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Durnwalder in Consiglio dei ministri: approvata la norma sull'energia

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi (12 ottobre) a Roma, presente a Palazzo Chigi il presidente della Provincia Luis Durnwalder, il decreto legislativo con la nuova di norma di attuazione in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. La norma risolve in via definitiva i contenzioni aperti con l’UE e il Governo e affida alla Provincia autonoma di Bolzano la competenza sulle grandi strutture idrauliche e sulle concessioni in via di rinnovo. “Quello di oggi è un significativo passo nella giusta direzione in settore strategico per l’Alto Adige”, ha detto ai ministri il presidente Durnwalder.

Il decreto sull’energia raggiunge obiettivi fondamentali, come sottolinea Durnwalder da Roma: elimina ogni contenzioso con l’Unione europea, perchè abolisce le norme italiane contestate, e affida alla Provincia autonoma di Bolzano la competenza sul rilascio delle concessioni per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico. In concreto, la norma di attuazione approvata dal Consiglio dei ministri cancella i dieci anni di proroga per i concessionari uscenti e non prevede alcun diritto di preferenza per enti pubblici o gli stessi concessionari uscenti, come Enel e Edison. "Si tratta di un passaggio fondamentale - ha spiegato Durnwalder a Palazzo Chigi - perchè conferma la competenza provinciale legislativa e amministrativa in un settore strategico per l'Alto Adige e fa chiarezza sul fronte dei vari contenziosi. I bandi sono in corso e ora potremo proseguire le trattative con Enel e Edison sulle centrali idroelettriche in Alto Adige." Le leggi provinciali dovranno rispettare i principi fondamentali delle leggi statali e gli obblighi comunitari.

In tempi brevi sarà quindi possibile risolvere il contenzioso con Bruxelles e i ricorsi incrociati fra Stato e Provincia aperti davanti alla Corte costituzionale sulle rispettive leggi provinciale e statale. Quest’ultima vertenza era sorta dopo il varo della Legge Finanziaria 2006, la quale tendeva a spogliare le Regioni e Province autonome dei poteri legislativi e concedeva dieci anni di proroga alle attuali concessioni, scadenti nel 2010, escludendo di fatto l’intervento provinciale. A sostegno di questa impostazione lo Stato aveva impugnato la legge provinciale e la Provincia autonoma di Bolzano quella statale. Il Governo interverrà per disciplinare la questione con un passaggio nella Finanziaria 2007.

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