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Fitosanitari, nuove regole per una maggiore sostenibilità

La Giunta provinciale introduce l’obbligo di usare ugelli ad iniezione d’aria sull’intero atomizzatore in agricoltura. Obiettivo: ridurre ulteriormente la deriva dei prodotti fitosanitari.

Più sostenibilità in agricoltura. Foto: Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura

La Giunta provinciale ha stabilito oggi (9 luglio) l’obbligo di utilizzo di ugelli ad iniezione d’aria sull’intero atomizzatore utilizzato in ogni tipo di coltura. Con questo provvedimento la Giunta provinciale intende ridurre ulteriormente la deriva dei prodotti fitosanitari. Inoltre, intende in futuro inserire una limitazione dell’altitudine per nuovi impianti viticoli e di melicoltura. I prodotti fitosanitari devono interessare soltanto l’area agricola da trattare e non le superfici o le strade adiacenti. Per una maggiore precisione nell’applicazione di questi trattamenti la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Arnold Schuler, ha approvato l'emanazione di "Disposizioni aggiuntive sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari".

Obbligo degli ugelli ad iniezione d’aria

La deliberazione stabilisce che gli atomizzatori per tutte le colture arboree a partire dal 1° gennaio 2020 devono essere muniti di ugelli ad iniezione d’aria a getto piatto. Finora questo si applicava soltanto alla frutticoltura integrata e soltanto alle tre file superiori dell’atomizzatore. Ora si applica all’intero atomizzatore, nella frutti- e viticoltura e per tutti i tipi di produzione, sia integrata sia biologica. Eccezioni si applicano ad altre colture. I nuovi ugelli producono gocce più grandi rispetto ai tradizionali ugelli a cono cavo. Le gocce più grandi vengono trasportate meno nell’aria diminuendo la dispersione. L’assessore Schuler spiega: "Sappiamo che chiediamo agli agricoltori di prendere ulteriori misure. Ma in questo modo facciamo un ulteriore passo verso la sostenibilità". Schuler sottolinea che già in fase di autorizzazione dei prodotti viene verificata la loro sicurezza su terzi: "Grazie al principio di precauzione in Europa vengono già tutelati i passanti come i ciclisti o gli escursionisti. Negli ultimi anni abbiamo preso una serie di misure per ridurre la deriva e la dispersione. Ma stiamo compiendo un ulteriore passo, che abbiamo precedentemente discusso con i rappresentanti del settore agricolo".

Oltre al cambio degli ugelli sono previsti ulteriori adattamenti tecnici obbligatori degli atomizzatori: un convogliatore a torretta, un sistema di filtraggio a risciacquo automatico o manuale e una paratia sulla ventola per escludere il flusso d’aria ossia la possibilità di disattivare il flusso su un solo lato. A partire dal 2022 i produttori devono certificare i loro modelli di atomizzatori. Dal 2022 gli agricoltori devono sottoporre i loro atomizzatori a una verifica della distribuzione uniforme del flusso d’aria in un centro di prova autorizzato.

Superfici minime e siepi antideriva

Poiché superfici coltivate di piccole dimensioni presentano maggiori problemi di deriva sulle superfici adiacenti, è prevista una superficie minima per i nuovi impianti di colture arboree in frutti-, viti- e olivicoltura su superfici di colture erbacee permanenti, in quanto non siano adiacenti a colture arboree esistenti. Inoltre, gli agricoltori che cambiano il tipo di coltura devono impiantare una siepe per ridurre la deriva - sia che si tratti di una nuova coltura pianeggiante come la coltivazione di seminativi, ortaggi o erbe vicino a frutteti e vigneti, o viceversa. "Qui vige il principio di causalità: chi modifica a posteriori deve piantare una siepe" spiega Schuler. Sono previste sanzioni fino a 10.000 euro, che possono essere disposte dalla polizia municipale. L’assessore può incaricare anche altre autorità con controlli a campione a livello nazionale.

Limitazione dell’altitudine e disponibilità irrigua

La Giunta provinciale ha anche preso in considerazione ulteriori misure da intraprendere in un secondo momento. Esse sono finalizzate a limitare la viticoltura e la frutticoltura ad altitudini adeguate in termini di qualità e redditività. La Giunta provinciale propone di introdurre nella viticoltura una limitazione dell’altitudine a 1.100 m s.l.m. e un’evidenza della disponibilità irrigua con la presentazione della concessione idrica. Anche nella melicoltura intende inserire una limitazione dell’altitudine. Inoltre, sarà applicata una formula agronomica, come già avviene nella viticoltura, per determinare i luoghi adatti alla coltivazione della mela.

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