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Coronavirus, garantita la continuità dell'assistenza domiciliare

La Giunta provinciale ha deciso che i buoni di servizio non utilizzati vengano rimborsati. Assegni di cura in scadenza prolungati fino alla fine dell'emergenza.

Garantita la continuità nell'ambito dell'assistenza (Foto: pixabay)

Sono circa 12.000 in Alto Adige le persone che ricevono assistenza domiciliare. Piò meno 1.000 di queste ricevono una parte dell’assegno di cura sotto forma di buoni di servizio  che vengono utilizzati per beneficiare, appunto, dei servizi di assistenza. A causa delle restrizioni dovute all’emergenza epidemiologica diversi di questi servizi non possono essere erogati. Su richiesta dell’assessora Waltraud Deeg, la Giunta provinciale ha deciso che i buoni di servizio non utilizzati sono rimborsabili a partire dal mese di febbraio per l’intero periodo
di emergenza. “I servizi di assistenza domiciliare danno un importante sostegno anche in questo momento. Tuttavia, i servizi non urgenti sono stati temporaneamente sospesi a causa dell'emergenza sanitaria e in molti luoghi molti assistiti fanno riferimento  alle case di riposo”, sottolinea l’assessora Waltraud Deeg. “Per non danneggiare chi non beneficia dei servizi, gli importi previsti vengono rismborsati il mese successivo”, aggiunge. I beneficiari dei buoni di servizio non devono fare alcuna domanda, il calcolo e il pagamento avvengono attraverso l’Asse.

Con la stessa delibera l’esecutivo ha deciso che le giornate aggiuntive di aspettativa retribuita fruite in questo periodo non determinano una riduzione dell’assegno di cura. Come noto, in base alla legge 104/92 possono essere concessi tre giorni al mese per la cura di familiari che hanno bisogno di assistenza. Attraverso il decreto “Cura Italia” è stata data la possibilità di fruire di altri giorni aspettativa. In tempi normali un prolungamento dell’aspettativa porta ad una riduzione dell’assegno di cura, mentre ora il maggior tempo a disposizione viene considerato come necessario per far fronte alla situazione di emergenza e per questo l’assegno di cura non viene ridotto. Gli interessati devono solo comunicare il prolungamento dell’aspettativa agli uffici dell’Asse. “Il prendersi cura di familiari non deve portare a degli svantaggi”, afferma Deeg.

Come per le prestazioni di assistenza economica sociale riguardanti il reddito minimo di inserimento, il contributo per i canoni di locazione, anche per gli asssegni di cura in scadenza è stato deciso un prolungamento d’ufficio fino alla fine dell’emergenza. Anche le richieste per persone che hanno malattie gravi in fase avanzata vengono prolungate automaticamente di sei mesi. “E’ importante garantire continuità alle prestazioni e dare sicurezza ai cittadini”, conclude Deeg.

ASP/ck/fgo

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