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Drastico aumento dell'importo delle sanzioni nel campo del lavoro sommerso e del rispetto degli orari

La Ripartizione lavoro della provincia segnala che il 24 dicembre è entrato in vigore un decreto legge del governo Letta che prevede un drastico aumento delle sanzioni a carico delle imprese nel caso di irregolarità nel settore del lavoro, della previdenza sociale ed in particolare del lavoro nero e del mancato rispetto degli orari di lavoro.

La Ripartizione lavoro della provincia segnala che il 24 dicembre è entrato in vigore un decreto legge del governo Letta che prevede un drastico aumento delle sanzioni a carico delle imprese nel caso di irregolarità nel settore del lavoro, della previdenza sociale ed in particolare del lavoro nero e del mancato rispetto degli orari di lavoro.

Il direttore della Ripartizione, Helmuth Sinn, segnala che allo scopo di reprimere il fenomeno del  lavoro sommerso ed irregolare e di tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro il decreto legge del 23 dicembre 2013, n. 145  (GU n.300 del 23-12-2013) prevede un forte inasprimento delle sanzioni amministrative che in pratica vengono decuplicate.

Nel caso di lavoro nero il decreto prevede un aumento del 30% sia dell'importo di base della sanzione che del supplemento previsto per ogni giorno di lavoro svolto.

In base a quanto previsto dal decreto i datori di lavoro nel caso in cui non abbiano provveduto a dichiarare l'avvio di un rapporto di lavoro nel caso di un controllo devono prevedere una sanzione di almeno 3900 euro ai quali si aggiungono 65 euro per ogni girono di lavoro non dichiarato.

Nel caso in cui vi siano più persone non regolari l'importo viene conseguentemente moltiplicato.  È stata inoltre aumentata anche la sanzione relativa al periodo di prova non dichiarato. In questo caso si deve tener conto di una sanzione amministrativa che può andare da 1000 ad 8000 euro e di un supplemento di 30 euro per ogni giornata di lavoro non dichiarata.

Analoghi aumenti sono stati previsti dal decreto legge per quanto riguarda il mancato rispetto dell'orario di lavoro o della giornata di riposo, Anche in questo caso la sanzione è piuttosto salata e va da 1000 a 7500 euro. Nel caso in cui l'irregolarità riguardi più lavoratori la sanzione può rapidamente arrivare a 7500 euro e per più di 10 lavoratori può raggiungere anche i 50.000 euro.

Analoghi aumenti sono registrati anche per quanto riguarda il mancato rispetto della pausa giornaliera con una sanzione che è passata dai 50 - 150 euro agli attuali 500 - 1500 e nel caso di più lavoratori può raggiungere i 15.000 euro.

Alleghiamo il testo del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145  (GU n.300 del 23-12-2013).

 

 

FG