Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

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L’assistenza sanitaria è assicurata in Italia a tutti, sia cittadini sia stranieri

I cittadini stranieri che risiedano nel territorio italiano e che esercitano un’attività lavorativa hanno diritto all’iscrizione al servizio sanitario nazionale (S.N.N.) indipendentemente dalla cittadinanza.

Sono infatti obbligati all’iscrizione al S.N.N., in condizioni di parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani per quel che riguarda l’obbligo contributivo:

  • Gli stranieri regolarmente soggiornanti che svolgano attività lavorativa subordinata o autonoma oppure che siano iscritti nai centri peer l'impiego;
  • Gli stranieri regolarmente soggiornanti o che abbiano chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno per:
  1. lavoro subordinato;
  2. lavoro autonomo;
  3. motivi familiari;
  4. asilo politico, per asilo umanitario o per richiesta di asilo;
  5. attesa adozione;
  6. affidamento;
  7. acquisto di cittadinanza. 

L’assistenza sanitaria spetta altresì ai familiari a carico regolarmente soggiornanti; ai figli minori di stranieri iscritti o in attesa di iscrizione al S.S.N., i quali beneficiano del medesimo trattamento assistenziale dei minori iscritti; ai detenuti e internati, soggetti in semilibertà o sottoposti a misure alternative alla pena (DLgs 230/99, art.1, comma 5).

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UD