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 H O M E

Caso 1
Gutenberg e la stampa a caratteri mobili
Caso 2
La censura su Internet
Caso 3
I social network
Caso 4
L’opinione pubblica e la nascita dei giornali d’informazione
Tema n.1
Le tecnologie trasformano lentamente conoscenza e la cultura
Tema n.2
Il controllo  del potere sull'informazione
Tema n.3
I diritti individuali e la libertà
Tema n.4
I mezzi tecnici influenzano la partecipazione e la democrazia 
Tema n.5
Le forme della socializzazione: come le persone interagiscono e si scambiamo le idee
Tema n.6
La resistenza all’innovazione



I diritti individuali e la libertà

 

Sono molte le voci che si sono alzate nella storia e si alzano oggi a favore della difesa dei diritti individuali, quelli che dovrebbero consentirci di informarci liberamente, di crearci una nostra opinione personale, esprimere le nostre idee. La libertà deve essere garantita a tutti e questo significa la necessità di un rispetto reciproco che eviti invasioni dello spazio altrui. Ma altrettanti sono i tentativi di soffocare queste libertà attraverso un controllo molto stretto, tale da inibire la libertà e il rispetto delle opinioni personali.
Molti poteri forti cercano di proibire l'accesso ai propri cittadini ad informazioni ritenute pericolose: non vogliono che si apra di fronte a loro un mondo diverso, che possa corromperli, ovvero renderli consci della realtà. Pertanto, in queste situazioni, è molto forte la censura, che costringe i cittadini di quello stato ad accettare di vivere in una realtà alterata oppure a cercare di aggirare la censura a proprio rischio e pericolo.
Il ruolo dell'invenzione della stampa è stato fondamentale per la difesa dei diritti individuali, come è accaduto per esempio durante la rivoluzione francese. Infatti i giornali hanno diffuso le idee di libertà, sostenendo la rivoluzione. I rivoluzionari si sono scagliati contro il potere assoluto del re e ad un regime antico, che garantiva i diritti solo a pochi (nobiltà e clero).
Dimostrazioni di azioni di censura sono rintracciabili nel caso “LA CENSURA SU INTERNET” nei punti di vista n. 1 di Amnesty International e nel punto di vista n. 2 di Visetti, secondo i quali spesso, i governi applicano la censura, limitando la libertà delle persone all'informazione. Confermano i precedenti punti di vista, sempre nello stesso caso, quelli n. 5 e 6, dove sono riportate le opinioni della portavoce governativa cinese e deI ministro Wang Cheng, che si difendono o minimizzano oppure celano i loro intenti travestiti da educatori alla morigeratezza.

La reazione alla censura è visibile nel caso “LA NASCITA DELL’ OPINIONE PUBBLICA E LA STAMPA COME SUO STRUMENTO FONDAMENTALE” nel punto di vista in. 1, indicato con il titolo Il libero formarsi ed esplicarsi dell’opinione pubblica, che può essere considerata una garanzia contro i pericoli del dispotismo. Lo stesso sdegno contro la censura è rintracciabile  nel caso “I SOCIAL NETWORK” punto di vista n. 4 di Reggie Aqui e Errol Barnet, giornalisti CNN in un reportage dall’Iran e nel caso "GUTENBERG E LA STAMPA A CARATTERI MOBILI" nel punto di vista n. 1 Martin Lutero e la Riforma protestante.  Anche nel caso “LA CENSURA SU INTERNET”nel punto di vista n. 3 di Hilary Clinton compare un desiderio di combattere contro la censura proprio attraverso internet, descritto come un possibile veicolo di confronto di idee e diffusione di informazione, garanzia, se libero, di democrazia.



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