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Ripetitori della telefonia mobile sul “Böhler” a Merano soluzione vantaggiosa

La dislocazione delle antenne dei gestori di telefonia mobile sul tetto del “Böhler” a Merano Maia Alta prospettata dall’Agenzia provinciale per l’ambiente comporterebbe una migliore situazione per i livelli d’esposizione.

L’Agenzia provinciale per l’ambiente, APPA, per risolvere la questione delle antenne di telefonia mobile a Merano Maia Alta ha prospettato quale possibile dislocazione quella del tetto del “Böhler”, un sito che la stessa Giunta provinciale ha messo a disposizione. Come spiega Luigi Minach, direttore dell’APPA, trattandosi di un edificio elevato i ripetitori produrrebbero un campo elettrico d’intensità nettamente minore, con livelli d’esposizione assai contenuti ed inferiori sia al limite nazionale, di 6 Volt/m, che di quello concordato con i gestori a livello provinciale, di 3 Volt/m.

Si tratterebbe, quindi, di una soluzione oggettivamente vantaggiosa rispetto alle dislocazioni di Via Dante 55 e quello e di Castel Rundegg, che comunque rispettano i limiti previsti dalla normativa nazionale. La soluzione “Böhler” potrebbe essere accettata anche dai gestori di telefonia mobile. L’APPA è disposta a proporre il sito ai gestori, analizzare i progetti, avvalendosi di simulazioni, e quindi a presentarli e valutarli assieme ai cittadini interessati al fine di individuare le eventuali possibilità di ulteriore minimizzazione dei livelli di esposizione.

Tale procedura è possibile perché in Alto Adige tutte le nuove antenne (con potenza superiore a 1 Watt) o anche una semplice modifica ad un’antenna esistente deve essere preventivamente autorizzata dall’Agenzia provinciale per l’ambiente.

Per confronto, in base alla normativa nazionale (legge quadro 36/2001), i gestori di telefonia mobile, se rispettano i limiti di legge, hanno diritto di installare ripetitori sotto i 20 Watt senza autorizzazione nei siti da loro individuati, sia nelle zone residenziale che al di fuori degli insediamenti abitativi. Pertanto non è possibile imporre divieti; inoltre, in base ad una recente sentenza del TAR di Bolzano (59/2008) se il limite dei 6 Volt/m è rispettato non sarebbe possibile chiedere al gestore un’ulteriore minimizzazione.

La Provincia di Bolzano ha invece rinnovato un accordo con i gestori di telefonia mobile, unico nel suo genere in Europa, in base al quale ogni sito viene valutato singolarmente e che il campo elettrico prodotto non debba superare i 3 Volt/m, anzi, che possibilmente venga tenuto il più basso possibile. In tal modo si è ottenuto che in oltre il 50 per cento delle abitazioni in prossimità di antenne non si superi 1 Volt/m e si abbia così una maggiore radioprotezione. 

Per quanto attiene la pericolosità delle radiazioni della telefonia mobile a livello mondiale la discussione è accesa e controversa ( confronta http://www.spiegel.de/spiegel/0,1518,555365,00.html).  In Italia l’Istituto Superiore di Sanità sostiene che non vi siano elementi sufficienti per parlare di danni sanitari accertati sotto il limite nazionale di 6 Volt/m, perciò una modifica dei attuali limiti di legge è molto improbabile.

In ogni caso si può senz’altro dire, così Minach, che allo stato attuale delle conoscenze e delle reali possibilità d'intervento  le soluzioni adottate in Alto Adige tutelano al meglio la salute dei cittadini.

 

SA

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