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Coronavirus, diffusa l'analisi del contagio dell'Iss

Anche in Alto Adige si registrano esempi di mancato rispetto delle regole. Nuovo appello delle autorità. Cresce il numero degli infettati fra familiari conviventi.

Diffusa l'indagine dell'Istituto superiore di sanità (Foto ASP/Pixabay)

Ad un mese dall’inizio della diffusione del virus l’Istituto superiore di sanità ha emesso il primo rapporto epidemiologico che fotografa la situazione al 20 marzo. Dal documento si evince quanto sia fondamentale il rispetto delle regole da parte di tutti. Purtroppo anche nei giorni scorsi si sono registrati nel nostro territorio varie violazioni che hanno portato alle relative sanzioni previste. Tra un gruppo di bambini che nei giorni scorsi giocava in un parco, ad esempio, si è rivelato un caso di positività di un bimbo e quindi della madre. In un’altra occasione un paziente ha chiamato soccorso per un problema senza dire che era già stato dichiarato positivo al Coronavirus. In questo modo ha messo a serio rischio la salute dei sanitari accorsi. In generale, poi, aumentano i casi di contagio fra familiari conviventi.

L’indagine epidemiologica dell’ISS suggerisce che la trasmissione dell’infezione sia avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre casi segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina.  Questo significa che la trasmissione dei contagi è avvenuta, anche in Alto Adige, fra i contatti con le persone infettate. In prima battuta si tratta di contatti stretti con catene di trasmissione limitate ma successivamente anche di contatti con persone sconosciute che si sono trovate a condividere un luogo, anche temporaneamente, con una persona infettata. Si ipotizza che ci siano molte persone completamente prive di sintomi che però sono infettate e, se spostandosi entrano in contatto con altre persone più fragili o semplicemente con difese immunitarie più basse possono trasmettere loro il virus.

Per “spezzare” le catene di infezione è quindi fondamentale limitare al massimo i contatti sociali e, se si è già risultati positivi al tampone ma senza sintomi o in quarantena non bisogna assolutamente avere contatti con altre persone. In caso di necessità bisogna avvisare subito anche i soccorritori della propria condizione. Il soccorso sarà comunque assicurato ma si dà la possibilità a chi in questo momento rischia la propria vita o la propria salute di arrivare preparato a svolgere il proprio compito. 

Nel www.provincia.bz.it/coronavirus sono scaricabili i consigli dell’OMS e ISS per persone in quarantena domiciliare.

Il report dell’Istituto superiore di sanità è scaricabile al seguente link.

ASP/ASP/fgo

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