Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

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180 richiedenti asilo dall'Italia alla Germania

Il meccanismo dell'UE per alleggerire l'onere dei Paesi mediterranei nel gestire i richiedenti asilo ha portato all'ammissione di altri 180 migranti in Germania.

Le persone sono state portate in Germania dall'Italia, ha annunciato la Commissione europea. Secondo il Ministero federale dell'Interno, le persone originariamente soccorse in mare saranno sottoposte a una procedura di asilo e ospitate in Baviera, Brandeburgo, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia, Sassonia-Anhalt e Turingia.

Il 22 giugno, gli Stati dell'UE hanno concordato un meccanismo per sostenere Grecia, Cipro, Italia, Malta e Spagna nella gestione dei richiedenti asilo. Gli altri Paesi possono accogliere i richiedenti protezione dai Paesi del Mediterraneo o aiutarli con denaro o servizi in natura. La partecipazione al programma è volontaria e aperta anche a Paesi non appartenenti all'UE, come la Norvegia e la Svizzera. Il meccanismo è inizialmente istituito per un anno.

In futuro, l'UE vuole espellere il 70% dei richiedenti asilo respinti ed esortare i Paesi di origine a collaborare. Nel 2021, solo una deportazione su cinque è stata eseguita.

A fronte di quattro milioni di rifugiati provenienti dall'Ucraina e di un forte aumento del numero di richiedenti asilo, l'Unione Europea vuole accelerare le espulsioni. Tuttavia, questo spesso fallisce a causa della resistenza dei Paesi di origine.

Come rimedio, si potrebbero inasprire i requisiti per i visti per i Paesi di origine che non sono disposti a riprendere i propri cittadini.

UD