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Procreazione assistita, innalzata l'età massima

Portata da 43 a 45 anni l'età massima per la procreazione assistita. Aggiornate le linee guida valide in Provincia di Bolzano.

Innalzata l'età massima per la procreazione medicamente assistita in Alto Adige (Foto www.pixabay.com)

La Giunta provinciale ha aggiornato le linee guida per la procreazione assistita, in particolare per quanto riguarda età, catalogo delle prestazioni e tariffe, adeguando così la normativa locale a quella nazionale. "Con l’approvazione delle nuove linee guida per la procreazione medicalmente assistita (PMA) – afferma l’assessora provinciale alla salute, Martha Stocker – abbiamo tenuto principalmente conto delle esigenze espresse dalle utenti. Un aspetto importante, infatti, è rappresentato dall’innalzamento dell’età massima e dalla riduzione delle tariffe relative ai cicli di trattamenti". Le nuove linee guida, che entreranno in vigore a partire dal 1° febbraio 2019, prevedono che possano accedere alla procreazione medicalmente assistita donne sino ai 45 anni (45 anni e 364 giorni per la precisione), mentre in precedenza tale limite era stato posto a 43 anni. Il numero dei cicli di trattamento, invece, è stato portato da 3 a 6 cicli per quanto riguarda le tecniche omologa ed eterologa di secondo e terzo livello.

Per quanto riguarda l'aspetto economico, le linee guida prevedono un adeguamento della quota di compartecipazione alla spesa connessa all’approvvigionamento dei gameti, stabilita per ciascun ciclo di PMA eterologa e differenziata a seconda del tipo di gamete: 200 euro a ciclo per la PMA con donazione di gameti maschili, 600 euro a ciclo per la PMA con donazione di gameti femminili, 800 euro a ciclo per la PMA con donazione di gameti maschili e femminili. Sinora la compartecipazione, indipendentemente dal tipo di gamete utilizzato, ammontava a 1.835 euro. Inoltre, con le nuove linee guida vengono esentati dalla compartecipazione alla spesa non solo i pazienti sottoposti a terapie oncologiche, ma anche più in generale i pazienti affetti da patologie o sottoposti a terapie che possano compromettere la fertilità. Infine, la nuova delibera introduce 3 nuove prestazioni di diagnostica pre-impianto, in ottemperanza a quanto disposto dall’art.14, comma 5 della legge 40/2004, che sancisce il diritto della coppia ad essere informata sullo stato di salute degli embrioni prodotti e da trasferire nell’utero.

FG

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