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Assistenza infanzia: vertice Deeg-Comuni su offerta, qualità, criteri

Offerta e qualità maggiori, criteri unitari: l'assessora Waltraud Deeg ha discusso con i Comuni il nuovo modello di finanziamento dell'assistenza all'infanzia.

L'assessora Deeg e il presidente del Consiglio dei Comuni Schatzer (al centro) durante l'incontro sull'assistenza all'infanzia (Foto USP/kl)

L’assessora provinciale Waltraud Deeg ha illustrato oggi al Consiglio dei Comuni le disposizioni attuative del nuovo modello di finanziamento dell’assistenza all’infanzia. Dal 2017 ogni Comune deve mettere a disposizione un numero di posti pari ad almeno il 15% dei bambini da 0 a 3 anni di età residenti nel Comune. "L’assistenza all’infanzia è un servizio essenziale e a maggior ragione è importante che Provincia e Comuni lavorino assieme, come previsto anche dalla legge provinciale del 2013 sulla promozione della famiglia", sottolinea Deeg. Mantenere questa collaborazione è un punto centrale anche per i sindaci, secondo il presidente del Consiglio dei Comuni Andreas Schatzer. 

Riguardo al numero dei posti da garantire nei singoli Comuni, si prende in esame il fabbisogno delle famiglie e si inizia nel 2017: ogni Comune dovrà assicurare un’offerta di assistenza all’infanzia (asili nido, microstrutture o servizi di Tagesmutter) per un numero di posti pari ad almeno il 15% dei bambini residenti nel Comune. I Comuni possono offrire questi servizi direttamente sul loro territorio oppure usufruire di servizi già operativi in altri Comuni. Un’altra priorità, secondo l’assessora, è data dall’individuazione di criteri unitari per i casi in cui la domanda supera l’offerta. "Finora ogni Comune si è mosso in modo differente, grazie al nuovo modello facciamo più chiarezza a vantaggio dei genitori." Hanno la precedenza i bambini residenti o con domicilio permanente nel Comune e con i genitori che lavorano. "Vogliamo andare incontro a genitori o famiglie monoparentali che senza un’assistenza per i bambini non potrebbero lavorare", spiega Deeg.

Dal punto di vista delle famiglie si è confermata positiva l’introduzione nel 2014 di un modello tariffario unificato per tutti i servizi di assistenza all’infanzia. Da allora vengono cofinanziati dalla Provincia anche i servizi di Tagesmutter dimezzando di fatto il costo orario di assistenza per le famiglie. "Le tariffe unitarie sono state ben accolte dalle famiglie, pertanto le quote minima e massima di 0,90 e 3,65 euro in base al reddito restano invariate", sottolinea Deeg. La riduzione tariffaria viene applicata per un massimo di 1.920 ore di assistenza all’anno. Per garantire la continuità pedagogica e maggiore sicurezza nella pianificazione, in futuro è prevista una presenza minima di 12 ore settimanali pro bambino. Il nuovo modello inoltre semplifica la rendicontazione delle ore di assistenza per i soggetti che offrono i servizi. 

Il nuovo modello di finanziamento fornisce pertanto certezze nella programmazione per famiglie, erogatori di servizi e Comuni. "Oltre a potenziare l’offerta, porta a un incremento della qualità in quanto possiamo assicurare una retribuzione adeguata del personale assistenziale", conclude l’assessora Deeg. Il Consiglio dei Comuni fará pervenire ora una valutazione scritta sulla proposta dell’assessora prima del suo inoltro alla Giunta provinciale per l’approvazione definitiva e i preparativi per partire il 1° gennaio 2017.

 

pf

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