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Sinergie per miglior allestimento del Geoparc Bletterbach

Le sinergie e gli step per il futuro allestimento del Geoparc Bletterbach al centro del sopralluogo dell’assessore all’edilizia pubblica e patrimonio Bessone.

Le fessure nel costone di porfido del canyon Bletterbach prima della sua messa in sicurezza - Foto: USP/Ufficio geologia e prove materiali

"La collaborazione fra enti porta a esiti concreti e positivi che risultano vantaggiosi per il patrimonio pubblico, i comparti economici e i cittadini" afferma l’assessore provinciale all’edilizia pubblica e patrimonio Massimo Bessone che mercoledì 10 luglio ha fatto un sopralluogo presso il Geoparc Bletterbach ad Aldino assieme ai suoi tecnici, agli amministratori locali e ai responsabili del centro.

Per aumentare lo spazio per l’accoglienza del pubblico, che è aumentato fino a 60.000 visitatori all’anno, e per prevedere anche lo spazio per allestire la mostra riferita alle Dolomiti patrimonio mondiale dell’Unesco, è stato disposto l’ampliamento dell’edificio esistente del Geoparc Bletterbach e la sua ristrutturazione. Nell’operazione sono coinvolti il Comune di Aldino, proprietario dell’edificio attuale e delle superfici adiacenti libere che ospitano la struttura, l’amministrazione del Geoparc, e la Provincia. Il concorso di progettazione indetto a tal fine è stato vinto da CeZ Calderan Zanovello Architetti – ing. Rodolfo Senoner – M& N Plan Consulting.

"L’indizione di concorsi di progettazione garantisce qualità architettonica alle opere che si va a realizzare e stimola la creatività dei professionisti in campo" fa presente Bessone sottolineando che a breve il Comune di Aldino assieme  alla Ripartizione edilizia e servizio tecnico provvederanno al conferimento dell’incarico per la progettazione preliminare dell’opera.

Le misure di sistemazione comprendono l’ampliamento della zona per le mostre permanenti e temporanee, della zona di accoglienza dei visitatori e per le conferenze introduttive nonché aree accessorie, di deposito e per i locali per i servizi igienici. La superficie che verrà aggiunta è di 780 metri quadri, dei quali 250 serviranno a predisporre la mostra sul Geoparc Bletterbach parte delle Dolomiti Patrimonio Unesco. La cubatura che sarà realizzata è di 2.775 metri cubi, di cui 271 entro terra e 2.504 fuori terra.

Il progetto adatta e prosegue l’approccio del padiglione esistente al fine di creare un’architettura percepita come parte del territorio; l’allestimento richiamerà la struttura e i colori delle pareti del canyon per far percepire al visitatore quello che andrà a visitare. Infatti, la gola del Bletterbach, diversamente da altri siti Unesco, è sostanzialmente non visibile dall’esterno.

I costi di realizzazione, stimati in poco più di 2.106.000 euro, verranno sostenuti per il 10% dal Comune di Aldino (concorso di progettazione) e per il 90% dalla Provincia, secondo una convenzione appositamente approvata. In base a tale accordo il Comune si impegna, tra l’altro, a costituire un diritto di superficie in favore della Provincia sulle aree che saranno oggetto di ampliamento. La Ripartizione edilizia e servizio tecnico seguirà le fasi di esecuzione compresa la direzione lavori.

Nel corso della visita l’assessore Bessone ha potuto verificare di persona gli esiti dell’intervento di messa in sicurezza di un costone di porfido del canyon Bletterbach eseguito dai geologi dell’Ufficio geologia e prove materiali a fine giugno. I geologi provinciali eseguono controlli periodici della sicurezza del canyon. Già nel maggio 2018 al costone in questione, che presentava evidenti fessure, erano stati apposti degli estensimetri, apparecchiature apposite per monitorare i movimenti delle rocce. Nei mesi di maggio e giungo di quest’anno i dispositivi avevano evidenziato un’accelerazione esponenziale dello spostamento. A fine giugno l’intervento urgente coordinato dall’Ufficio geologia e prove materiali ha portato al brillamento del versante, programmato ed eseguito dal geologo Giacomo Nardin, e al disgaggio delle rocce pericolanti, effettuato dalla ditta Locher, per circa 200 metri cubi di materiale. In tal modo è stato reso nuovamente sicuro e percorribile ai numerosi visitatori un tratto suggestivo del canyon. Nell’operazione hanno collaborato anche il personale del Geoparc e le guardie forestali nel sorvegliare l’area durante l’intervento e nell’informare gli escursionisti.

 

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