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Presentata la ricerca sul futuro dei consorzi di garanzia fidi in Alto Adige

I consorzi di garanzia fidi dovranno adottare modelli gestionali e di valutazione del rischio di credito più efficaci, dovranno configurarsi come agenzie di servizi professionali e affiancare l’impresa nella sua gestione amministrativa e finanziaria e nei rapporti con le banche: è quanto emerge dallo studio sulle prospettive dei Confidi in Alto Adige, elaborato su incarico dall’Assessorato provinciale competente su innovazione e cooperative.

È stata presentata agli enti interessati la ricerca - affidata dall’Assessorato provinciale all’Innovazione, sviluppo e cooperative al prof. Luca Erzegovesi dell’università di Trento - sulle prospettive dei consorzi di garanzia fidi nella provincia di Bolzano, con particolare riferimento a strategia, assetto societario e organizzativo, operatività. I risultati emersi sono stati discussi dall’assessora Luisa Gnecchi e dai funzionari provinciali in un incontro con il presidente dell’Apa Herbert Fritz, il direttore della Cna Pino Salvadori, i rappresentanti dei Confidi operanti in Alto Adige. Il gruppo di ricerca guidato da Erzegovesi era costituito da Flavio Bazzana, Eleonora Broccardo (docenti università di Trento) e dall’esperto Oskar Kieswetter.

La ricerca ha messo in evidenza come con l’entrata in vigore delle nuove direttive europee nel sistema delle garanzie bancarie – note con la definizione di Basilea 2 – la domanda di garanzia fidi aumenterà riguardando anche le piccole, medie imprese di tutti i settori, e le garanzie dovranno rispettare requisiti più severi e precisi. In particolare i Consorzi di garanzia fidi – secondo lo studio – dovranno adottare modelli gestionali più efficienti e modelli di valutazione del rischio di credito più efficaci; inoltre dovranno configurarsi come agenzie di servizi professionali, affiancando l’impresa nella sua gestione amministrativa e finanziaria e nella relazione con le banche.

Lo studio di Erzegovesi punta ad individuare le azioni possibili per lo sviluppo del sistema Confidi in Alto Adige secondo precise priorità: soddisfare la domanda di garanzia, specie nei settori artigianato e terziario, offrire garanzia valide ai fini di Basilea 2 con un’efficiente gestione del rischio e dei fondi pubblici, sviluppare una rete di relazioni “ricche” con le imprese iscritte,e fornire consulenza alla gestione finanziaria. Infine i Consorzi di garanzia fidi dovranno preservare il ruolo autonomo delle diverse realtà settoriali e la loro influenza nelle decisioni sulla concessione del credito e della garanzia. In questo contesto - emerge dalla ricerca - è strategico il ruolo della Provincia di Bolzano, che già da tempo sta segnalando la necessità di aggiornamento dell’attuale sistema e sta studiando soluzioni adeguate in cooperazione con i Confidi operanti sul territorio, le associazioni dei datori di lavoro e le banche locali.

pf

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