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Tutti i comunicati stampa dell'Ufficio stampa provinciale per i settori salute e politiche sociali.

Relazione sociale, i principali investimenti nell’assegno di cura

Investiti nel 2017 complessivamente 474 milioni di euro nel settore sociale. Grazie alla ripresa economica calo delle erogazioni per il reddito minimo.

Critelli, Stocker e Bizzotto durante la presentazione dei dati sulle prestazioni sociali (Foto USP/FG)

In Alto Adige la spesa per il settore delle politiche sociali, nel 2017, ha fatto registrare un aumento di circa 20 milioni di euro rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 474,3 milioni. Questo il primo dato che emerge dal bilancio presentato questa mattina dall'assessora Martha Stocker, dal direttore di Ripartizione Luca Critelli e dal direttore dell'ASSE (Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico) Eugenio Bizzotto. Nel suo intervento l’assessora ha sottolineato che "il settore sociale è una delle voci più significative dell’intero bilancio provinciale, ed è caratterizzato da molteplici settori di intervento ed attività. Nel 2017 - ha proseguito Martha Stocker - abbiano varato la nuova legge sulle persone con disabilità che pone particolare attenzione all’inserimento lavorativo ed all’autonomia, e abbiamo creato lo sportello unico per l’assistenza e la cura che offre una significativa semplificazione degli iter burocratici. Con il progressivo invecchiamento della popolazione vi sarà sempre più bisogno di questa offerta, e il trend risulta particolarmente evidente sull'assegno di cura che attualmente assorbe circa 213,5 milioni di euro".

Assegno di cura

L’assegno di cura è stato erogato nel 2017, per almeno una mensilità, a quasi 19.000 persone non autosufficienti, pari a circa il 3% della popolazione residente: i due terzi erano donne, poco più della metà degli assistiti era inquadrata nel livello assistenziale più basso (primo livello), e l’età media complessiva era attorno ai 73 anni. Rispetto al 2016 crescono sia il numero dei beneficiari, sia la spesa complessiva, che fa registrare un +6%. Oltre ai 119 milioni liquidati alle persone che vivono presso il proprio domicilio, infatti, vanno aggiunti i quasi 94 milioni versati direttamente alle case di cura e ai centri per lungodegenti (4.300 beneficiari).

Prestazioni assistenziali e previdenziali

Il direttore dell'ASSE, Eugenio Bizzotto, ha fatto un resoconto dell'attività dell'Agenzia, che ha erogato nel 2017 prestazioni assistenziali e previdenziali a quasi 30mila beneficiari, con una spesa totale di quasi 278 milioni di euro, 11 milioni in più (pari al 4,4%) rispetto all'anno precedente. "A questi interventi - ha spiegato Bizzotto - si aggiungono gli assegni al nucleo familiare, l'assegno di cura, che copre il 77% della spesa assistenziale e previdenziale, le prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi (15 % per quasi 42 milioni) e gli interventi previdenziali (8 % pari a oltre 22 milioni)". Le prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi (7.579 beneficiari) sono risultate sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, mentre per quanto riguarda le prestazioni previdenziali spicca la pensione alle casalinghe, al cui fondo, ormai chiuso, hanno aderito oltre 2.800 persone, 2.302 delle quali hanno beneficiato nel 2017 di un assegno mensile (+1,5 % di beneficiari, spesa di 14 milioni) compreso fra un minimo di 479,13 ed un massimo di 574,96 euro in base al numero di anni contributivi versati.

Assistenza e posti in strutture

Per quanto riguarda i settori di sua competenza, il direttore di Ripartizione, Luca Critelli, ha sottolineato che le persone assistite dal servizio socio-pedagogico, nel 2017, sono state 9.855, quasi equamente suddivise tra donne (50,16%) e uomini ( 49,84%). Nel campo dell’assistenza domiciliare, sono state erogate quasi 305mila ore di assistenza a favore di 5.475 persone, il 46,25% anziani ed il 25,97% malati cronici, i posti letto nelle residenze per anziani sono passate da 4.247 a 4.356 confermando il trend di crescita di circa 110 posti letto all’anno. "Nel medio e lungo periodo - ha spiegato Critelli - sono previsti ulteriori investimenti in questo settore, dove attualmente operano circa 4mila lavoratori".  Per quanto riguarda la capacità ricettiva dell’area disabilità, il servizio viene offerto da 867 operatori a 1467 persone (1.040 in strutture semiresidenziali e 427 in strutture residenziali), mentre l'area del disagio psichico offre assistenza a 322 persone. Particolarmente interessanti i dati relativi all’assistenza economica sociale (reddito minimo): grazie alla ripresa economica, si assiste ad un calo delle erogazioni da oltre 10 a poco più di 8 milioni di euro.

Beneficiari

Per quanto riguarda, infine, i beneficiari delle prestazioni sociali suddivisi per nazionalità, si quale si evince che circa il 90% delle somme erogate è appannaggio dei cittadini italiani o comunitari, che rappresentano il 94% della popolazione, mentre circa il 10% va a cittadini extra-comunitari. "Durante l'anno scorso - ha concluso Martha Stocker - è stata anche potenziata la capacità di accoglienza per le persone richiedenti asilo e senza fissa dimora, e sono state varate misure per promuovere la loro integrazione per quanto riguarda sia il lavoro,che l’abitazione".

FG

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