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Mercato del lavoro: analisi su Bolzano, Merano e Bressanone

La struttura del mercato del lavoro è estremamente variegata, anche all'interno delle città. Presentata l'analisi dei dati georeferenziati suddivisa per zone.

Bolzano, Merano e Bressanone al centro dello studio presentato dall'assessora al lavoro Martha Stocker (Foto USP/mb)

Che il mercato del lavoro, in Alto Adige, presentasse differenze strutturali tra i diversi comuni lo si poteva intuire, era forse più difficile prevedere che i dati fossero così profondamente diversi anche all'interno delle singole città. La conferma è giunta oggi (22 dicembre) con la presentazione da parte dell'assessora Martha Stocker di uno studio dell'Osservatorio provinciale mercato del lavoro: gli esperti hanno analizzato l'occupazione di diverse zone di Bolzano, Merano e Bressanone, scoprendo variazioni sensibili anche a poche decine di metri di distanza. "Questi dati georeferenziati - ha sottolineato la Stocker - ai quali se ne aggiungeranno a breve altri, rappresentano uno strumendo fondamentale per pianificare in maniera più efficace e mirata le strategie più adeguate per la vita economica, sociale e culturale dei nostri Comuni". "Si tratta di una banca dati probabilmente unica in Italia che mettiamo a disposizione di istituzioni e privati", ha aggiunto il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, mentre il direttore dell'Ufficio osservazione mercato del lavoro, Stefan Luther, ha spiegato che "per l'analisi sono stati presi in considerazione dieci indicatori".

Per quanto riguarda Bolzano, emerge un forte dualismo tra Gries/S. Quirino e la parte nord del centro rispetto alle aree confinanti con la zona industriale. In tema di disoccupazione (9% la media cittadina), infatti, pur avendo tutte le zone un tasso relativamente ridotto di lavoratori dipendenti, Gries e la parte nord del Centro possono contare su un dato molto più basso di non occupati. Un fatto che non può che risalire all'elevata presenza di lavoratori autonomi e liberi professionisti. Dati in contrapposizione anche a Merano, dove si notano differenze marcate tra il quartiere più agiato di Maia alta e le zone meno "fortunate" del centro storico e di Maia bassa. I valori migliori, sia in termini di occupazione che di disoccupazione, si registrano invece a Bressanone, che spicca anche per l'assenza di differenze particolarmente marcate tra i singoli quartieri. Tutti i dati dello studio presentato all'interno del numero di Mercato del lavoro news che si trova in allegato a questo comunicato.

USP

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