Donazione di sangue e organi

Informazioni sulla donazione di sangue, la donazione di organi e sui trapianti.

Vedi anche la pagina della campagna provinciale dona vita / spende Leben

Per donare il sangue è possibile contattare l’AVIS, “Associazione Volontari Italiani del Sangue”, ai seguenti indirizzi:

Contatti AVIS
Avis Provinciale Alto Adige Südtirol Via Del Ronco 3 Bolzano Tel. 0471 402117 info@avis-altoadige.it
AVIS COMUNALIIndirizzoCittàTelefono/Fax
Avis Comunale di Bolzano Via Del Ronco 3 Bolzano Tel. + Fax 0471 400874 info@avisbz.it
Avis Comunale di Merano “Burgraviato” c/o Ospedale di Merano –Via Goethe 50 Merano Tel. + Fax 0473 263710, 0473 442903 merano-meran@avis-altoadige.it
Avis Comunale di Bressanone c/o Ospedale di Bressanone – Via Dante 51 Bressanone Tel. + Fax 0472 835599 avis.bressanone.brixen@gmail.com
Avis Comunale di Silandro “Val Venosta” c/o Ospedale di Silandro – Via Ospedale 3 Silandro Tel. + Fax 0473 626532, 348 3989280 blutspender.vinschgau.avis@gmail.com
Avis Comunale di Brunico “Val Pusteria” c/o Ospedale di Brunico - Via A. Hofer 25 Brunico Tel. + Fax 0474 554039 avispustertal@rolmail.net
Avis Comunale di Vipiteno “Wipptal” c/o Ospedale di Vipiteno – Via S. Margherita 24 Vipiteno Tel. 0472 774396

L’AVIS è

… un'Associazione che riunisce i donatori di sangue, ne coordina l'attività, organizza corsi e incontri per divulgare l'idea del dono del sangue e per informare correttamente sull'utilizzo del sangue e dei suoi derivati. È stata riconosciuta con Legge 20.02.1950, n. 49 ed è un ente privato di interesse pubblico.

Per diventare donatore sono necessari:

  • età compresa tra i 18 e 65 anni
  • peso superiore a 50 Kg.

Sicurezza trasfusionale

Il donatore non corre alcun pericolo di infettarsi con la donazione, in quanto il materiale di raccolta è sterile e monouso. Prima della donazione si dovrà compilare e sottoscrivere un questionario. Per la sicurezza del ricevente, ad ogni prelievo vengono effettuati dei controlli GRATUITI sul donatore e sul sangue.

La legge 107 del 4.5.1990, art. 13 riconosce al donatore/alla donatrice, lavoratore/lavoratrice dipendente, il diritto al riposo nella giornata in cui si è sottoposto/a al prelievo di sangue, conservando la normale retribuzione, per la medesima giornata, anche ai fini pensionistici.
Per ulteriori informazioni sui criteri di esclusione, sulla sospensione temporanea dalla donazione, e su molti altri argomenti, è possibile contattare direttamente l’AVIS.

Il trapianto è un'operazione in cui organi o tessuti sani di un deceduto vengono impiantati ad una persona che soffre di una grave malattia acuta o cronica, in caso di danno funzionale irreversibile ad un organo del ricevente e consente quindi di salvargli la vita o di migliorarne la qualità.

Il trapianto permette quindi il ripristino di funzioni corporee compromesse, che non possono essere sostenute attraverso terapie meccaniche sostitutive parziali, come in caso di dialisi per grave insufficienza renale o totale, come in caso di insufficienza cardiaca progressiva.

La materia delle donazioni e dei trapianti è disciplinata da una regolamentazione statale (legge 1 aprile 1999, n. 91). La normativa prevede quanto segue:

  • Ogni cittadino maggiorenne viene invitato a decidere se donare o meno i suoi organi in caso di morte;
  • In caso di assenso del cittadino alla donazione dei suoi organi, questi possono essere prelevati a scopo di trapianto, qualora sussistano i presupposti clinici, che sono: cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'intero encefalo e necessità del sostegno meccanico della circolazione e della respirazione;
  • In caso di dissenso documentato del cittadino alla donazione di organi, egli non viene preso in considerazione come donatore in caso di morte;
  • Per il cittadino che non si sia espresso né in senso affermativo né in senso negativo (normativa transitoria), al momento della possibile donazione di organi sono chiamati a decidere i parenti più prossimi (coniuge, convivente more uxorio, figli maggiorenni, genitori). Quando entrerà in vigore la normativa definitiva, colui che in vita non si è espresso né a favore, né contro la donazione di organi, sarà considerato donatore ("silenzio-assenso"). È comunque obiettivo del legislatore ottenere l'assenso o il dissenso di tutti i cittadini in forma documentata;
  • Per i minorenni, decidono i genitori o i legali rappresentanti.

Gli accertamenti necessari per un'eventuale donazione sono eseguiti solo in caso di morte. Patologie, come malattie infettive, diabete, malattie renali e tumori possono compromettere l'idoneità alla donazione o, addirittura, escluderla. L'idoneità viene comunque accertata definitivamente solo a decesso avvenuto del potenziale donatore.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet: www.aido.it/Bolzano (Link esterno). Per informazioni sulla legislazione nazionale in materia di donazione e trapianti si possono consultare anche le pagine del Ministero della salute .

Domande frequenti sulla donazione

 È sicuro che la persona a cui vengono prelevati organi è veramente deceduta?

È opportuno premettere che, nell'esperienza della morte, rivestono grande importanza anche aspetti sociologici, culturali e religiosi;
dal punto di vista clinico, una persona è morta quando tutte le funzioni dell'encefalo sono irrimediabilmente cessate. La perdita irreversibile delle funzioni encefaliche può essere accertata in modo sicuro e senza possibilità di errori. In un paziente che ha perso irrimediabilmente tutte le funzioni cerebrali, sarebbe già da tempo subentrato l'arresto cardio-respiratorio, se respirazione e circolazione non fossero mantenute artificialmente per mezzo della terapia intensiva;

L'accertamento della morte di un paziente in un potenziale donatore avviene nel rigoroso rispetto di severe norme di legge. In Italia, tale compito è affidato ad un collegio di tre medici, che deve, attraverso un'osservazione di durata non inferiore alle sei ore (nel caso di adulti), confermare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo.

La o il ricevente conoscerà l'identità della donatrice o del donatore?

Il nome della donatrice o del donatore non viene rivelato al ricevente. Anche i parenti del donatore non conosceranno il nome del ricevente, allo scopo di evitare reciproche "dipendenze" che possono comportare gravi ripercussioni psicologiche. Su loro richiesta, i parenti del donatore vengono informati sulla zona in cui vive il ricevente (stato/regione/città/valle) e se il trapianto ha avuto successo.

Esiste un'indennità a favore del potenziale donatore di organi o dei suoi parenti?

La donazione degli organi è un atto volontario, per cui né il donatore né i parenti possono percepire un compenso. Ma fino ad una certa somma La Ripartizione Salute può, dietro richiesta dei parenti del donatore, contribuire alle spese funebri, in segno di riconoscenza verso colui che ha commesso un grande atto di generosità e di solidarietà.

Le confessioni religiose sono favorevoli o contrarie al prelievo degli organi?

Le principali confessioni religiose sono favorevoli alla donazione degli organi.

È possibile revocare la decisione di donare gli organi?

La decisione di donare gli organi può essere cambiata in ogni momento con la revoca dell'adesione.

Si può scegliere a chi donare gli organi?

No, non è possibile. Infatti, il ricevente viene scelto esclusivamente in base alla compatibilità dei gruppi sanguigni e dei tessuti. Inoltre, si tiene conto dell'urgenza e dell'età del ricevente.

Link utili

Ministero della salute pagina del Centro nazionale trapianti

Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule A.I.D.O.

Quali rischi comporta un trapianto?

Ogni trapianto di organi produce nell'organismo ricevente reazioni che possono culminare nel rigetto dell'organo trapiantato. Queste reazioni si possono contrastare con farmaci antirigetto. Nell'ultimo decennio, l'efficacia di questi farmaci è molto migliorata. Ciò nonostante, purtroppo, può ancora verificarsi che un organo o tessuto impiantati non vengano accettati dall'organismo ricevente, che mette perciò in atto il meccanismo del rigetto.

I farmaci antirigetto comportano la riduzione dei meccanismi di difesa immunitaria dell'organismo, favorendo l'insorgenza di infezioni. Pertanto, il paziente va sottoposto, anche a distanza di tempo dal trapianto, a specifici controlli. Sono possibili anche effetti collaterali, dovuti all'assunzione dei farmaci, comunque sempre meno frequenti, grazie al miglioramento delle terapie antirigetto.

È sicuro che la persona a cui vengono prelevati organi è veramente deceduta?

È opportuno premettere che, nell'esperienza della morte, rivestono grande importanza anche aspetti sociologici, culturali e religiosi;

Dal punto di vista clinico, una persona è morta quando tutte le funzioni dell'encefalo sono irrimediabilmente cessate. La perdita irreversibile delle funzioni encefaliche può essere accertata in modo sicuro e senza possibilità di errori. In un paziente che ha perso irrimediabilmente tutte le funzioni cerebrali, sarebbe già da tempo subentrato l'arresto cardio-respiratorio, se respirazione e circolazione non fossero mantenute artificialmente per mezzo della terapia intensiva;

L'accertamento della morte di un paziente in un potenziale donatore avviene nel rigoroso rispetto di severe norme di legge. In Italia, tale compito è affidato ad un collegio di tre medici, che deve, attraverso un'osservazione di durata non inferiore alle sei ore (nel caso di adulti), confermare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo.

Come si esegue un trapianto?

Quando un paziente è considerato idoneo al trapianto, viene iscritto, con il suo consenso nella lista d'attesa di un centro trapianti, quale, ad esempio, il Centro Trapianti dell'Università di Innsbruck, collegato con la banca dati "Eurotransplant" di Leyden/Olanda, oppure un centro trapianti italiano aderente, per esempio, ai centri interregionali "AIRT" o "NITp".

In presenza di assenso del potenziale donatore e dopo l'accertamento e la documentazione della sua morte, da parte del collegio medico (composto da un medico legale, un neurologo ed un rianimatore), vengono eseguite le analisi necessarie per il trapianto: determinazione del gruppo sanguigno, tipizzazione dei tessuti, accertamenti diretti ad escludere malattie infettive o tumorali ecc. Confrontando la tipizzazione dei tessuti del donatore e del ricevente si individua il miglior ricevente possibile per l'organo o il tessuto da trapiantare.

Gli organi del donatore vengono prelevati da un'équipe chirurgica e trasportati poi a destinazione (in auto, in elicottero o in aereo). Contemporaneamente, il ricevente viene avvisato tempestivamente della disponibilità di un organo e, quindi, preparato per il trapianto.

Informazioni sui trapianti d'organo

Per diventare un potenziale donatore di organi non è necessario alcun accertamento medico. Gli accertamenti necessari per un'eventuale donazione sono eseguiti solo in caso di morte. Patologie, come malattie infettive, diabete, malattie renali e tumori possono compromettere l'idoneità della donazione o, addirittura, escluderla. L'idoneità viene comunque accertata definitivamente solo a decesso avvenuto del potenziale donatore.

Attualmente, possono essere trapiantati i seguenti organi: reni, fegato, cuore, pancreas, rene -pancreas, polmoni e cuore-polmoni. Anche cornea, vasi, cute, strutture osteo-muscolari, tendini, valvole cardiache o ossicini dell'orecchio possono essere trapianti.

Il trapianto di rene è quello più frequente.

Che cos'è un prelievo multiorgano?

Un prelievo è multiorgano quando da un unico donatore vengono espiantati più organi, che possono essere trapiantati in più persone riceventi. Il prelievo multiorgano è l'evento più frequente, purché gli organi rispondano a precisi requisiti di funzionalità.

Essendo variabile la persistenza di funzionalità dei diversi organi dopo il prelievo, alcuni devono essere trapiantati immediatamente, mentre altri possono essere conservati anche fino a trentasei ore.

Per quanto tempo un organo prelevato rimane utilizzabile per un trapianto?

Il trapianto d'organo più frequente è quello di rene. Il rene, se trattato a freddo con una speciale soluzione conservante subito dopo il prelievo, può essere trapiantato ancora dopo trentasei ore. Il trasporto avviene in appostiti contenitori, che consentono di conservare gli organi a bassa temperatura ed in condizioni di sterilità. Il cuore, il fegato ed il pancreas possono essere conservati solo per alcune ore. Tessuti poco irrorati, quali cornea, ossa, tendini ed ossicini dell'orecchio possono, qualora adeguatamente raffreddati, essere conservati più a lungo.

Vi sono limiti di età per il prelievo di organi?

Non esiste alcun limite di età, contrariamente a quanto esisteva in passato. Infatti, grazie ai progressi della medicina, i prelievi possono essere eseguiti dalla nascita fino all'età avanzata. Non l'età, ma la funzionalità dell'organo è decisiva per stabilire se esso è adatto o meno ad essere trapiantato.

Organizzazioni per il trapianto

Grazie alla propria posizione geografica ed a specifici accordi l'Alto Adige è inserito nelle due reti di trapianti esistenti sia a livello nazionale che con il vicino Land del Tirolo del Nord. Ciò consente di avere in Alto Adige dei tempi di attesa inferiori a quelli delle altre regioni italiane. Per un trapianto di rene, ad esempio attualmente si attendono dai 10 ai 12 mesi, mentre per un intervento al polmone si attendono 8 mesi.

Attualmente in Alto Adige vi sono 70 persone in lista d'attesa per un trapianto. Negli ultimi 16 anni sono state effettuate in Alto Adige 170 donazioni di organi. In media ogni anno la nostra Provincia fornisce circa 25 organi alla rete dei trapianti di Innsbruck.

Che cos'è l'Eurotransplant? Come funziona questa organizzazione? Quali paesi vi fanno parte?

L'Eurotransplant, con sede a Leyden/Olanda, è il punto centrale di raccolta dei dati clinici di pazienti in lista di attesa per un trapianto. A questa organizzazione fanno capo i seguenti paesi europei: Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Austria, nonché la Provincia di Bolzano.

Per i paesi scandinavi è competente Scandiatransplant, con sede ad Aarhus in Danimarca, per la Francia Francetransplant, con sede a Parigi. La Gran Bretagna, invece, possiede una propria organizzazione, l'United Kingdom Transplant Service (UKTS), con sede a Bristol, competente  anche per la Repubblica d'Irlanda.

L'organizzazione Eurotransplant è collegata a tutte le altre centrali per trapianti attraverso un sistema informatico.

I dati del donatore e dei possibili riceventi vengono confrontati attraverso il computer. In questo modo, viene individuato il paziente più idoneo.

Che cos'è l'AIRT? Come lavora questa organizzazione? Quali regioni italiane vi aderiscono?

L'AIRT (Associazione Interregionale Trapianti) è un'organizzazione con attuale sede di coordinamento a Firenze. Ad essa aderiscono le regioni Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta e Puglia, nonché la Provincia Autonoma di Bolzano.

Gli altri due centri interregionali nazionali per i trapianti sono il NITp (Norditaliatransplant), con sede di coordinamento a Milano e l'OCST (Organizzazione Centro-Sud Trapianti).

Le tre citate organizzazioni interregionali vengono a loro volta coordinate dal Centro nazionale per i trapianti, con sede a Roma presso l'Istituto superiore di sanità.

In Alto Adige, la sede di coordinamento del Centro provinciale per i trapianti è l'Ospedale di Bolzano.

In base a quali criteri un donatore di organi viene segnalato al Centro trapianti di Innsbruck o alla sede di coordinamento AIRT di Firenze?

Poiché, dal 1976, la maggioranza dei pazienti residenti in Provincia di Bolzano chiede di essere inserita nelle liste di attesa del centro trapianti di Innsbruck, è in tale sede che viene inviata la maggior parte degli organi prelevati presso l'Ospedale di Bolzano. Solo una piccola percentuale dei pazienti dell'Alto Adige è iscritta nelle liste di attesa dei centri per trapianti che fanno capo all'AIRT (ad es. a Bologna, Modena).

Nell'assegnazione degli organi si tiene conto di tali aspetti.

Link utili

Centro nazionale trapianti