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Medici di famiglia: contributo al canone d'affitto degli ambulatori

Comuni e enti pubblici dovranno mettere a disposizione locali per l'attività dei medici di famiglia. In mancanza di spazi, la Provincia concede un contributo.

Nella sua ultima seduta la Giunta provinciale si è occupata della concessione di contributi per agevolare l'attività assistenziale dei medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario: i Comuni e gli altri enti pubblici dovranno mettere a disposizione gratuitamente i locali per gli ambulatori dei medici di famiglia. Nel caso non fosse possibile reperire spazi adeguati, la Provincia interviene concedendo ai medici un contributo mensile fino a 500 euro per il canone di affitto. Il contributo viene concesso anche a chi utilizza locali di sua proprietà per l'attività ambulatoriale principale. Se il canone è inferiore ai 500 euro, saranno rimborsati i costi effettivi, ossia le spese di affitto senza oneri accessori. Il contributo viene concesso con decorrenza 1° gennaio 2017, le richieste per l'anno in corso possono essere presentate entro il 31 dicembre.

"Con questa misura rafforziamo l'attività dei medici di famiglia, che sono i nostri partner più importanti nel sistema dell'assistenza sul territorio, sempre più importante alla luce del mutamento demografico", spiega l'assessora provinciale Martha Stocker. La nuova regolamentazione vuole essere anche uno stimolo per poter occupare tutti i posti vacanti. "Specialmente per le persone con malattie croniche l'assistenza capillare e vicino a casa è importante", aggiunge l'assessora. Per usufruire del contributo, il medico deve presentare domanda al distretto sanitario competente allegando un contratto di affitto registrato o un estratto del documento catastale.

 

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