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Giornata dell'autonomia, il passato e le responsabilità per il futuro

Giornata dell'autonomia, gli interventi dei presidenti Kompatscher, Platter e Fugatti a Palazzo Widmann: dagli eventi del passato il compito di proseguire con senso di responsabilità.

I presidenti di Tirolo, Alto Adige e Trentino: Platter, Kompatscher e Fugatti (Foto USP/Oskar Verant)

Quello che 100 fa ebbe inizio come esempio di ingiustizia e procurò grandi sofferenze, oggi è esempio di convivenza e assegna a chi fa politica il compito di continuare ad agire con senso di responsabilità. Questo il messaggio di fondo degli interventi dei presidenti dell’Euregio, Arno Kompastcher, Günther Platter e Maurizio Fugatti in un cortile di Palazzo Widmann gremito per 100 80 50 Futuro-Memoria l’evento che ha dato il titolo alla Giornata dell’autonomia. Il 2019 è, infatti, l’anno in cui ricorrono i 100 dall’approvazione del trattato di Saint-Germain, gli 80 anni dalle opzioni e i 50 anni dall’approvazione del pacchetto. Passando per il ricordo dei traumi, delle lacerazioni, dei momenti bui del passato, lo sguardo dei tre presidenti è andato all’attualità e alle sfide per il futuro. “Bisogna riconoscere che la nostra terra – ha detto Arno Kompatscher – da un certo momento in poi ha avuto anche fortuna. Alludo alla fortuna che siano arrivate ad avere responsabilità di governo, persone dotate del coraggio del compromesso”.  Il presidente altoatesino ha quindi sottolineato che l’autonomia si basa sul concetto di responsabilità e per il futuro si è augurato che l’ispirazione venga dai valori che hanno ispirato i predecessori: pace, uguaglianza, giustizia, “valori che devono essere collegati ai concetti di solidarietà e rispetto”. La sfida posta dalle migrazioni che hanno fatto arrivare in Alto Adige persone di molte etnie “ci pone l’obiettivo – ha aggiunto - di rafforzare la coesione sociale e indirizzare lo sviluppo economico in modo che sia ecologicamente sostenibile”. E tutto questo non va fatto, secondo Kompatscher, dando diritti di precedenza, “non America first, non "prima gli italiani", ma tutti insieme”.

“Oggi ricordiamo la divisione della nostra Heimat dopo il trattato di Saint Germain – ha esordito il presidente tirolese Günther Platter –  e dopo quella data seguirono decenni molto, molto difficili”. Platter ha quindi riconosciuto che “nessuno 100 anni fa, dopo la definizione di quel confine ingiusto, si sarebbe mai potuto immaginare che saremmo potuti arrivare al punto in cui ci troviamo oggi”. Come auspicio per il futuro Platter si è augurato “che le nostre province continuino a collaborare nell’ambito dell’Euregio, perché abbiamo già ottenuto molto, e perché ci sono ambiti in cui Tirolo, Alto Adige e Trentino hanno interessi in comune che in alcuni casi non coincidono con quelli di Vienna e Roma”.

Da parte sua il presidente trentino Maurizio Fugatti ha affermato che “momenti come questo sono utili per far capire che 100 anni sono tanti ma possono essere pochi per chi ha vissuto le lacerazioni e la sofferenza causata dai momenti storici che vengono ricordati. Abbiamo costruito assieme l’autonomia – ha aggiunto - con una grande volontà di autogoverno, e assieme dobbiamo continuare a portarla avanti, continuando a collaborare come già facciamo all’interno dell’Euregio."

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