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Zero compromessi, prevenire il consumo di alcol con gli emoji

Campagna con gli emoji per ridurre il consumo di alcol in Alto Adige. Risultati positivi da "Zero compromessi": in calo il consumo quotidiano.

Presentata questa mattina a Palazzo Widmann dall’assessora Stocker la nuova campagna che mira a modificare le norme sociali riguardanti il consumo di alcol Foto: USP/FG

Dal 2007, anno di avvio delle campagne contro l'alcol in Alto Adige, si riscontra un trend positivo che vede la riduzione di numerosi indicatori in questo settore. Il consumo giornaliero, ad esempio, è passato dal 18,5% del 2014 all’attuale 16,1%, con una media nazionale in questo ambito del 21,4%. Anche il binge drinking, cioè il consumo di 6 o più bevande in una sola occasione è in calo: dal 17,8% del 2014 all’attuale 13,6%. Nel 2008 sono state ritirate 1.160 patenti per guida in stato di ebbrezza, nel 2017 invece 666, e secondo l'Istituto provinciale di statistica ASTAT, dal 2004 il consumo di alcol tra i giovani fra i 14 ed i 25 anni è passato dall’89% al 76,1%. Le dimissioni dagli ospedali altoatesini legate all’alcol, infine, sono passate dalle 1.130 nel 2009 alle 785 del 2017. Nonostante i buoni risultati, non è certo il momento di abbassare la guardia, ed è proprio in quest'ottica che si inserisce la nuova edizione della campagna Zero compromessi, che intende contribuire alla prevenzione in modo accattivante e coinvolgente.

Adolescenti e adulti, infatti, vengono motivati ad adottare un atteggiamento critico nei confronti del consumo di alcol ed a scegliere quindi uno stile di vita più sano grazie ad una nuova estetica basata sul Social Media Chat. I simboli degli emoji, già ampiamente utilizzati nelle comunicazioni sul cellulare, sostengono l'argomento in modo visivo e favoriscono una discussione approfondita sull’argomento. "La prevenzione dell’alcol è una colonna centrale del piano provinciale di prevenzione - ha sottolineato l'assessora alla salute Martha Stocker - e insieme agli esperti dei nostri servizi specialistici ed al Forum Prevenzione, ampliamo di anno in anno la campagna di sensibilizzazione. Ora lo facciamo con uno stile completamente nuovo grazie a slogan ed emoji, che tutti noi conosciamo dai nostri smartphone".

Centro di questa campagna è il perseguimento di un obiettivo a lungo termine, e il consumo di alcol, che è profondamente radicato nella società altoatesina, viene messo in discussione in modo critico. Oltre a mettere in evidenza i rischi, la campagna mira anche a modificare le norme sociali: non bere alcolici è una realtà positiva. Le persone che bevono poco o per niente alcol non devono giustificarsi. La campagna si basa su inserzioni e banner riportati sulla stampa, sui media digitali e sui treni, e sulla pagina web www.zerocompromessi.it - creata appositamente – vengono presentati i messaggi della campagna. Inoltre, vi sono anche altre proposte disponibili: una autovalutazione sul proprio consumo, informazioni sull'alcol, consigli su come "Fare feste responsabili" e il Shuttlefinder, un'applicazione per trovare rapidamente e facilmente una navetta in loco. La campagna viene inoltre arricchita da cartelli stradali con il messaggio "Chi guida non beve", mentre in una seconda fase, saranno utilizzati anche spot radiofonici e manifesti affissi negli spazi pubblici.

"Con questa campagna utilizziamo per la prima volta uno stile di comunicazione digitale, anche per pubblicità e poster. Come un messaggio WhatsApp, la campagna riesce ad attirare l'attenzione. Gli osservatori sono incoraggiati, in modo accattivante, ad adottare un atteggiamento critico nei confronti dell'alcol. Gli strumenti adottati per questa campagna, sempre all’insegna del punto esclamativo bianco su di un tappo rosso, spaziano dai manifesti, alle inserzioni, dagli spot ai redazionali sui giornali locali" ha affermato Peter Koler, direttore del Forum Prevenzione. Stefania Sepp, psicologa e psicoterapeuta che opera presso l'ambulatorio dell'Associazione Hands, ha quindi illustrato l’approccio terapeutico utilizzato nella definizione della campagna che mira, in primo luogo, ad aumentare la consapevolezza che l’alcol non è un alimento sano e può provocare seri problemi di salute. Nell’ambito dell’Azienda sanitaria, i Servizi per le dipendenze ed il Centro terapeutico di Bad Bachgart si occupano della cura degli alcolisti. L’ambulatorio Hands ed il Centro di consulenza psicosociale della Caritas sono convenzionati con l’Azienda sanitaria. Il Forum prevenzione sviluppa misure e campagne nel campo della prevenzione dell’alcol.

Info: www.zerocompromessi.it

FG

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