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Solland Silicon: garantire la sicurezza e concludere la vertenza

Concessi ulteriori 10 giorni di tempo all’offerente B.S.T. del Qatar per versare i costi aziendali e della messa in sicurezza dell’impianto per il mese di giugno.

Il presidente Kompatscher e l'assessore Schuler hanno informato in merito agli ultimi sviluppi della vicenda relativa alla Solland Silicon Foto:USP/jw

“Abbiamo garantito la sicurezza dell’impianto della Solland Silicon di Sinigo di cui è responsabile la Provincia. Abbiamo inoltre raggiunto un accordo questa notte, attraverso un confronto diretto con le maestranze dell’azienda, in base al quale i dipendenti dello stabilimento continueranno ad occuparsi della sicurezza dell’impianto ed avvieranno il processo di svuotamento delle sostanze pericolose. Nel contempo abbiamo dato alla società B.S.T. del Qatar il termine ultimativo di 10 giorni entro i quali dovrà assumersi i costi relativi alla gestione dell’azienda ed alla messa in sicurezza degli impianti per il mese di giugno, pari a 500.000 euro. Entro il mese di giugno la società del Qatar dovrà quindi provvedere al versamento dei 4,5 milioni di euro ancora mancanti per la definitiva acquisizione dell’azienda” questa la posizione della Provincia illustrata questa mattina (1 giugno) dal presidente Arno Kompatscher e dall’assessore alla Protezione civile, Arnold Schuler, nel corso di una conferenza stampa convocata d’urgenza a Palazzo Widmann.

Se non verranno rispettate queste scadenze verrà concluso lo svuotamento dell’impianto di Sinigo e si provvederà alla sua chiusura definitiva. Dopo l’insolvenza dell’azienda MEMC nel 2016 il Tribunale ha indetto varie gare d’asta allo scopo di reperire un acquirente per lo stabilimento che nel frattempo ha assunto la denominazione di Solland Silicon che produce silicio. L’ultima asta (la settima) aveva riscosso, almeno apparentemente, un successo. La società B.S.T. del Qatar si era aggiudicata l’asta per la proprietà dell’azienda. A seguito del mancato versamento dell’importo fissato dall’asta il Tribunale fallimentare la scorsa settimana ha respinto la richiesta di dilazione della scadenza del saldo e fissato alle ore 24 di ieri l’avvio del processo di svuotamento dell’impianto.

“In merito a questo processo di svuotamento avevamo raggiunto ieri sera, presso la sede della Protezione civile, un accordo con tutte le sigle sindacali” ha sottolineato il presidente Kompatscher nel corso della conferenza stampa. A questo punto i lavoratori hanno però dichiarato di non sentirsi rappresentati dai sindacati ed il presidente Kompatscher si è quindi recato direttamente presso la sede della Solland Silicon, unitamente all’assessore Arnold Schuler, per avviare delle trattative dirette con i lavoratori che sono sfociate nelle condizioni già illustrate.

“Attualmente nell’impianto vi sono ancora circa 260 tonnellate di clorosilani, mentre originariamente erano addirittura 800. Si tratta di sostanze molto pericolose i cui vapori essendo più pesanti dell’aria si diffondono a livello del terreno ed hanno un elevato rischio di autocombustione. Per questa ragione l’azienda è classificata nella categoria ‘Seveso’, una delle più elevate” ha dichiarato l’assessore Schuler. Per la sicurezza dell’impianto la Provincia ha speso sinora circa 20 milioni di euro ed anche per questa ragione sia il presidente Kompatscher che l’assessore Schuler hanno espresso l’auspicio che la vicenda possa concludersi rapidamente.  

Di seguito video ed immagini ad alta risoluzione:

FG

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Il futuro della Soland Silicon