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L'apprendimento linguistico, appannaggio delle donne?

La statistica annuale elaborata dall’Ufficio educazione permanente evidenzia tra gli utenti dei corsi di lingue una forte maggioranza femminile.

Dall’Ufficio educazione permanente parte un’esortazione rivolta a tutto il genere maschile a scoprire il piacere di apprendere una lingua straniera (Foto: Tim Mossholder on Unsplash)

L’Ufficio educazione permanente della Ripartizione cultura tedesca rileva nella sua statistica annuale che il 62,5% dei partecipanti ai corsi di lingue è rappresentato da utenti di genere femminile. Da sempre vi è lo stereotipo che il settore linguistico sia appannaggio del genere femminile ed a questo proposito l’Ufficio educazione permanente ha voluto approfondire la tematica analizzando i risultati della propria ricerca annuale sui dati dell’aggiornamento.

Determinante il ruolo sociale

Secondo i responsabili del settore, così come il settore delle scienze naturali non è un ambito di competenza degli uomini, così anche lo studio delle lingue non può essere considerato un settore riservato alle donne. I recenti risultati emersi dalla rilevazione Pisa evidenziano che nella maggior parte dei Paesi non vi è una differenza per quanto riguarda lo studio delle scienze naturali e che addirittura in 12 Paesi in quest’ambito vi è una prevalenza del genere femminile.

Ci si è chiesti quindi perché le donne siano la maggioranza tra gli iscritti ai corsi di seconda lingua e di lingue straniere e perché siano sotto-rappresentate nei corsi ad indirizzo tecnico come, ad esempio, economia forestale, l’ambiente o l’artigianato. L’assegnazione dei ruoli sociali influenza indubbiamente gli interessi delle donne e degli uomini e questo emerge chiaramente anche nella statistica elaborata dall’Ufficio educazione permanente.

Un vantaggio per il mercato del lavoro

Essere in grado di esprimersi in una lingua straniera oggi non è più considerato qualche cosa di speciale, bensì viene considerato a livello sociale come una sorta di prerequisito. Chi è in grado di parlare più lingue ha maggiore facilità ad entrare nel mondo del lavoro di una società divenuta sempre più diversificata ed a muoversi in maniera flessibile, sia nel mercato del lavoro locale che internazionale. Ciò rappresenta un vantaggio considerevole nell’attuale società della conoscenza, anche per aver accesso alle informazioni provenienti da altri ambiti linguistici e culturali.

In questo senso, grazie alla loro partecipazione a corsi di lingue, le donne acquisiscono un vantaggio nei confronti degli uomini. Perciò dall’Ufficio educazione permanente parte un’esortazione rivolta a tutto il genere maschile a scoprire il piacere di apprendere una lingua straniera, poiché come affermava Wittgenstein “i confini della mia lingua sono i confini del mio mondo”.

 

ASP/fg

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