige nel 2002 il cortometraggio fantascientifico Whistle e poi dirige una campagna per un’etichetta di moda. Nel 2009 esce il suo primo lungometraggio, il thriller di fantascienza Moon, un film intimista a basso costo che è stato molto apprezzato al Sundance Film Festival del cinema indipendente e che gli ha fatto vincere nel 2010 il BAFTA come miglior esordio di un regista. Del 2011 è Source Code, il suo secondo lungometraggio.


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Donne

30.05.12 ore 18.00 Copertina La dolce ala della giovinezza

DONNE 1939, USA, 128 min.
Di George Cukor Con: Norma Shearer, Joan Crawford, Rosalind Russell, Mary Boland, Paulette Goddard, Joan Fontaine

Da una commedia del 1936 di Clare Boothe Luce: arrivata a Reno, Nevada, per ottenere il divorzio dal marito fedifrago, la ricca Mary Haines fa la conoscenza di diverse signore che vi albergano per la stessa ragione. Da una commedia salottiera, riscritta da due altre donne (Anita Loos, Jane Martin), un film corale piccante, elegante - nella versione originale una sfilata di moda di 5′ a colori - e cattivo che toglie la pelle sorridendo. Soprattutto una parata di attrici dirette al meglio dal più raffinato regista di donne di Hollywood. 135 donne sullo schermo, e nemmeno un uomo. Rifatto nel 1956 con Sesso Debole di David Miller. (da Il Morandini)

Gorge Cukor New York City, 7 luglio 1899 - Los Angeles, 23 gennaio 1983
Figlio di un ebreo ungherese ("Cukor" in lingua magiara si pronuncia "Zukor" e significa zucchero), è annoverato tra i più abili tecnici di Hollywood: uno dei maestri nella messinscena di commedie cinematografiche, dagli anni trenta ad oggi. Diresse alcune tra le maggiori commedianti del cinema americano e fu considerato il "regista delle donne", avendo valorizzato al massimo tutte le attrici che hanno lavorato nei suoi film. Tra le più famose ricordiamo Anna Magnani, Deborah Kerr, Katharine Hepburn, Greta Garbo, Sophia Loren, Jean Harlow, Marilyn Monroe, Judy Holliday, Audrey Hepburn, Joan Crawford, Rita Hayworth, Maggie Smith, Ingrid Bergman, Angela Lansbury, Ava Gardner. Tra i suoi film disponibili al prestito in mediateca: Febbre di vivere, A quale prezzo Hollywood?, Il diavolo è femmina, Margherita Gauthier, Scandalo a Filadelfia, Angoscia, La costola di Adamo, Nata ieri, La ragazza del secolo, Il diavolo in calzoncini rosa, Facciamo l’amore, My Fair Lady.


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La strada scarlatta

02.05.12 ore 18.00 Copertina La dolce ala della giovinezza

LA STRADA SCARLATTA 1945, USA, 95 min.
Di: Fritz Lang Con: Edward G. Robinson, Joan Bennett, Dan Duryea, Margaret Lindsay, Rosalind Ivan

Un integerrimo cassiere di banca, Christopher Cross, ha come unica grande passione, pur osteggiata dalla moglie, la pittura. La sua vita cambia radicalmente dopo l’incontro con una giovane prostituta, Kitty, di cui s’innamora perdutamente. Kitty, con la complicità dell’amante Johnny, riuscirà a raggirarlo sfruttando il suo debole per l’arte, finendo però vittima del meccanismo da lei stessa innescato. Tuttavia non sarà il vero colpevole a pagare… In questo remake de “La Chienne” di Jean Renoir, Lang ripropone il triangolo già utilizzato nel precedente “La donna del ritratto”, riproponendo temi a lui ossessivamente  congeniali, dal destino capace di travolgere ogni uomo alla beffarda inutilità della giustizia umana.

Fritz Lang Vienna, 5 dicembre 1890 - Los Angeles, 2 agosto 1976
Nato in una famiglia ebraica convertitasi al cattolicesimo, studia architettura a Vienna poi inizia a viaggiare in Europa, Asia e Nordafrica. Dal 1913 al 1914 visita Monaco e Parigi, dove prende lezioni di pittura. Torna a Vienna per combattere durante la prima guerra mondiale e, gravemente ferito nel 1916, durante la convalescenza inizia a scrivere sceneggiature, poi recita in teatro e diventa infine regista, prima alla UFA poi alla Nero-Film. Nel 1920 incontra la scrittrice Thea von Harbou, che sposerà nel 1922, con la quale scrive le sceneggiature dei suoi film più celebri come Il dottor Mabuse, I Nibelunghi, Metropolis e M-Il mostro di Düsseldorf. Con l’avvento del nazismo Joseph Goebbels gli offre la carica di dirigente nell’industria cinematografica. Lang accetta l’offerta ma abbandona la Germania la sera stessa temendo una trappola, raggiunge la Francia e gli Stati Uniti. La moglie non lo segue. La carriera hollywoodiana vede una nuova serie di successi, grazie a film come Furia, Sono innocente, La donna del ritratto, La strada scarlatta, Il grande caldo.


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L'uomo senza passato

28.03.12 ore 17.00 Copertina La dolce ala della giovinezza

L’UOMO SENZA PASSATO 2002, Fin, 97 min.
Di: Aki Kaurismäki Con: Markku Peltola, Kati Outinen, Anniki Tahti, Peter van Bagh, Juhani Niemela, Kaija Pakarinen

La storia di un uomo che arrivato alla stazione di Helsinki viene derubato e aggredito, perde la memoria e deve ricostruirsi una vita da zero. Sperduto in una realtà che non conosce e privo di qualunque punto di riferimento, tra baracche, diseredati e qualche disavventura giudiziaria, trova l’autostima, un lavoro, amici su cui poter contare e l’amore con Irma, sfiorita volontaria dell'Esercito della Salvezza. Film didattico nel senso migliore del termine, per insegnare ai giovani come si possa fare con elegante e implacabile lucidità uno scandaglio critico del neoliberismo, della globalizzazione, del sistema bancario, della società del profitto. Gran Premio della Giuria e Palma d’Oro per la Migliore Attrice a Cannes.

Aki Kaurismäki Orimattila, Finlandia, 4 aprile 1957.
Lo stralunato Aki Kaurismäki, nato in una famiglia della campagna finlandese, si trasferisce a Helsinki in gioventù con il fratello MIka, oggi anche lui cineasta, con il quale coltiva fin dall'infanzia la sua passione per il cinema. Sopravvive con lavori manuali, frequentando contemporaneamente cineteche e cineclub, e inizia la carriera come critico cinematografico. Riguardo ai suoi esordi dietro la macchina da presa, racconta: “Camminavo ogni giorno su e giù per le vie del centro di Helsinki cercando di rimediare i soldi per bere, ma era sempre più difficile trovarne. Allora ci siamo detti: cominciamo a fare film. Uno ha chiesto: su cosa? Io ho risposto: su questo schifo che è la nostra vita”.

Tra i suoi film: Ombre nel paradiso (1986); Amleto si mette in affari (1987); Leningrad Cowboys Go America (1989); La fiammiferaia (1990); Ho affittato un killer (1990); Vita da bohème (1992); L’uomo senza passato (2002); Le luci della sera (2006).


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La dolce ala della giovinezza

29.02.12 ore 17.00 Copertina La dolce ala della giovinezza

LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA 1962, USA, 120 min.
Di: Richard Brooks Con: Paul Newman, Ed Begley, Shirley Knight, Geraldine Page, Rip Torn, Madeleine Sherwood

L’affascinante Chance Wayne non è mai riuscito a sfondare a Hollywood, come avrebbe voluto, ma per l’universo femminile è sempre stato una star di prima grandezza. E anche ora che è tornato nella sonnolenta cittadina natale è diviso tra due donne. Da una parte una stella del cinema, Alexandra Del Lago, ormai spenta e segnata dalla dipendenza da alcool e droga. Dall’altra Heavenly, che aveva lasciato… nei guai. Sesso. Soldi. Ipocrisia. Pressioni psicologiche e ricatti. Elementi ricorrenti nelle opere letterarie di Tennessee Williams che si ricombinano qui dando intensità al disperato tentativo di Chance di sconfiggere i suoi demoni privati, risalire la china e ritrovare La dolce ala della giovinezza.

Paul Newman Pingtung, Shaker Heights, 26 gennaio 1925 - Westport, 26 settembre 2008.
Attore, regista, produttore cinematografico e sex symbol hollywoodiano. Considerato come uno dei più grandi attori della storia del cinema americano, nella sua lunga carriera vinse due Oscar, sei Golden Globe e un Emmy Awards, oltre a ricevere una stella sull'Hollywood Walk of Fame ed altri riconoscimenti. Dopo qualche esperienza televisiva, debuttò nel 1953 in teatro a Broadway in Picnic, opera poco dopo resa famosa da un omonimo film, e al cinema l’anno successivo ne Il calice d’argento, anche se solo due anni dopo, con l’ottima prova ne Lassù qualcuno mi ama, si impose all’attenzione del pubblico e della critica.

Tra i suoi numerosi film: La lunga estate calda (1958), La gatta sul tetto che scotta (1958), Exodus (1960), Lo spaccone (1961), Butch Cassidy (1969), Quintet (1979), Il verdetto (1982), Mr. & Mrs. Bridge (1990), Mister Hula Hoop (1994), Era mio padre (2002)


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Mangiare bere uomo donna

25.01.12 ore 17.00 Copertina Mangiare bere uomo donna

MANGIARE BERE UOMO DONNA 1994, USA-Taiw, 115 min.
Di: Ang Lee Con: Sihung Lung, Kuei-Mei Yang, Chien-Lien Wu, Yu-Wen Wang, Winston Chao, Ah-Leh Gua, Sylvia Chang

Un cuoco vedovo, il miglior chef di Taipei, riacquista il gusto una volta che le sue tre figlie se ne vanno di casa. Dopo Pushing Hands (1991), inedito in Italia, e Il banchetto di nozze (1993), questa “soup-opera” chiude un'ideale trilogia sui rapporti tra genitori e figli del sino-americano Ang Lee. I suoi due temi centrali sono la cucina (il cibo come mezzo di comunicazione, metafora dell'esistenza, offerta di affetto che ne diventa il sostituto) e il mangiare insieme come rito familiare che esorcizza l'incapacità di comunicazione verbale dei sentimenti. Assomiglia ai suoi personaggi europei o europeizzanti fuori, ma asiatici dentro nella sua miscela di dolce e agro, buffo e triste, leggerezza e gravità. (Il Morandini)

Ang Lee Pingtung, Taiwan, 23 ottobre 1954.
Figlio di un direttore scolastico, frequenta la Tainan First Senior High School fino al 1971, anno del suo diploma, poi si iscrive alla National Taiwan University, trasferendosi all’University of Illinois a Urbana-Champaign nel 1979, per seguire i suoi studi cinematografici, che completa nel 1982 alla New York University, dove muove i primi passi nel mondo della settima arte. Esordisce alla regia nel 1992 con Pushing Hands. Per le sue opere è stato insignito di molti premi: un Oscar alla miglior regia per I segreti di Brokeback Mountain; l’Oscar come miglior film straniero nel 2001 per La tigre e il dragone; due Orsi d’oro per Il banchetto di nozze e Ragione e sentimento e due Leoni d’Oro al miglior film per I segreti di Brokeback Mountain e Lussuria - Seduzione e tradimento.


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28.11.12

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