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Stocker: integrazione attraverso l’apprendimento linguistico

L’assessora Stocker ha visitato casa “Sole” di Ortisei, che ospita 24 richiedenti asilo. Il centro è ben inserito nel tessuto sociale della valle.

L'assessora Martha Stocker nel corso della visita a casa "Sole" ad Ortisei Foto: USP/FG

Sono complessivamente 24 le persone richiedenti asilo ospitate presso Casa “Sole” di Ortisei dove si è recata nei giorni scorsi per una visita l’assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker. Nella struttura, gestita dall’associazione Volontarius Onlus e coordinata da Roswitha Tedeschi, sono accolte, tra gli altri, tre famiglie provenienti dal Kurdistan irakeno, una famiglia del Senegal e complessivamente vi sono 7 minori.

Casa “Sole” è stata aperta l’8 gennaio del 2016 e dopo le resistenze iniziali il centro di accoglienza si è ben inserito nel tessuto sociale di Ortisei, 14 ospiti stanno svolgendo o hanno svolto in questi mesi varie attività lavorative attraverso tirocini, occupazioni stagionali o a tempo pieno, e sono stati instaurati buoni rapporti sia con la popolazione che con le aziende locali.

Nel corso della sua visita alla struttura l’assessora Stocker si è congratulata per la gestione del centro ed ha sottolineato l’importanza che anche da parte degli ospiti vi sia la concreta volontà di integrarsi nella società locale. Uno strumento fondamentale in questo senso è rappresentato dall’apprendimento linguistico che può facilitare notevolmente anche l’inserimento nel mondo del lavoro.

“A questo proposito” ha affermato l’assessora “vi invito a fare tutto il possibile per apprendere le due lingue, anche utilizzando i corsi online messi a disposizione dalla Ripartizione lavoro. È importante che da parte vostra ci sia la volontà di apprendere il più possibile della realtà locale per facilitare il processo di integrazione”. 

L’assessora Stocker ha quindi proposto di organizzare una serata presso la struttura nella quale lei stessa illustrerà ai richiedenti asilo gli aspetti più importanti della storia, della cultura e delle tradizioni locali. Un analogo incontro si è tenuto recentemente anche presso il Centro di accoglienza di Laives ed ha riscosso un notevole interesse da parte degli ospiti.

Soprattutto nella fase iniziale è stato determinante, secondo Roswitha Tedeschi, il contributo di numerosi volontari che hanno sostenuto l’avvio della struttura ed organizzato varie attività per facilitare l’inserimento degli ospiti della struttura nel tessuto sociale locale.

In questi mesi sono stati organizzati vari corsi di lingua italiana e tedesca e i residenti di casa “Sole” hanno dimostrato molta buona volontà ed interesse verso le attività ed i corsi proposti.

La coordinatrice del centro ha quindi presentato all’assessora Miriam Schweigkofler, proprietaria di un maso in val Gardena, specializzato nella produzione di piccoli frutti come fragole e lamponi, che nei mesi estivi ha assunto per la raccolta stagionale due ospiti del centro. La signora ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro svolto, un’esperienza che consiglia anche ad altri imprenditori locali.

FG

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