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Differenziale salariale, Piano d'azione un’opportunità per la parità

Secondo i dati ASTAT il differenziale salariale, Gender Pay Gap, fra uomo e donna è ancora al 17%. Presidente Kompatscher: Piano d’azione parità, opportunità per misure concrete.

In base ai dati pubblicati oggi (30 settembre) dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT, nel 2019 il differenziale retributivo tra uomini e donne, Gender Pay Gap, riferito ai lavoratori a tempo pieno, registra nel settore pubblico il 17,0% e in quello privato 17,9%. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, assessore provinciale alle pari opportunità, commentando i dati afferma: “Chiudere la forbice salariale rappresenta un compito che dobbiamo portare a compimento tutti assieme come società”. Non si tratta, infatti, solo di predisporre le norme quadro e i regolamenti, ma soprattutto di giungere alla giusta consapevolezza, al superamento degli stereotipi di ruolo ed al rispetto delle facoltà dei singoli, a prescindere che siano uomini o donne.

Verso misure concrete per la parità di genere

“L’imminente stesura del Piano d’azione per la parità per l’Alto Adige costituisce un’opportunità per rafforzare la consapevolezza dei nessi al fine di predisporre misure concrete che favoriscano l’uguaglianza e le pari opportunità”, afferma fiducioso il presidente Kompatscher. “La forbice salariale non può essere archiviata come mero esito di libere decisioni professionali o come semplice ritrosia delle donne e neppure necessariamente come segno di discriminazione”, così il presidente. Per molti versi, invece, il differenziale salariale dipende dai ruoli di genere e dalla suddivisione dei compiti all’interno della famiglia. Così spesso le donne svolgono lavori stagionali o hanno contratti a tempo determinato, e non sono molto presenti nei ruoli apicali, pur con le necessarie competenze. 

“Una società che intenda restare all’altezza dei tempi deve avere la qualità decisiva che la porti ad incentivare le sue componenti, sia uomini che donne, a fare tesoro delle proprie capacità e competenze per seguire le proprie aspirazioni professionali”, così il presidente della Provincia. I campi d’azione prioritari  del Piano d’azione per la parità sono: lavoro, occupazione, retribuzione e gap salariale ed economia, educazione, salute e assicurazione sociale, sicurezza e tutela dalla violenza, pianificazione urbana e della mobilità che tengano conto delle esigenze delle donne, politica per le donne, media, e lotta agli stereotipi di genere. A fine ottobre sarà avviato il processo partecipativo per la stesura del Piano d’azione per la parità per l’Alto Adige (vedi comunicato).


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ASP/red/sa