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Sostegno familiare precoce per promuovere la salute e la prevenzione

Il “Sostegno familiare precoce” ed il “Percorso nascita” offrono un sostegno fondamentale alle giovani famiglie altoatesine.

Il gruppo di lavoro che si occupa di Sostegno familiare precoce da sin. Christa Ladurner, Sabine Krismer, Sandra Girardi Foto: USP

L’assessora provinciale Martha Stocker ha promosso il progetto “Sostegno familiare precoce”, realizzato concretamente dall’Ufficio per la tutela dei minori e l’inclusione sociale allo scopo di offrire un sostegno immediato e concreto ai neo genitori. Con il concetto “Frühe Hilfen”, traducibile in Italiano, seppur non esaustivamente, come “Sostegno familiare precoce” si intende un sistema di interventi con finalità preventiva, volto ad appoggiare e sostenere bambini fino a 3 anni e le loro famiglie. L’obiettivo è quello di incrementare, precocemente e in modo duraturo, le possibilità di sviluppo del bambino e le sue opportunità di crescere in modo sano sotto il profilo fisico e psicosociale.

Ciò comporta sia interventi diretti sui bambini, sia azioni e offerte rivolte ai genitori o alle figure di riferimento, così da promuovere il benessere del bambino anche attraverso di loro. Particolarmente importante per questo tipo di intervento risulta essere la considerazione della specifica situazione di vita della famiglia, così come delle risorse di cui la stessa dispone.

“Il Sostegno familiare precoce - afferma l’assessora Stocker – è costituito da offerte volontarie rivolte primo luogo a giovani coppie che hanno appena avuto un figlio che a causa di varie problematiche hanno bisogno di consulenza e di sostegno. Al centro del sostegno vi è una proficua relazione tra i genitori ed i figli ed una crescita sana della prole”. Infatti nei primi anni di vita vengono poste le basi per lo sviluppo psico-emozionale, ma anche per la salute fisica del bambino. 

Un sostegno rapido e concreto alle giovani famiglie
Secondo Christa Ladurer del Forum prevenzione, che segue il progetto su incarico della Ripartizione politiche sociali, afferma “L’obiettivo del Sostegno familiare precoce è quello di sostenere i giovani genitori in maniera semplice e rapida aiutandoli ad avviare la vita della loro nuova famiglia. Le offerte si basano sulle esigenze delle singole famiglie”.

Le misure di sostegno precoce sono orientate alla condizione di vita della singola famiglia, con un occhio rivolto alle sue specifiche risorse. Nella pianificazione e nella messa in atto degli interventi, il lavoro in rete dei diversi operatori professionali e dei diversi enti coinvolti riveste un ruolo di particolare importanza. Soltanto attraverso una stretta collaborazione tra tutti gli attori in gioco è possibile offrire ai bambini e alle famiglie quel sostegno precoce che richiedono e di cui hanno bisogno.

Anche il contesto sociale in cui la famiglia è inserita risulta determinante per le possibilità di sviluppo del bambino; per questo nell’ambito dei Frühe Hilfen deve trovare spazio anche l’impegno per il miglioramento dei fattori strutturali e dell’ambiente di vita. L’obiettivo è quello di offrire un ambiente favorevole a tutti i bambini nei primi anni della loro vita.

Fondamentale il “Percorso nascita”
Per il momento il progetto pilota è in fase di realizzazione presso due distretti sanitari altoatesini ed è collegato al “Percorso nascita” per l’assistenza nelle varie fasi che vanno dalla gravidanza sino al primo anno di vita.  Sandra Girardi, responsabile della realizzazione del progetto “Percorso nascita” afferma che in questo modo viene realizzata un’assistenza qualitativamente elevata a livello provinciale per le donne ed i loro figli durante e dopo la nascita.

L’obiettivo quindi quello di estendere l’esperienza del Sostegno familiare precoce a tutto il territorio provinciale mentre sono già state create le premesse per la realizzazione del “Percorso nascita” nei quattro Comprensori sanitari provinciali. Il gruppo di lavoro che si occupa dei due progetti ha fatto riferimento anche al modello attuato nella vicina provincia di Trento  sviluppato dopo la chiusura di alcuni punti nascita e nel quale è stata data maggiore autonomia alle ostetriche.

Questo modello di assistenza sul territorio prima e durante la scita da parte delle ostetriche è già stato già ampliato a Bolzano, Bressanone, Vipiteno ed in parte anche a Merano. Il gruppo di lavoro è composto da Hubert Messner, ed primario di neonatologia a Bolzano, Martin Steinkasserer, primario di ginecologia e nell’ospedale di Brunico, Harald Frena. Operatore infermieristico per l’assistenza sul territorio ed Emanuela Pattis, operatrice infermieristica del Comprensorio sanitario di Bressanone.

FG

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