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Pericoli naturali: sensibilizzare e informare per proteggere

Presentati i risultati di un sondaggio su percezione, prevenzione e comunicazione del rischio da pericoli naturali. Fiducia nelle istituzioni, 8 su 10 giudicano adeguate le misure di protezione.

Pericoli naturali. Qui una valanga a Vallelunga, nei pressi di Curon Venosta (Foto ASP)

Informare bene per proteggersi meglio: questo l’obiettivo del progetto Interreg "RiKoST – Strategie di comunicazione del rischio", attivo da circa due anni e mezzo per sensibilizzare popolazione, tecnici e istituzioni sui pericoli naturali. Il progetto è guidato dall’Agenzia provinciale per la Protezione civile, affiancata da Eurac Research e dalla Ripartizione ambiente, acqua e tutela dell'ambiente del Governo della Carinzia. "Riteniamo fondamentale – sottolinea il direttore dell’Agenzia per la Protezione civile, Rudolf Pollinger – motivare le cittadine e i cittadini a informarsi sui pericoli naturali, e a prepararsi nella maniera migliore per affrontare eventuali situazioni di crisi. Si tratta del modo migliore e responsabile per proteggere e per proteggersi". Nelle scorse settimane il tema è stato al centro di una serie di serate informative online svoltesi a Bronzolo, Braies, Chienes, Vipiteno, Bressanone e Curon Venosta durante le quali sono stati presentati gli esiti di un sondaggio eseguito da Eurac Research. Si tratta di un questionario su percezione, conoscenza, gestione e comunicazione del rischio da pericoli naturali sottoposto a oltre 1.400 abitanti di 8 Comuni-pilota, nonché di una serie di azioni che hanno raggiunto oltre 500 persone fra residenti, turisti e studenti.

I risultati del sondaggio

Nei Comuni più grandi un intervistato su quattro è stato testimone diretto di un evento naturale, dato che sale a uno su tre nei comuni più piccoli. Per quanto riguarda il rapporto con le istituzioni, i cittadini riconoscono il ruolo centrale delle Provincia nella prevenzione del rischio e hanno generalmente grande fiducia nell’amministrazione. L’80% ritiene che misure di protezione e politiche di prevenzione siano adeguate, il 38% pensa di avere proprie conoscenze di base per l’autosoccorso, mentre il 44% ritiene di non essere preparato in caso di un evento ma di poter fare affidamento su istituzioni e organizzazioni di soccorso. Poco conosciuti i piani delle zone di pericolo, ed è forte la richiesta di una maggiore formazione anche nelle scuole. Per quanto riguarda la comunicazione del rischio, i media tradizionali, con la tv al primo posto assieme a quotidiani, giornali, radio e siti web ufficiali di Provincia e Comuni, sono considerati fonti attendibili, ma vi è la richiesta di un maggiore ricorso sia a mezzi moderni come i social media, sia a supporti cartacei come opuscoli e flyer. Dove sono stati realizzati progetti e iniziative, i cittadini risultano essere più informati e sensibilizzati sul tema, mentre nei Comuni che più di recente hanno vissuto un evento si registra un maggiore senso di insicurezza. In queste località, inoltre, misure e politiche attuate sono più spesso considerate inadeguate a proteggere la popolazione.

Info: appc.provincia.bz.it

ASP/mb

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