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Ai vertici per natalità: misure a sostegno della famiglia

Con un numero medio di 1,72 figli per donna l'Alto Adige è ai vertici nazionali per tasso di natalità. L'assessora provinciale alla famiglia Deeg sottolinea il risultato: "Negli ultimi anni sono state attuate molte misure ma serve un lavoro congiunto di pubblico e privato per continuare nel sostegno alle famiglie."

Alto Adige ai vertici nazionali per la natalità (Foto Renate Mayr)

All'Alto Adige ai vertici nazionali per tasso di natalità, secondo le statistiche aggiornate, hanno dedicato in questi giorni molta attenzione anche i media nazionali. L'assessora provinciale Deeg riconduce la situazione locale (1,72 figli per donna contro una media nazionale di 1,35) alla sensibilità e al sostegno verso le famiglie, "a cui da sempre in Alto Adige è attribuito un grande valore."

Negli ultimi anni molto è stato fatto a livello locale: nel 2014 l'assegno provinciale al nucleo familiare è raddoppiato (da 100 a 200 euro mensili per ciascun bimbo), è aumentato il numero delle microstrutture per l'infanzia, sono state ampliate le offerte di assistenza extrascolastica pomeridiana e durante l'estate. Inoltre l'Agenzia provinciale per la famiglia ha avviato diversi progetti per rafforzare precocemente la famiglia attraverso attività di formazione e consulenza. L'assessora Deeg ricorda a tale proposito la legge provinciale di promozione della famiglia, che punta al suo sostegno in tutte le fasi della vita. Un sostegno che in senso più ampio, ricorda Deeg, investe anche altre forme quali l'edilizia abitativa agevolata, le iniziative per il tempo libero, le scuole di musica e lo sport, tutti ambiti finanziati dalla Provincia. "E l'Alto Adige può contare anche su una ottima rete a favore delle famiglie grazie all'impegno a titolo gratuito di molti volontari", loda l'assessora.

Oggi lo sviluppo della società conduce a confrontarsi con nuove sfide, come ad esempio l'assistenza dei familiari o la conciliazione famiglia-lavoro. "Serve un lavoro congiunto di tutti: della politica a livello provinciale e comunale, dell'economia e delle parti sociali", ribadisce Waltraud Deeg. Anche le imprese sono chiamate ad impegnarsi di più: "Con microstrutture aziendali, maggior riconoscimento del lavoro a tempo parziale, modelli occupazionali flessibili. Sono misure che le imprese devono vedere come un investimento per il futuro e non come un aggravio", conclude l'assessora Deeg.

pf

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