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Chronic Care Masterplan, strumento centrale del Piano sanitario

Presentati il Chronic Care Masterplan e la Carta dei servizi, passi in avanti importanti per la realizzazione del Piano sanitario 2016-2020.

Conferenza stampa di presentazione del Chronic Care Masterplan Da sin: Florian Zerzer, l'assessora Martha Stocker, Isabella Mastrobuono e Michael Mayr Foto: USP/Anne Savio

Chronic Care Masterplan, attivazione delle Aggregazioni funzionali territoriali (AFT), stesura della Carta dei sevizi della medicina generale e percorso assistenziale per il diabete: questi i principali temi al centro della conferenza stampa di questa mattina (7 dicembre) a Bolzano. Il direttore del Dipartimento alla salute, Michael Mayr ha sottolineato che "la realizzazione di questi importanti punti nodali del Piano sanitario provinciale 2016-2020 sono il frutto di un confronto e di una discussione molto articolati tra numerosi partner pubblici e della società civile tra i quali la Federazione per il sociale e la sanità, i sindacati dei pensionati e dei medici di famiglia, il Centro tutela consumatori-utenti e Cittadinanza attiva".

Assistenza alle persone con malattie croniche

In considerazione dello sviluppo demografico e del conseguente aumento delle malattie croniche il Piano sanitario provinciale 2016-2020 considera particolarmente importante e strategico il miglioramento dell’assistenza sanitaria sul territorio. "Il Chronic Care Masterplan, definito a questo scopo nel corso del 2018 da un gruppo di esperti del settore sanitario e sociale – ha sottolineato l’assessora Martha Stocker – la Carta dei servizi della medicina generale, così come il percorso assistenziale per i malati di diabete sono passi fondamentali verso un’assistenza territoriale capillare e sempre più vicina alle esigenze della popolazione. Si tratta di un progetto fondamentale per la realizzazione del Piano sanitario provinciale 2016- 2020 che vede una sempre più stretta collaborazione tra il settore sanitario e quello sociale". Il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Florian Zerzer, nel suo intervento ha sottolineato i numerosi passi in avanti fatti in questi anni dal Piano sanitario provinciale, gli ulteriori potenziali di sviluppo evidenziati in itinere ed esortato a proseguire uniti nella medesima direzione. In merito alla necessità di applicare gli indirizzi previsti dal Masterplan il direttore generale ha ricordato il fatto che attualmente circa il 75% del bilancio provinciale destinato alla sanità viene impiegato nel settore dell’assistenza alle malattie croniche che riguarda approssimativamente il 25% della popolazione.

Il Masterplan uno strumento fondamentale

Ecco di seguito gli aspetti più qualificati del Masterplan: integrazione socio-sanitaria con il rafforzamento della collaborazione tra servizi sanitari, servizi sociali e residenze per anziani; messa in rete e rafforzamento del coinvolgimento dei medici di medicina generale attraverso Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). Attualmente sono già operative 26 AFT su tutto il territorio provinciale, 4 delle quali nel capoluogo con un orario che va dalle 8 alle 20. Uno degli obiettivi prioritari è quello di ridurre gli accessi non congrui al Pronto soccorso. "Un ruolo fondamentale nelle AFT viene svolto dal referente che si fa carico di un efficace comunicazione e di un una migliore collaborazione con gli altri gruppi territoriali e con il sistema ospedaliero provinciale", ha aggiunto l’assessora Stocker. Il Masterplan prevede inoltre lo sviluppo dei 20 Sportelli unici di assistenza e cura nei quali vengono offerte, da parte dei servizi sanitari e sociali in collaborazione con i rappresentanti delle case di riposo, ai malati ed ai loro familiari, informazioni e consulenze in merito alle questioni riguardanti la cura e l’assistenza. Tutto ciò senza dimenticare il rafforzamento del ruolo dei servizi assistenziali ad esempio attraverso l’assistenza infermieristica di famiglia e di comunità e creazione di posti letto intermedi. Quest’ultimo è un servizio con un’intensità assistenziale a bassa soglia, nel quale prevarrà l’aspetto assistenziale rispetto a quello medico per una corretta assistenza di persone anziane, fragili e spesso affette da malattie croniche nella fase di ricovero e di dimissione dalle strutture ospedaliere o come adeguata alternativa ad un vero e proprio ricovero ospedaliero. Altro punto chiave del Masterpan, infine, è l’adozione dei Percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali (PDTA) nei quali operano i servizi distrettuali unitamente ai medici di medicina generale. 

Unica Carta dei servizi a livello nazionale

È stata inoltre elaborata la Carta dei servizi della medicina generale, unica in Italia, frutto di una stesura condivisa da parte degli uffici sanitari competenti con numerosi partner sociali, come la Federazione per il sociale e la sanità, i sindacati dei pensionati e dei medici di famiglia, il Centro tutela consumatori-utenti e Cittadinanza attiva.
La Carta comprende l’elenco completo dei servizi offerti dai medici di famiglia. Il testo integrale, tutti i contatti ed orari di apertura ed ulteriori informazioni possono essere ottenute consultando il sito www.asdaa.it/aft. Tra i compiti dei medici di famiglia previsti dalla Carta dei servizi vi è anche la specifica assistenza nel campo delle malattie croniche, come, ad esempio, il diabete, e dei gruppi potenzialmente a rischio.

Percorsi assistenziali per le malattie croniche

Passi in avanti importanti sono stati realizzati anche per quanto riguarda l’elaborazione e l’implementazione di percorsi assistenziali relativi a malattie croniche particolarmente diffuse come il diabete (percorso già elaborato ed in fase di realizzazione), la pneumopatia cronica ostruttiva (COPD), l’insufficienza cardiaca cronica, alcune malattie psichiche e la demenza, le malattie reumatiche, l’insufficienza renale cronica, le malattie oncologiche nello stadio avanzato. "In merito al diabete di Tipo II – ha sottolineato l’assessora Stocker – abbiamo svolto un’indagine tra 80.000 persone. Il 30% delle risposte valutate ha posto in evidenza che l’11,9% di queste persone sono a rischio diabete. Un valore al di sotto della media nazionale attestata intorno al 15%". Il processo che ha portato alla sperimentazione degli Sportelli unici di assistenza e cura a Bolzano, e Lana e l’adozione dei Percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali (PDTA) è stato illustrato dalla responsabile del progetto Chronic Care dell'Azienda sanitaria, Isabella Mastrobuono. 

FG

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