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Pendolari transfrontalieri, più fondi per i comuni di confine della Venosta

La commissione bilaterale Italia-Svizzera, che si occupa delle questioni fiscali legate ai pendolari transfrontalieri, si è recentemente riunita a Poschiavo (Grigioni). All'ordine del giorno le entrate fiscali degli oltre 400 venostani che ogni giorno si recano in Svizzera per lavorare: una parte di questi fondi, grazie ad un accordo, tornerà ai comuni di origine.

L'Alto Adige era rappresentato all'incontro dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, e dal direttore di ufficio competente per le questioni legate ai pendolari transfrontalieri, Stefan Luther. Le autorità svizzere hanno annunciato che nel mese di giugno, sono stati versati all'Italia 58.707.482 franchi, dei quali 446mila (l'equivalente di circa 370mila euro) riguardanti l'Alto Adige.

A margine del vertice della commissione bilaterale, inoltre, i rappresentanti altoatesini hanno avuto un incontro con i responsabili dell'amministrazione fiscale del Cantone dei Grigioni per analizzare un passaggio critico della questione. Dal 2011 in avanti, infatti, nel calcolo delle perequazioni fiscali, la Svizzera non ha preso in considerazione  una parte dei lavoratori altoatesini, ovvero quelli che utilizzano il passaggio di Nauders-Martina per raggiungere la Bassa Engadina.

Ciò, naturalmente, ha causato mancati introiti fiscali per i comuni coinvolti, e le autorità fiscali elvetiche hanno annunciato di aver rivisto la norma proprio per coinvolgere tutti i pendolari. Le nuove regole, dunque, saranno operative fin da subito, ma non saranno retroattive e dunque non riguarderanno il periodo 2011-2013.

Soddisfatta per la soluzione raggiunta l'assessore al lavoro Martha Stocker, la quale sottolinea che "grazie a questo accordo i comuni di confine della Val Venosta potranno contare su maggiori entrate finanziarie, con gli evidenti benefici in termini di sicurezza e pianificazione".

mb