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Widmann e i dati sul turismo: intervenire sulle conseguenze della crisi economica

Dopo otto anni per la prima volta la stagione estiva del turismo ha fatto registrare dati stagnanti o con leggero segno negativo in arrivi e presenze. L'assessore provinciale Thomas Widmann sottolinea che la situazione non è preoccupante, "ma bisogna riflettere sulla crisi economica globale e sugli effetti nel settore turistico."

L'85% degli europei trascorre le vacanze nel proprio continente: "Si tratta ora, in tempi di crisi, di guadagnare il massimo di arrivi da quel 15% che in una situazione economica normale sceglie di viaggiare in altri continenti", sottlinea Widmann ricordando che i vantaggi della destinazione turistica Alto Adige risiedono nelle sua facile raggiungibilità, nell'alto grado di notorietà e nella multiforme offerta.

Riguardo all'analisi dell'andamento turistico nell'estate 2008, che presenta numeri stagnanti (si veda comunicato a parte), Widmann non si mostra pessimista: "Dobbiamo considerare che negli ultimi otto anni il turismo in Alto Adige ha sempre registrato aumenti, il miglior risultato nelle Alpi e un'eccezione rispetto alle altre Regioni italiane."

L'immagine dell'Alto Adige nei mercati principali si è ulteriormente consolidata, si è lavorato in modo mirato anche per conquistare quelli emergenti. Nuove infrastrutture, nuove concezioni di hotel, nuove manifestazioni e filoni - vino, lifestyle, benessere - hanno garantito la competitività nel settore turistico. "Questi fattori di successo restano e permettono al turismo, il primo motore dell'economia locale, di non fermarsi", conclude Widmann.

 

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