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Egna, la Provincia cede gratuitamente 7 vani per persone disabili

La Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina disporrà gratis delle 7 abitazioni già in uso per persone disabili a Egna. Su proposta di Bessone ok della Giunta provinciale alla cessione.

Assessore Bessone: Cediamo gratis alla Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina questi alloggi protetti, nei quali sono accolti adulti e ragazzi diversamente abili, per facilitarne la gestione (Foto: ASP/Anna Pitarelli)

In uno stabile in centro a Egna, all’imbocco di via Portici, la Provincia possiede ancora 7 locali che la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina già utilizza quali abitazioni per persone disabili. Nella palazzina possedeva anche locali al pianterreno che fungevano da sede dell’ODAR e quelli che ospitavano la stazione dei Vigili urbani, spazi già ceduti. “L’impegno di un politico è di prendersi a cuore le esigenze dei cittadini e di venire incontro ai bisogni delle categorie più deboli. Al fine di facilitare la gestione di questi alloggi protetti, nei quali sono accolti adulti e ragazzi diversamente abili, cederemo alla Comunità comprensoriale le unità abitative. Perché le persone con bisogni speciali hanno bisogno di vivere in un ambiente sereno ed accogliente”, afferma l’assessore provinciale all’edilizia pubblica e patrimonio Massimo Bessone. Su sua iniziativa oggi (5 maggio) la Giunta provinciale ha autorizzato la ripartizione patrimonio a disporre la cessione gratuita delle relative particelle alla Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina.

Permane vincolo dopo cessione gratuita

Il valore dei locali che potranno essere ceduti gratuitamente è di circa 200.000 euro. Per questo immobile e i suoi locali, del resto, non c’erano richieste da parte di altre ripartizioni della Provincia per la sistemazione di propri servizi. “Sugli immobili oggetto di cessione gratuita resta comunque un vincolo iscritto presso gli uffici del Libro tavolare”, ricorda l’assessore. “I funzionari della ripartizione patrimonio, sempre ai sensi della gestione attiva dei beni provinciali, che io sostengo, vigilano affinché le proprietà cedute gratuitamente per scopi istituzionali continuino ad essere utilizzate effettivamente per tali scopi”, fa presente l’assessore Bessone. In caso contrario, se venissero utilizzati a fini privatistici, i beni ceduti tornano di proprietà della Provincia o in cambio deve essere versato nelle casse provinciali il controvalore in denaro. “È prioritario garantire una gestione oculata dei soldi dei cittadini”, afferma Bessone.

ASP/sa

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