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Appello da Bolzano: riconoscere la figura professionale dell'operatore di pace

Riconoscere la figura professionale dell'operatore di pace: da Bolzano, dove si sono svolte le Giornate di studio e iniziativa su interventi e corpi civili di pace - organizzate dalla Formazione professionale italiana della Provincia di Bolzano e dall'Università di Bologna con la collaborazione della Rete Ipri-CCP e della Fondazione Alexander Langer - è partito questo appello a Governo e Parlamento.

Oltre sessanta rappresentanti di associazioni, ong, funzionari di enti locali, ricercatori di 8 università, hanno preso parte ai lavori, dai quali è emerso un dato chiaro: operare per la pace in zone di guerra è difficile e la sola buona volontà non basta, è necessaria la formazione di figure professionali adeguate. Da Bolzano è stato lanciato un appello: serve il riconoscimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee della nuova figura professionale degli operatori civili di pace nei conflitti internazionali.

"La Provincia è impegnata da tempo sui temi della mediazione culturale e di pace, sia sul nostro territorio che nei contesti internazionali - ha detto la vicepresidente Luisa Gnecchi - e farà dunque la sua parte nel sostenere la richiesta di riconoscimento." Sull'importanza dell'iniziativa ha convenuto anche la senatrice Lidia Menapace, "in quanto non è semplice a livello nazionale trovare occasioni di riflessione e dibattito scientifico approfondito sugli interventi civili di pace." I lavori si sono conclusi con la redazione di un documento comune che sabato è stato presentato all'Università di Bologna.

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