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Patto generazionale, lunedì in Giunta l'accordo con i sindacati

Accordo di massima raggiunto, fra Provincia e sindacati, sull'attuazione del patto generazionale nel pubblico impiego. Durante il terzo incontro del tavolo di confronto sono state introdotte alcune piccole modifiche alla bozza d'intesa già elaborata dieci giorni fa, e lunedì prossimo l'accordo sarà all'ordine del giorno della Giunta provinciale.

Patto generazionale nel pubblico impiego: il tavolo di confronto Provincia-sindacati

Il patto generazionale consiste nell'opportunità offerta a coloro che si trovano a pochi anni dalla pensione di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro per favorire l'inserimento dei giovani. Il tutto con una decurtazione dello stipendio, ma senza alcun taglio sui contributi pensionistici, che saranno tarati sulla retribuzione "piena", con la differenza a carico della Provincia. Il tavolo di confronto tra l'amministrazione provinciale e tutti i sindacati di categoria del pubblico impiego aveva come scopo l'elaborazione di un contratto integrativo di intercomparto che permettesse concretamente di attuare il patto.

Dopo il terzo incontro, al quale hanno hanno partecipato l'assessore al lavoro, il direttore della Ripartizione personale Engelbert Schaller, il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa e i rappresentanti dei lavoratori, l'obiettivo si può dire sostanzialmente raggiunto. "C'è un accordo di massima sulla bozza d'intesa già raggiunta dieci giorni fa - commenta l'assessore al lavoro - durante l'incontro sono state introdotte alcune piccole modifiche che però non vanno a intaccare la sostanza dell'accordo, che lunedì verrà portato in Giunta provinciale".

Dopo il via libera dell'esecutivo di Palazzo Widmann ci potrà dunque essere la firma tra Provincia e sindacati. La bozza prevede la possibilità di una riduzione dell'orario di lavoro non inferiore al 25% del totale. Con i soldi risparmiati sugli stipendi verrebbe creato un fondo ad hoc, con l'obbligo per ogni ente pubblico di utilizzarlo per l'assunzione di giovani under 35 non occupati, oppure di altre particolari categorie di lavoratori.

mb

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