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Consulta per la famiglia: consulenza su nuovo assegno unico familiare

Le ripercussioni del nuovo assegno unico familiare statale e del Fondo di ricostruzione sull’assistenza all'infanzia sono state recentemente discusse dalla Consulta per la famiglia.

La Consulta per la famiglia, nel corso della sua recente seduta, ha discusso dell'imminente introduzione da parte dello Stato dell'assegno unico familiare. Come noto, da inizio marzo verrà introdotta, a livello nazionale, una nuova prestazione a favore delle famiglie, che andrà a sostituire le precedenti prestazioni di sostegno economico. “Con l’introduzione di questa nuova prestazione sarà necessario adeguare i nostri servizi provinciali per poter continuare a sostenere le famiglie altoatesine in maniera mirata”, spiega l’assessora provinciale alla famiglia, Waltraud Deeg.

Prestazioni provinciali compatibili con l’assegno unico familiare statale

Nel corso della riunione online il direttore di Dipartimento, Luca Critelli, ha dichiarato che in Alto Adige sono previste circa 75.000 domande per il nuovo assegno unico familiare erogato dallo Stato. Attualmente sono in corso diversi calcoli per poter eseguire gli adeguamenti nel modo più rapido e lineare possibile. La Consulta per la famiglia ha approvato la proposta di poter richiedere, in futuro, l'assegno familiare provinciale senza dover presentare la Dichiarazione unificata di reddito e patrimonio” (DURP). Finora a questa prestazione è stato applicato un limite di reddito di 80.000 euro, che viene erogato mensilmente dal momento della nascita all'ingresso all'asilo. Inoltre, in caso di domanda di assegni familiari per figli a carico, al posto della DURP va utilizzata la dichiarazione ISEE statale (Indicatore della situazione economica equivalente). Con l’assegno provinciale per i figli le famiglie vengono sostenute in base alla composizione familiare ed al reddito. «Con questi passaggi vogliamo semplificare le cose per i cittadini e contribuire a far sì che il sostegno economico arrivi più rapidamente alle famiglie», sottolinea Deeg. Inoltre, la Provincia ha comunicato alle autorità competenti che in futuro le prestazioni provinciali di sostegno al nucleo familiare (e quelle della Regione) non verranno prese in considerazione nel calcolo del reddito per il nuovo Assegno unico familiare statale. Questo è stato inserito nel parere del Parlamento, motivo per cui si è fiduciosi che questo passaggio possa essere ancorato anche al decreto del Governo ancora in sospeso.

Il Fondo statale per la ricostruzione sostiene lo sviluppo dell'assistenza all'infanzia

L'assessora provinciale Deeg ha inoltre informato i membri della Consulta per la famiglia in merito ad un’importante novità decisa dal Governo:  l'Alto Adige ha a disposizione un totale di oltre 42 milioni di euro per lo sviluppo dell'assistenza all’infanzia entro il 2026. In estate è stato approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, (PNRR). Ciò significa che l'Italia può contare su un totale di 191,48 miliardi di euro. In quest’ambito vi sono fondi disponibili anche per l'Alto Adige: oltre ai già stanziati 18 milioni di euro per la ristrutturazione dell’efficienza energetica delle case popolari (dei Comuni e dell'Ipes), l'Alto Adige avrà presto a disposizione anche fondi per ampliare l'assistenza all'infanzia. La quota altoatesina di 42 milioni di euro dovrebbe essere richiesta principalmente per investimenti. Sono in corso di definizione i dettagli su come i Comuni possano richiedere i fondi. “L'Alto Adige ha già investito molto nell'assistenza all'infanzia negli ultimi anni. Anche questo ambito ora viene finanziato da parte dello Stato, è importante che i Comuni altoatesini abbiano presto chiarezza sui dettagli delle procedure da seguire. Tutti gli investimenti del fondo PNRR devono essere effettuati e completati entro il 2026 ", ricorda l’assessora Waltraud Deeg.


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