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Siurezza alimentare: ok al piano provinciale, nasce l'unità di crisi - varie 02/10/2018

Approvato il piano provinciale di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Creata una unità di crisi in Alto Adige.

Garantire la sicurezza alimentare per contrastare il proliferare delle oltre 200 malattie che possono diffondersi attraverso il consumo di cibo o di acqua contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche quali ad esempio la salmonella, il campylobacter o l’escherichia coli. E’ questo l’obiettivo, in linea con le direttive europee sulla sicurezza alimentare, che la Provincia di Bolzano intende seguire attraverso l’adozione di precise procedure e sistemi di allerta rapido, di gestione delle crisi e delle situazioni di emergenza. Le patologie cui si fa riferimento nel piano si diffondono per la maggior parte attraverso microorganismi patogeni contenuti in alimenti di origine animale come carne, pesce, uova e latticini, ma anche attraverso alimenti di origine vegetale. Il via libera all’adozione di tali procedure di allerta e di gestione delle crisi è arrivato oggi (2 ottobre) con l’approvazione da parte della Giunta provinciale del piano provinciale di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi e l’istituzione di una unità di crisi provinciale, presieduta dal direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria e composta dal primario e dal coordinatore del servizio Emergenza provinciale e dai direttori del Servizio igiene e sanità pubblica, del Servizio veterinario aziendale, dell’Ufficio provinciale prevenzione, del Servizio veterinario provinciale, dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, dell’Agenzia provinciale per l'ambiente, dell’Agenzia per la protezione civile, nonché dal comandante dei vigili del fuoco di Bolzano. Tale gruppo di lavoro prende di volta in volta in carico le emergenze e pianifica gli interventi e le modalità di gestione delle crisi.

Gli scenari

Ciascun piano d’emergenza prevede una serie di 13 scenari ben precisi: in caso di falso allarme o fine dell’emergenza si parla di scenario di tipo 0 (zero); nel caso sia stato immesso sul mercato un alimento pericoloso ma non si sia verificata alcuna malattia conseguente si parla di scenario 1 (Zero). In caso di emergenze per le quali è scattato l’allarme del Ministero ma che non riguardano direttamente l’Alto Adige si parlerà di scenario 2 (Alpha), che viene classificato poi scenario 3 (Alpha) nel caso vengano effettivamente segnalati fra la popolazione casi di infezioni o patologie legate al consumo di specifici alimenti contaminati. Lo scenario 7 (Bravo) identifica una situazione di pericolo di vita imminente e ricoveri d’urgenza in cui la fonte di contaminazione sia stata accertata. Qualora la fonte di contaminazione non sia invece nota si parla di scenario 8 (Bravo). Altri quattro scenari vengono classificati come Bravo: il 9 prevede calamità naturali e grave pericolo, il 10 di incidenti di origine antropica e sabotaggi, fino al 12 (multi-scenario). Infine il grado 13 identifica un pericolo immediato stabilito dall’unità di crisi.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro che ha elaborato il piano provinciale di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi è composto da Alessandro Fugatti (Servizio veterinario aziendale), Ernst Stifter (servizio veterinario provinciale), Luca Verdi (laboratorio chimica e fisica Appa), Dagmar Regele (dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria), Luca D’Ambrosio (laboratorio analisi alimenti Appa), Alberta Stenico (laboratorio biologico Appa), Maria di Tommaso (servizio igiene e sanità pubblica di Bolzano, referente sicurezza alimentare per i SISP nell’ambito del Dipartimento di prevenzione), Matteo Vischi (Agenzia protezione civile), Karin Bianchini (Ufficio prevenzione) e Martina Born (servizio igiene Merano). Di seguito il link ad un video in alta risoluzione che illustra le principali decisioni adottate dalla Giunta provinciale.

Video Giunta provinciale

LPA