News / Archivio

News

Incendio della discarica a Vadena: bilancio dell'Appa

Analizzati i dati delle emissioni dopo l’incendio nella discarica di Vadena, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ha fatto un bilancio delle conseguenze dell’evento dello scorso 8 novembre: emerge che il rischio per la salute della popolazione è stato contenuto e che ad essere interessati dal fumo sono stati soltanto gli abitanti dei piani alti degli edifici.

Le prime risultanze sono state confermate dall’analisi delle diossine e del benzopirene successiva ai campionamenti: le rilevazioni indicano per le diossine una presenza di 0,0009 ng TEQ/m³ (soglia di emissione: 0,1 ng TEQ/m³) e per il benzopirene 12,3 ng/m³ (soglia di immissione riferita al dato medio annuale: 1 ng/m³), “dunque un’incidenza molto bassa”, sintetizza il direttore dell’Appa Luigi Minach. La nuvola di fumo si era propagata principalmente in direzione nord, le aree a sud sono state scarsamente interessate dall’accaduto. A causa dell’inversione, inoltre, la nuvola si è spostata solo a un’altezza da circa 15 e fino a 100 metri, mentre gli strati inferiori sono rimasti quelli meno colpiti dal fumo. Una prova è rappresentata dai bassi valori delle PM10 registrati nelle centraline di misurazione a Bolzano, in via Claudia Augusta (38 µg/m³), in piazza Adriano (28 µg/m³) e a Egna (30 µg/m³), tutti al di sotto della soglia di attenzione di 50 µg/m³.

Particolarmente interessante è in tal senso il valore espresso da un'altra centralina di misurazione posta al quinto piano di un edificio in via Claudia Augusta, che tra le 7 e le 8 del mattino ha registrato un picco di 143 µg/m³, ma anche in questo caso il valore medio nelle 24 ore si è mantenuto nei 40 µg/m³. "Possiamo quindi concludere che a Bolzano l'incidenza maggiore si è registrata tra le 6 e le 8 circa, concentrata essenzialmente ai piani alti", spiega Minach.

Anche a posteriori gli esperti ritengono non giustificato l'impiego delle sirene di allarme in una situazione simile: "La maggiorparte della popolazione stava dormendo con porte e finestre chiuse, quindi protetta dalla nuvola di fumo", conferma Minach. L'allarme avrebbe soltanto provocato proprio l'effetto contrario, quello di far aprire le finestre e richiamare la gente in strada. "Malgrado non sussistesse alcun vero pericolo per la salute, in quel caso le persone avrebbero inutilmente respirato fumo e cattivi odori", dice il direttore dell'Appa. I dati saranno ora ulteriormente approfonditi in dettaglio e messi a disposizione della Protezione civile.

pf

Altri comunicati di questa categoria

Giornata dell’Autonomia 2014

Giornata dell’Autonomia 2015

Giornata dell’Autonomia 2016

Giornata dell’Autonomia 2017

Giornata dell’Autonomia 2018

Giornata dell’Autonomia 2019

Giornata dell’Autonomia 2020

Accordo di Parigi

Convegno storico di Castel Firmiano - gli interventi

 Sitemap