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Conferenza famiglia, assistenza all'infanzia chiave per lo sviluppo

"Servizi di assistenza all’infanzia: si può sempre migliorare": questo il titolo della Conferenza sulla famiglia andata in scena oggi (24 settembre) a Stella di Renon. L'assessora Deeg e i referenti locali e stranieri si sono confrontati sull'efficacia dei diversi modelli di assistenza: tutti concordi nel ribadire che la qualità dell'offerta incide sullo sviluppo del bambino.

Familienland Alto Adige: uno degli obiettivi emersi nel corso della conferenza

L'incontro, svoltosi presso la Haus der Familie, è stato organizzato dall'Agenzia per la famiglia in collaborazione con il Katholischen Familienverband Südtirol (KFS), e i lavori sono stati aperti dall'intervento dell'assessora provinciale Waltraud Deeg. "L'assistenza all'infanzia - ha spiegato la Deeg - è uno dei pilastri della politica di sostegno alla famiglia: se vogliamo offrire un servizio di qualità, dobbiamo investire nella formazione e, di conseguenza, nello sviluppo di bambini e ragazzi che rappresentano il futuro della nostra società". Una società, tra l'altro, che è in continuo e rapido cambiamento, dove la conciliazione fra i tempi del lavoro e quelli della famiglia risulta sempre più difficile. "Non è giusto che in alcuni casi si debba essere costretti a scegliere tra il lavoro e la famiglia - ha sottolineato l'assessora - per evitare questo rischio è fondamentale costruire una rete di assistenza all'infanzia solida, capillare ed efficiente. È dimostrato, infatti, che dove ciò accade si registra anche un incremento delle nascite".

Dopo l'intervento di Waltraud Deeg, la parola è passata ai referenti della Conferenza, a partire da Olaf Kapella del Österreichischen Institut für Familienforschung, il quale ha parlato degli effetti di un'assistenza di qualità sulla crescita e l'educazione del bambino. "Le esperienza maturate - ha spiegato - dimostrano che le ricadute sono positive anche sulle prestazioni offerte successivamente a livello scolastico". L'assessora alla famiglia del Land austriaco della Stiria, Ursula Lackner, ha invece tracciato una panoramica di ciò che accade nella sua regione, dove si sta investendo in maniera massiccia per avvicinarsi agli obiettivi UE sui posti-bambino nelle strutture in grado di offrire assistenza fra gli 0 e i 3 anni. "Nel 2017 - ha annunciato la Lackner - la Stiria raggiungerà una quota pari al 21%".

Successivamente è quindi intervenuto in videoconferenza da Bruxelles, Julius op de Beke, alto funzionario della Commissione Europea. Dati alla mano, de Beke ha spiegato che "i bambini con situazioni di disagio che vengono sostenuti nei primi anni di vita da un servizio di assistenza di alta qualità, vedono crescere da adulti il loro "potere" economico di oltre il 10%". In conclusione, e prima di aprire il dibattito pubblico, i lavori della Conferenza per la famiglia si sono chiusi con la presentazione del piano provinciale per ampliare e migliorare l'offerta di assistenza alla prima infanzia in Alto Adige dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Ad illustrarlo la docente della LUB, nonché membro del gruppo di lavoro che ha realizzato il progetto, Gertraud Battisti.

mb

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