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Deeg: assistenza all'infanzia favorisce conciliabilità ma anche sviluppo

Circa 1400 bimbi fino a 3 anni sono attualmente seguiti in asili nido e microstrutture. Non in tutti i casi i genitori sono lavoratori: il 23% di loro erano alla ricerca o non lavoravano al momento dell'iscrizione del figlio. Per l'assessora provinciale Deeg è la conferma che l'assistenza all'infanzia non è utile solo a conciliare famiglia e lavoro ma aiuta in situazioni problematiche.

"L'assistenza dei bimbi al di fuori della famiglia ha una doppia valenza: da un lato consente ai genitori di svolgere la propria professione, dall'altro può favorire lo sviluppo dei piccoli", sottolinea l'assessora provinciale Waltraud Deeg in risposta ad una interrogazione in Consiglio provinciale su dati di asili nido e microstrutture. Il contatto con i coetanei rafforza le competenze sociali, consolida le capacità motorie grazie alla presenza di tante possibilità ludiche e di diversi compagni di gioco, secondo Deeg.

Dal punto di vista della politica della famiglia, è necessario porre l'attenzione sulla situazione familiare dei bambini: "Se crescono in contesti difficili, e situazione problematiche purtroppo esistono anche da noi, l'assistenza all'esterno può essere considerata una protezione. Si tratta di aiutare questi bambini a beneficiare di buone possibilità di sviluppo, anche perchè trascurare queste situazioni significa causare conseguenze che costano molto di più che non il posto in una struttura per l'infanzia."

A tale proposito Deeg ricorda anche che nella messa a disposizione di posti nelle microstrutture esistono delle priorità: criteri prioritari sono considerati l'attività lavorativa e la conciliabilità, l'aggiornamento, lo studio ma anche situazioni domiciliari particolari come ad esempio casi di non autosufficienza in famiglia. 

 

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