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Durnwalder incontra ebrei e arabi di Israele: Alto Adige modello di speranza

"Il modello autonomistico altoatesino, come ogni altro modello, non è esportabile nella realtà del Medio Oriente, ma è un elemento di speranza di come sia possibile risolvere i problemi delle minoranze in maniera duratura": è la sintesi dello scambio di esperienze andato in scena oggi (27 luglio) a Bolzano nell'incontro del presidente della Provincia Luis Durnwalder con una delegazione di ebrei e arabi di Israele.

Durnwalder nell'incontro a Palazzo Widmann con la delegazione di arabi e ebrei di Israele (Foto USP/Pertl)

Studiare l’esperienza delle minoranze tedesca e ladina, nel loro rapporto con lo Stato italiano dal punto di vista storico, politico e sociale, e il modello di soluzione adottato per garantire la convivenza: questo l'obiettivo del viaggio in Alto Adige di una delegazione di ebrei e arabi di Israele, promosso dal CIPMO (Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente) con l'Ufficio provinciale Affari di gabinetto, Eurac e Legacoopbund.  Della delegazione fanno parte rappresentanti delle più prestigiose ONG israeliane, arabe e ebraiche, che si occupano della minoranza arabo-israeliana e della convivenza tra arabi e ebrei nello Stato di Israele. Durante il periodo in Alto Adige approfondiscono gli elementi utili per migliorare la condizione della minoranza arabo-palestinese nello Stato ebraico, che costituisce il 20% della popolazione complessiva. 

Nelle quasi due ore di incontro a Palazzo Widmann il presidente Luis Durnwalder ha illustrato il cammino dell'autonomia e dela convivenza nelle sue diverse sfaccettature: l’esperienza altoatesina della proporzionale nel pubblico impiego e nelle stesse rappresentanze istituzionali, le garanzie nell’uso della lingua, l’organizzazione scolastica, la promozione della cultura, l’autonomia finanziaria e amministrativa. "La convivenza in Alto Adige è buona, nonostante i periodici momenti di confronto direi anzi molto buona, perchè finora con la buona volontà e il buonsenso abbiamo sempre superato le divergenze", ha sottolineato Durnwalder. Oggi l'autonomia altoatesina è molto ampia, ha continuato, "e questo ci consente di garantire una politica modellata sulle esigenze della popolazione locale."

Dal direttore del CIPMO Janiki Cingoli è arrivata la proposta di avviare uno scambio tra Alto Adige e Israele sottoforma di un gemellaggio tra Eurac e istituzioni israeliane nonché l'auspicio che il presidente Durnwalder possa illustrare il modello di sviluppo dell'Alto Adige direttamente a Gerusalemme e nel Medio Oriente attraverso una serie di incontri. "Il conflitto in quelle terre è profondo e complesso - è stato detto in vari interventi - ma questo non deve diventare un pretesto per non imparare buone pratiche da altre realtà." In tal senso l'Alto Adige, ha concluso Durnwalder, "è un elemento di speranza e dimostrare che per tutti i problemi delle minoranze può essere trovata una soluzione."

 

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