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Un anno di smart working per l'amministrazione provinciale

La Provincia traccia un primo bilancio dell'utilizzo del lavoro agile, introdotto con l'emergenza Covid il 9 marzo del 2020.

Anche l'amministrazione provinciale ha dovuto dirottare la propria attività su altri canali di comunicazione. (Foto: ASP/Corrà)

Esattamente un anno fa con l'esplodere dell'emergenza COVID 19 in Italia e la dichiarazione del lockdown su tutto il territorio nazionale, cominciava per l'Amministrazione provinciale una delle più grandi sfide di sempre: coniugare la fornitura dei servizi con la sicurezza delle dipendenti e dei dipendenti e sfruttare questa situazione per fare della crisi una chance di cambiamento e miglioramento. Lo smart working è stato lo strumento principale con cui si è affrontata questa sfida, impegnativa fin dall'introduzione: nel weekend tra venerdì 6 e domenica 8 marzo 2020 la Provincia e le sue strutture competenti hanno dovuto creare in brevissimo tempo le condizioni tecniche per trasferire l'attività delle proprie dipendenti e dei propri dipendenti in remoto, condizione questa che ha consentito di continuare ad erogare i servizi. Da allora il lavoro agile è divenuto una delle modalità della prestazione lavorativa e una serie di strumenti di collaboration – anche grazie all’attività di formazione specifica svolta - sono entrati nella quotidianità lavorativa delle proprie dipendenti e dei propri dipendenti portando ad un massivo avanzamento in termini di digitalizzazione.

I numeri dello smart working

Attualmente il numero di collaboratrici e collaboratori che hanno la possibilità di operare in smart working è giunto al 96,27% dei dipendenti "amministrativi" nell'Amministrazione provinciale e delle scuole, con la positiva ricaduta relativa alla garanzia continuativa delle prestazioni, anche nei periodi di chiusure causa COVID. Il lavoro dei mesi successivi a quelli della prima emergenza è proseguito da parte delle strutture della Direzione generale per capire meglio le potenzialità di uno strumento che, a regime e nel post emergenza, può risultare un vantaggio percepibile anche e soprattutto per gli utenti della Amministrazione: cittadine e cittadini, imprese. Il Direttore generale, Alexander Steiner sottolinea come "lo smart working, diffusosi inizialmente come strumento di emergenza, si avvia a diventare uno strumento fondamentale per potenziare e migliorare la nostra offerta di servizi. In futuro" continua Steiner "immagino una flessibilità che consentirà di modificare e rimodulare anche, ad esempio, i nostri orari al pubblico e le modalità di erogazione del servizio, rendendoli sempre più digitali e usabili per i nostri utenti. Una maggiore flessibilità nel lavoro consentirà quindi, in ultima istanza, prestazioni più flessibili da parte dell'Amministrazione provinciale e servizi sempre più a misura di cittadina e cittadino e imprese, la vera mission della Amministrazione".

Il quadro normativo

Le basi per il futuro sono già state poste con l'Accordo stralcio per il rinnovo del contratto intercompartimentale riferito al triennio 2019-2021 che ha fornito le regole base per lo smart working post stato di emergenza. Attualmente è in corso un intenso lavoro di preparazione che comprende analisi interne, monitoraggi costanti, pianificazione di formazione specifica nonché predisposizione di ogni aspetto tecnico e giuridico necessario, per portare a regime questo strumento una volta terminato lo stato di emergenza. L'obiettivo non è solo di benessere organizzativo – le indagini interne mostravano a fine 2020 un altissimo tasso di dipendenti intervistati che si dichiarava interessato a usufruire ancora dello ancora smart working anche per il futuro - ma di maggiore efficienza complessiva di un'Amministrazione

Nota per i media:

L'Agenzia stampa della Provincia (ASP) si impegna ogni giorno a offrire maggiore visibilità alle donne attraverso l'attenzione alle parole utilizzate nei suoi scritti. Come annunciato nel comunicato di questa mattina, oggi (8 marzo) per la Giornata internazionale della donna l'Agenzia stampa si affianca alla Commissione pari opportunità in un'azione dimostrativa per portare l'attenzione sul tema. Per questo l'Agenzia stampa nelle sue comunicazioni odierne utilizzerà il femminile invece della generica indicazione al maschile onnicomprensiva.

ASP/red/sf

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