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Divorzi e separazioni, più collaborazione tra gli attori coinvolti

Per affrontare divorzi e separazioni in una maniera che sia il meno traumatica possibile è necessaria una forte collaborazione interdisciplinare fra tutti gli attori coinvolti. Questo il messaggio lanciato stamattina (23 novembre) durante un incontro della rete "Famiglie più forti" al quale ha partecipato anche l'assessora Waltraud Deeg.

Si è svolto nel cortile interno di Palazzo Widmann l'incontro della rete "Famiglie più forti" sul tema delle separazioni e dei divorzi

"Una delle nostre priorità - ha spiegato la Deeg - è quella di rafforzare le famiglie proprio per evitare le situazioni di conflitto. Ogni anno sono circa 500, in Alto Adige, i minori che vivono sulla propria pelle divorzi e separazioni, e a questo scopo l'Agenzia per la famiglia ha elaborato un pacchetto di misure e proposte che entreranno in vigore nel 2016". Tutte le iniziative, presentate dal direttore dell'Agenzia per la famiglia, Stefan Walder, puntano a rendere più forti le famiglie nelle loro capacità educative e relazionali, a rendere più forti gli individui (dai bambini agli adulti) nelle loro competenze di autovalutazione e relazionali, e a creare una rete di assistenza provinciale con offerte in grado di formare e accompagnare le famiglie nelle situazioni critiche.

Proprio su questo punto si è soffermato anche l'intervento della presidente del Tribunale di Bolzano, Elsa Vesco, la quale ha ricordato "i diritti dei bambini alla formazione e all'educazione anche nei casi di divorzi e separazioni". Secondo la Vesco occorre lavorare molto nelle scuole per quanto riguarda il dialogo e il rispetto nelle situazioni conflittuali, ed è necessario mettere a disposizione personale competente che sappia accompagnare le famiglie che vivono una situazione di separazione o di divorzio. Un ruolo centrale, in quest'ottica, è rappresentato dalla richiesta di una maggiore collaborazione fra tutti gli attori coinvolti: dai giudici agli avvocati, dalle scuole ai distretti sociali.

Un esempio da seguire, in questo senso, è costituito dal cosiddetto "modello Cochem", una pratica giuridica sperimentata nell'omonima città tedesca di Cochem e fondata dall'ex giudice di famiglia Jürgen Rudolph. "Si tratta di una pratica giuridica che si basa su una piena cooperazione di tutti gli attori coinvolti nel problema - ha spiegato Rudolph durante l'incontro di rete - grazie alla collaborazione interprofessionale si stimola la prosecuzione di un rapporto "civile" tra i genitori separati o divorziati, i quali riescono a mantenere entrambi un forte e diretto rapporto con i figli".

mb

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