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Approvato dalla Giunta il programma annuale dei Parchi naturali

Anche quest’anno i sette Parchi naturali dell’Alto Adige propongono numerose iniziative ed una molteplice attività. Il relativo programma, elaborato dai Comitati di gestione dei Parchi insieme all’Ufficio provinciale Parchi naturali, è stato deliberato dall’esecutivo provinciale nella seduta di lunedì scorso.

Ammonta a ben 2.418.450 euro la somma messa a disposizione dalla Giunta provinciale per le attività 2006 dei Parchi naturali altoatesini. Il relativo programma, approvato lunedì scorso su iniziativa dell’Assessore competente Michl Laimer, prevede interventi di manutenzione e numerose iniziative destinate ad attirare in queste sette oasi naturali sempre più visitatori.  

Questo “buon investimento”, come lo definisce l’ass. Laimer, sarà destinato in gran parte a tre obiettivi: i lavori di cura, manutenzione e pulizia dei Parchi effettuati dalle autorità forestali, l’assistenza ai visitatori con l’organizzazione di visite, la presenza di assistenti alle aree protette e l’allestimento dei Centri visite, nonché l’assegnazione di contributi e premi per la cura del paesaggio ed altre iniziative a livello locale.       

Nell’ambito del programma, per l’assessore all’Ambiente rivestono particolare importanza l’apertura dello sportello informativo del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina a Casere/Predoi, il contributo concesso al Comune di Moso in Passiria per la creazione del “Museo dei bunker”, la quantificazione dell’indotto economico regionale generato dal Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina ed il collegamento Rifugio Coronelle – Malga Hanicker nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio. 

Nel 2006 si celebrano i 30 anni del Parco naturale Gruppo del Tessa ed i 25 del Parco naturale Dolomiti di Sesto. Secondo Michl Laimer, si tratta di occasioni importanti per fare un bilancio  del lavoro compiuto fino ad oggi per i Parchi naturali, ma soprattutto per lanciare uno sguardo verso il futuro: “Non dobbiamo risparmiarci quando si tratta di mantenere e tutelare l’unicità del nostro paesaggio naturale e culturale. Nello stesso tempo, però, siamo chiamati a dare nuove risposte alle mutate esigenze dei cittadini, ed a ristabilire ogni giorno il confine tra protezione ed utilizzo delle aree protette”.  

MC

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