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Energia idroelettrica, misure su canone idrico e fondi ambientali

Assegnati 11,4 milioni ai Comuni come canone idrico per l'utilizzo di acqua a scopo idroelettrico. Modificati i criteri per l'impiego dei fondi ambientali nei comuni confinanti.

I fondi di compensazione ambientale potranno essere usati per progetti dei Comuni rivieraschi che incidono anche su quelli circostanti (Foto: ASP/Agenzia ambiente e tutela clima)

Una percentuale delle somme che la Provincia incassa ogni anno a titolo di canoni demaniali per l'utilizzo dell'acqua pubblica per uso idroelettrico, in base ad una legge provinciale, viene ripartita fra i Comuni. Si tratta dei Comuni espressamente menzionati nelle concessioni di grandi derivazioni d'acqua per uso idroelettrico (con potenza nominale media superiore ai 3.000 kilowatt). Per l'anno 2019 l'importo da ripartire riferito al canone idrico ammonta a 11,4 milioni di euro. La Giunta provinciale nella seduta odierna (15 ottobre) ha espresso l'intesa in merito alla proposta di ripartizione approvata dal Consiglio dei Comuni. In base a tale proposta, che indica anche le modalità di suddivisione del canone idrico fra i Comuni, la Giunta ha provveduto ad assegnare ai singoli Comuni gli importi spettanti. 

Fondi ambientali, novità per l'utilizzo

A compensazione dell’incidenza delle centrali idroelettriche sul territorio è previsto che i gestori degli impianti versino degli importi per la realizzazione di progetti di compensazione ambientale nei comuni rivieraschi interessati. Apposite linee guida per la gestione e l’effettivo impiego dei fondi di compensazione derivanti dalla gestione di medie e grandi centrali idroelettriche sono stati fissati nel febbraio 2017 dalla Giunta provinciale. Una modifica di queste linee guida è stata approvata oggi (15 ottobre) dalla Giunta provinciale e prevede che i fondi di compensazione ambientale delle grandi centrali (con potenza nominale media superiore ai 3.000 kilowatt) possano essere utilizzati anche nei comuni confinanti con quelli rivieraschi e non esclusivamente in quelli rivieraschi. I fondi, finora, potevano essere suddivisi solo tra concessionario, Provincia e Comuni rivieraschi. Tale estensione può avvenire a condizione che si tratti di una misura proposta dai Comuni rivieraschi per migliorare la situazione ambientale che abbia incidenza anche in comuni circostanti, e che la misura stessa sia condivisa da tutti i Comuni rivieraschi. Inoltre, in caso di calamità naturali, il piano di misure approvato può essere integrato con misure di pronto intervento e di ripristino da parte del comitato di centrale. In questo comitato sono rappresentati la Provincia, il concessionario della centrale e i Comuni rivieraschi.

ASP/sa

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