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Malattia vescicolare dei maiali nel Nord Italia. Maggiore attenzione alle importazioni in Alto Adige.

L’assessore provinciale all’agricoltura, Hans Berger, informa che in questo periodo gli allevamenti di suini della Lombardia e del Veneto sono interessati da una recrudescenza della malattia vescicolare dei maiali. Di conseguenza è opportuno, secondo l’assessore Berger, che i contadini altoatesini almeno per il momento si riforniscano da allevamenti che operano all’estero

Pur sottolineando il fatto che la malattia vescicolare dei maiali non rappresenta un pericolo per l’uomo, l’assessore Berger rileva che i principali commercianti locali sono stati informati della situazione ed al momento vi è il divieto di importare suini dalle zone dell’Italia settentrionale colpite dall’infezione.

La malattia vescicolare ha gli stessi sintomi dell’afta epizootica e quindi la sua presenza negli allevamenti comporta il blocco immediato della vendita della carne e dei prodotti provenienti dalle zone infette.

In considerazione del diffondersi della malattia tra gli allevamenti della Lombardia e del Veneto l’Assessorato provinciale all’agricoltura consiglia quindi i contadini locali di approvvigionarsi per quanto riguarda i suini presso fornitori esteri, dove non si sono registrati sinora casi di malattia vescicolare.

Attualmente vi sono in Alto Adige circa 4550 aziende agricole che allevano maiali, la maggior parte delle quali si limita comunque a pochissimi capi. Sono circa 280 le aziende attive nel campo dell’allevamento ed i suini censiti in Alto Adige si aggirano intorno alle 13.000 unità.

FG

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