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Regione, via libera al progetto pilota sulla giustizia riparativa

La Giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo del progetto pilota “Giustizia e mediazione” presentato dal vicepresidente Maurizio Fugatti.

Via libera al progetto pilota "Giustizia e mediazione" presentato dal vicepresidente Maurizio Fugatti (Foto: ASP/Franco Grigoletto)

Via libera della Giunta regionale al progetto pilota Giustizia e mediazione, che si basa sulla collaborazione tra a Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Trento, Tribunale di Trento e Ufficio di esecuzione penale esterna (U.E.P.E.) di Trento ed è finalizzato all’implementazione delle pratiche di mediazione e giustizia riparativa nel corso del procedimento penale con messa alla prova per soggetti. La Facoltà di giurisprudenza sta conducendo da anni progetti di ricerca e formazione in tema di mediazione civile e penale, giustizia riparativa e definizione alternativa e conciliativa delle controversie in materia civile e penale, in particolare attraverso l’Osservatorio sulla giustizia di pace, conciliativa e riparativa ed il gruppo di ricerca "Negoziazione e mediazione" costituti presso la Facoltà. "Grazie a questo progetto pilota - spiega il vicepresidente Maurizio Fugatti - la Regione punta a consolidare la propria collaborazione con il Tribunale e la Facoltà di giurisprudenza di Trento allo scopo di rafforzare, anche a livello regionale, percorsi di mediazione e pratiche di giustizia riparativa promossi ed incoraggiati sia dal Ministero della Giustizia che da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa".   

Affiancamento presso il Tribunale di Trento  

In sostanza, attraverso il progetto, alcuni laureati in giurisprudenza, dotati di specifiche competenze in materia di mediazione, giustizia riparativa e risoluzione alternativa dei conflitti, svolgeranno un affiancamento temporaneo presso giudici civili e penali del Tribunale di Trento, che abbiano espresso la loro disponibilità ad accoglierli, e presso gli operatori dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Trento. Nella fase di avvio del progetto, per quanto riguarda l’anno 2020, l’affiancamento coinvolgerà due laureati, uno per la materia civile e uno per la materia penale, per un periodo massimo di 8 mesi. Le parti valuteranno poi, annualmente, la sussistenza delle condizioni di attivazione, le modalità e la durata dell’affiancamento, in base alle risorse, anche personali, disponibili. Referenti scientifici per l’attuazione del protocollo sono le docenti Silvana Dalla Bontà ed Elena Mattevi, della Facoltà di giurisprudenza di Trento, che collaboreranno con le referenti tecnico-scientifiche Alessandra Tolettini del Tribunale di Trento ed Antonella Salvan dell’U.E.P.E.

ASP/fg

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