FAQ

Lista delle domande e risposte frequenti

[Controversie di lavoro]

È possibile che la commissione di conciliazione possa definire una vertenza di lavoro anche in veste di collegio arbitrale?

La possibilità sussiste. Durante il procedimento di conciliazione le parti possono conferire alla commissione il mandato di definire l'oggetto della vertenza in veste di organo arbitrale (arbitrato rituale). Le parti indicano le norme giuridiche sulle quali si basano le azioni e le azioni riconvenzionali. Inoltre, chiedono espressamente che il lodo venga espresso secondo il principio dell'equità e i principi dell'ordinamento giuridico e quello dell'unione europea. Il lodo arbitrale deve essere espresso entro 60 giorni. Se il termine indicato viene superato il mandato è inteso come revocato, salvo che le parti concedano espressamente al collegio un ulteriore termine.

  • Numero:  450
  • Autore: 19.7
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Come è suddiviso l'albo per le agenzie private presso il ministero del lavoro ?

Ai sensi dell'articolo 4 del dlgs. n. 276/2003 presso il Ministero del lavoro è previsto un albo contenente 5 sezioni per le agenzie per il lavoro private. La sezione 1 riguarda le agenzie di somministrazione di lavoro abilitate allo svolgimento di tutte le attività della somministrazione (di cui all'articolo 20 del dlgs. n. 276/2003). La sezione 2 riguarda la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato abilitate a svolgere esclusivamente una delle attività specifiche di cui all'articolo 20, comma 3, lettera da a) a h). La sezione 3 riguarda l'agenzia di intermediazione. La sezione 4 riguarda invece le agenzie di ricerca e selezione del personale. Infine, l'agenzia 5 prevede le agenzie di supporto alla ricollocazione professionale

  • Numero:  451
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Quali sono le principali novità del "Collegato lavoro" in materia di conciliazione?

L’art. 31 della l. 4 novembre 2010, n. 183, entrata in vigore il 24 novembre 2010 (cd. “Collegato lavoro”), ha introdotto alcune importanti modifiche al regime della conciliazione delle controversie di lavoro. Queste le principali novità: 1) il tentativo di conciliazione è divenuto facoltativo; 2) il procedimento è lo stesso per il settore privato e per quello pubblico (abrogazione del tentativo di conciliazione per il settore pubblico di cui al c. lgs. 165/2001); 3) l’istanza dev’essere notificata non solo all’Ufficio servizio lavoro, ma anche alla parte convenuta; 4) l’Ufficio servizio lavoro convoca le parti soltanto se il convenuto si costituisce entro 20 giorni dalla notifica dell’istanza; 5) in caso di mancato accordo la commissione di conciliazione formula una proposta, che viene messa a verbale con le valutazioni delle parti; 6) il giudice tiene conto di un eventuale rifiuto della proposta senza adeguata motivazione; 7) durante il tentativo di conciliazione o al termine del suo svolgimento le parti possono attribuire alla commissione il mandato a risolvere la lite in via arbitrale, indicando il termine per l’emanazione del lodo, le norme invocate e l’eventuale richiesta di decidere secondo equità.

Controversie di lavoro
  • Numero:  460
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Quali autorizzazioni possono chiedere agenzie per il lavoro a livello provinciale ?

A livello provinciale possono essere rilasciate le autorizzazioni per agenzie che sono attive nel campo dell'intermediazione (sezione 1), nel campo della ricerca e selezione di personale (sezione 2) e che sono attivi nel supporto al ricollocamento professionale (sezione 3). L'autorizzazione per le agenzie del lavoro può essere concessa a livello locale in base all'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo n. 276/2003.

  • Numero:  461
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Chi provvede al rilascio dell'autorizzazione provvisoria e quella a tempo indeterminato per le agenzie di intermediazione di lavoro, per le agenzie di ricerca e selezione di personale, per le agenzie di supporto al ricollocamento professionale ?

L'autorizzazione provvisoria e quella a tempo indeterminato viene rilasciata dal direttore ovvero dalla direttrice della Ripartizione Lavoro.

  • Numero:  462
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Quanto tempo dura l'autorizzazione provvisoria e quando è possibile per la parte istante chiedere l'autorizzazione a tempo indeterminato?

L'autorizzazione provvisoria ha una validità di due anni, decorsi i quali l'agenzia interessata ha 30 giorni di tempo per richiedere il rilascio di un'autorizzazione a tempo indeterminato. La Ripartizione provinciale Lavoro verifica se l'attività svolta durante il periodo d'autorizzazione provvisoria sia stata corretta e, in caso di esito positivo della verifica, rilascia l'autorizzazione a tempo indeterminato entro 60 giorni.

  • Numero:  463
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Quali requisiti sono richiesti per le agenzie che vogliono essere attive sul campo dell'intermediazione di lavoro, della ricerca e selezione di personale e nell'area di supporto al ricollocamento professionale?

Fondamentalmente devono sussistere i requisiti economici ed organizzativi. Le agenzie che vogliono essere attive sul campo dell'intermediazione di lavoro devono costituirsi in forma di società di capitali, ovvero di cooperativa con un capitale sociale versato di meno di Euro 50.000.- La sede legale o una sua dipendenza deve trovarsi in Italia o in un altro Stato membro dell'Unione europea. L'attività di intermediazione al lavoro deve costituire l'oggetto sociale prevalente. Per quanto riguarda il personale devono essere attivi tre unità di lavoro qualificate nella sede principale e 1,5 unità di lavoro qualificate in eventuali sedi secondarie. Le agenzie che vogliono essere attive nell'area della ricerca e della selezione di personale devono essere costituite in forma di società di capitali o società di persone ovvero in forma di una cooperativa o di un consorzio di cooperative con un capitale sociale di Euro 25.000.- La sede legale o una sua dipendenza devono trovarsi in Italia o in un altro stato membro dell'Unione europea. L'attività di ricerca e selezione del personale non deve necessariamente costituire l'oggetto sociale esclusivo. Per quanto riguarda il personale devono essere attivi due unità di lavoro qualificate nella sede principale ed un'unità di lavoro qualificata in eventuali sedi secondarie. Le agenzie che vogliono essere attive nell'area di supporto al ricollocamento professionale devono essere costitute in forma di società di capitali o società di persone, ovvero in forma di una cooperativa o di un consorzio di cooperative con un capitale sociale versato non inferiore a Euro 25.000.- L'attività di supporto al ricollocamento professionale non deve costituire necessariamente l'oggetto sociale esclusivo. Per quanto riguarda il personale devono essere attivi due unità di lavoro qualificate nella sede principale e una unità di lavoro qualificata in eventuali sedi secondarie.

  • Numero:  464
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Che differenza c’è tra conciliazione e arbitrato?

Si tratta in entrambi i casi di procedure facoltative alternative al giudizio; ma mentre nell’arbitrato la decisione (lodo) è affidata a terzi, gli arbitri, nella conciliazione sono le parti a decidere. L’arbitrato si conclude con il lodo, che ha efficacia vincolante per le parti; la conciliazione può concludersi con un accordo o con un mancato accordo tra le parti: solo il primo è vincolante, mentre il mancato accordo lascia la strada aperta al giudizio.

  • Numero:  465
  • Autore: 19.7
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Quali presupposti dal punto di vista del diritto penale devono sussistere per amministratori, direttori generali, dirigenti muniti di rappresentanza e per i soci accomandatari che intendano svolgere la loro attività presso un'agenzia al lavoro?

Gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti muniti di rappresentanza ed i soci accomandatari non devono aver subito condanne penali, anche non definitive, per delitti contro il patrimonio, per delitti contro la fede pubblica o contro l'economia pubblica, per il delitto previsto dall'art. 416bis del codice penale, o per delitti colposi per i quali la legge prevede la pena della reclusione non inferiore nel massimo a tre anni, per delitti o contravvenzioni di cui alle leggi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o in materia di lavoro o di previdenza sociale. Tuttavia, essi non possono essere stati assoggettati alle sanzioni sostitutive di cui alla legge n. 689/1981. Non devono in alcun modo essere sottoposti alle misure di prevenzione disposte ai sensi della legge n. 1423/1956, della legge n. 575/1965 e della legge n. 646/1982.

  • Numero:  467
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Che cosa si intende per contratto di solidarietà?

I contratti di solidarietà sono accordi sindacali che prevedono la riduzione dell'orario giornaliero, settimanale o mensile con la conseguente riduzione della retribuzione. I contratti di solidarietà possono essere applicati da cooperative di lavoro e produzione, imprese industriali con più di 15 occupati, imprese commerciali con più di 50 occupati, imprese di pulizia, case editrici e agenzie di stampa di quotidiani e riviste periodiche, agenzie di vigilanza, agenzie turistiche e di viaggi a determinate condizioni. Le imprese che non sono soggette al campo di applicazione della CIGS non possono più chiedere l'applicazione della cosiddetta piccola solidarietà.  I contratti di solidarietà possono essere estesi ad operai, impiegati, quadri, lavoratori, apprendisti, soci di cooperative e di produzione e lavoro. Aziende che rientrano nel campo di applicazione della CIGS concludono un accordo sindacale con le rappresentanze sindacali e trasmettono la domanda al Ministero del Lavoro.  La retribuzione dell'orario non svolto non può essere superiore al 60%.

  • Numero:  468
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Che cosa si intende per la cassa integrazione straordinaria?

La cassa integrazione straordinaria è una prestazione finanziaria dell'INPS rivolta alle imprese che si trovano in seria crisi aziendali, che sono intenzionate a procedere ad una ristrutturazione (riorganizzazione o riconversione aziendale). La CIGS può essere estesa alle imprese industriali comprese quelle edili e lapidee, cooperative di produzione e lavoro con più di 15 occupati, imprese commerciali con più di 50 dipendenti, imprese di pulizia, agenzie di stampa e editrici di quotidiani o periodici, agenzie di sorveglianza, agenzie turistiche e di viaggi a determinate condizioni. I lavoratori interessati possono essere operai, impiegati, intermedi e quadri con un'anzianità di servizio di almeno 90 giorni dalla data della richiesta anche se occupati con contratto a termine. Sono esclusi i dirigenti, apprendisti, e i lavoratori a domicilio. Il datore di lavoro deve informare le rappresentanze sindacali. Segue l'esame congiunto presso la ripartizione lavoro, ufficio servizio lavoro per le imprese che sono collocate sul territorio provinciale. La domanda deve essere invece presentata presso il Ministero del Lavoro, se l'impresa ha unità produttive in più regioni. Il lavoratore ottiene 80% della retribuzione delle ore che non sono state svolte.

  • Numero:  469
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Mediazione al lavoro]

Che cosa si intende per la cassa integrazione ordinaria?

Si tratta di una prestazione finanziaria dell'INPS per il superamento di un problema che è limitato nel tempo come p.e. la crisi temporanea di mercato, una diminuzione delle commesse, motivi aziendali che hanno un carattere temporaneo e non dipendono dall'imprenditore o dalla forza lavoro; la sussistenza di certi eventi come p.e. disgrazie provocate dalla natura, mancata energia, eventi naturali che non consentono il lavoro all'aperto.

  • Numero:  470
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Che cosa si intende per arbitrato irrituale?

Accanto alla commissione di conciliazione e all'arbitrato rituale le vertenze di lavoro possono essere trattate anche da un collegio irrituale. In questo senso vale che lo strumento deve essere previsto prima negli accordi collettivi o negli accordi intercompartimentali conclusi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Solo dopo tale evento le parti possono concordare di inserire clausole compromissorie per definire eventuali vertenze attraverso l'arbitrato irrituale. Le clausole compromissorie non possono essere concordate e firmate prima della conclusione del periodo di prova ovvero non prima di 30 giorni dalla conclusione del relativo contratto di lavoro. Dopo che le clausole arbitrali sono state inserite, la commissione di certificazione verifica il contratto. La commissione citata ha il compito di verificare se le parti avevano effettivamente inteso di attribuire il potere al collegio arbitrale e non alla giurisdizione ordinaria di dirimere le vertenze di lavoro. Ad ogni buon conto l'arbitrato irrituale non può decidere in merito a vertenze che hanno per oggetto la risoluzione dei rapporti di lavoro. Il procedimento irrituale è connesso a costi. Ciascuna parte nomina un arbitro e il presidente viene scelto concordemente tra le parti. Esso può essere un professore universitario che insegna materie giuridiche o un avvocato che può patrocinare avanti alla Corte di Cassazione.  

  • Numero:  470
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Quali sono i principali tipi di arbitrato?

In alternativa al giudizio è possibile ricorrere all’arbitrato. I principali tipi di arbitrato sono: l’arbitrato irrituale (davanti ad un collegio nominato ad hoc); l’arbitrato presso le commissioni di certificazione; l’arbitrato in sede di conciliazione (se le parti decidono di conferire apposito mandato alla commissione); l’arbitrato sindacale (presso le sedi e con le modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative). Il lodo arbitrale ha efficacia vincolante tra le parti e può essere impugnato solo in presenza di particolari vizi individuati dalla legge.

  • Numero:  475
  • Autore: 19.7
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Che cosa si intende per conciliazione monocratica?

La conciliazione monocratica è istituita a livello locale presso l'ispettorato e avviene a fronte di richieste di ispezione aventi ad oggetto prevalentemente la mancata corresponsione di spettanze retributive alla lavoratrice ovvero al lavoratore. Una novità riguarda il verbale di conciliazione, che può essere dichiarato esecutivo con decreto del giudice di lavoro su istanza della parte interessata. 

  • Numero:  480
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Tirocini estivi di orientamento e tirocini di formazione e orientamento]

Quanti tirocinanti puó impiegare un' azienda?

Valgono le seguenti regole: il numero dei tirocinanti dipende dalla dimensione della struttura ospitante. Con 0 fino a 5 dipendenti è possibile ospitare 1 tirocinante. Se una struttura ospitante ha tra 6 e 19 dipendenti, potrà ospitare 2 tirocinanti e con 20 e più dipendenti la struttura ospitante potrà ospitare tirocinanti in misura non superiore al 10% del numero di tali dipendenti. È importante notare che contratti di apprendistato e contratti di lavoro parasubordinati nonchè contratti per lavoro a chiamata non possono essere considerati per il calcolo per la concessione di tirocini.

ulteriori informazioni
  • Numero:  500
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Controversie di lavoro]

Devo farmi assistere per il tentativo di conciliazione da un avvocato, consulente o sindacalista oppure posso comparire anche senza alcun rappresentante? 

Non è indispensabile farsi assistere per il tentativo di conciliazione. Tuttavia, le associazioni di categoria ed i sindacati hanno molta esperienza nel settore delle vertenze e possono effettuare e verificare i conteggi delle richieste. Per tale motivo è opportuno farsi rappresentare da esperti.

  • Numero:  500
  • Autore: 19.7
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Cittadini extracomunitari / Autorizzazioni al lavoro]

Quali documenti devono essere allegati alla domanda di proroga di un nulla osta al lavoro a carattere stagionale?

Dal 2010 non è più possibile prorogare un nulla osta al lavoro a carattere stagionale. Deve essere presentata una nuova domanda sempre considerando che un rapporto di lavoro a carattere stagionale non può comunque avere una durata superiore a 9 mesi e che la nuova domanda può essere presentata soltanto per il periodo restante. Come si presentano le domande per nulla osta al lavoro per cittadini extracomunitari è descritto nel sub FAQ n. 400.

I seguenti documenti sono da allegare alla domanda di proroga: - dichiarazione che la ditta svolgerà la sua attività per tutto il periodo richiesto; - fotocopia del passaporto del lavoratore straniero da cui risulti il visto d'ingresso; - eventualmente fotocopia del nulla osta al lavoro stagionale (non obbligatorio).

  • Numero:  500
  • Autore: kp
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Impiego temporaneo di disoccupati (L.P. 11/86)]

La durata dei progetti è prorogabile?

La possibilità sussiste. In casi eccezionali il progetto può essere prorogato prima del decorso della propria durata approvata fino ad un massimo di 24 mesi complessivi.

  • Numero:  500
  • Autore: sd
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Comunicazione obbligatoria unificata dei rapporti di lavoro]
Pluriefficacia – Cittadini extracomunitari - La comunicazione di offerta di ospitalità o alloggio a cittadini extracomunitari (art. 7, comma 1 del T. U. 25 luglio 1998, n. 286) deve essere ancora fatta, anche dopo l’introduzione della comunicazione obbligatoria unificata?
Il datore di lavoro è tenuto a continuare ad effettuare la comunicazione ai sensi dell’art. 7, comma 1 del T. U. 25 luglio 1998, n. 286. La comunicazione obbligatoria unificata, infatti, non sostituisce questo obbligo, per il quale, chiunque offra ospitalità o alloggio ad un cittadino extracomunitario è tenuto a comunicarlo. L’obbligo di comunicazione, qualunque sia il titolo da cui trae origine l’ospitalità o l’alloggio, è a carico dell’ospitante. Quindi, nell’eventualità in cui il datore di lavoro offra ospitalità o alloggio al proprio dipendente, cittadino extracomunitario, sarà anche tenuto in qualità di ospitante ad effettuare questa comunicazione.
  • Numero:  500
  • Autore: fm
  • Ultima modifica: 24.11.2008

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[Comunicazione obbligatoria unificata dei rapporti di lavoro]
Pluriefficacia – Con l’introduzione della comunicazione obbligatoria unificata i lavoratori parasubordinati devono comunque iscriversi alla Gestione separata INPS?
Sì, con il messaggio n. 7505 del 2 aprile 2008, l’INPS ha precisato che l’obbligo in carico ai committenti di comunicare l’inizio del rapporto di collaborazione comportante l’iscrizione alla Gestione separata dei collaboratori e degli associati in partecipazione, in base al decreto ministeriale 30 ottobre 2007 – ovvero la comunicazione obbligatoria unificata –, non fa venir meno l’obbligo di iscrizione all’INPS. L’INPS precisa che tale obbligo a carico del lavoratore coincide con l’inizio del primo rapporto di collaborazione. L’iscrizione è, infatti, unica e non è necessario procedere a una nuova iscrizione nel caso il primo rapporto sia ormai cessato e se ne sia instaurato uno nuovo.
  • Numero:  510
  • Autore: fm
  • Ultima modifica: 24.11.2008

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[Tirocini estivi di orientamento e tirocini di formazione e orientamento]

Per quanti giorni la settimana può essere svolto un tirocinio di orientamento e di formazione da una persona minorenne?

L'articolo 22 della legge per la tutela del lavoro dei giovani prevede per i minorenni il diritto di riposo per almeno due giorni la settimana. Da ciò discende che l'orientamento e la formazione non può durare più di 5 giorni la settimana per i minorenni nel settore alberghiero

  • Numero:  520
  • Autore: G.A.
  • Ultima modifica: 12.7.2023

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[Tirocini estivi di orientamento e tirocini di formazione e orientamento]

Può un tutore aziendale, portare il tirocinante in missione per più giorni fuori dall'azienda?

Poiché né l'accordo quadro sui tirocini estivi che le Parti sociali hanno firmato a livello locale in data 19.03.2015, né l'accordo Stato-Regioni del 25 maggio 2017, che disciplina le linee guida per l'approvazione dei tirocini extracurriculari, disciplinano esplicitamente la possibilità di missioni al di fuori dell'azienda per i tirocinanti, si può presumere che la missione possa essere validamente disposta solo nell'ambito di un rapporto di lavoro.

  • Numero:  521
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 18.7.2023

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[Tirocini estivi di orientamento e tirocini di formazione e orientamento]

Può un tirocinante ovvero una tirocinante visitare durante il progetto di tirocinio una fiera ovvero un iniziativa formativa al di fuori della sede aziendale o addiritura fuori provincia?

La possibilità sussiste, se la presenza del tutore è garantita. Nelle ipotesi descritte ricorre la certezza che la formazione e l'orientamento prevalgono.

  • Numero:  522
  • Autore: GA
  • Ultima modifica: 22.7.2023

Questa risposta è stata utile? 61 58 No

[Comunicazione obbligatoria unificata dei rapporti di lavoro]
Pluriefficacia – In caso di assunzione di un cittadino extracomunitario regolarmente soggiornante in Italia, il datore di lavoro deve ancora trasmettere alla Questura il contratto di soggiorno su modello "Q"?
No. Dal 5/12/2011 (Nota del Ministero dell'Interno) in caso di assunzione di un cittadino extracomunitario regolarmente soggiornante in Italia, il datore di lavoro non deve più trasmettere alla Questura il contratto di soggiorno su modello "Q".
  • Numero:  530
  • Autore: sl
  • Ultima modifica: 5.12.2011

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